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-Sofi ti puoi girare- io annuii mentre entravo in doccia e l'acqua calda mi scorreva sulla schiena sentii le sue mani che mi afferravano la vita e mi girava verso di lui e non aveva la maschera vidi il suo viso dopo tanto dopo tutte quelle volte che mi ha rifiutato la richiesta, dopo tutte quelle volte che ho dovuto vedere solo la sua bocca non mi sembrava vero era bellissimo, aveva i capelli rasati una cicatrice sotto l'occhio e un piccolo taglio sulla guancia

era così bello e affascinate toccai il suo viso ma non ci arrivavo e mi prese in braccio e lo osservai mi guardava negli occhi impaurito, ero completamente abbagliata da lui -sei sexy senza maschera- lui rise e abbassò la testa-könig non vergognar...

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era così bello e affascinate toccai il suo viso ma non ci arrivavo e mi prese in braccio e lo osservai mi guardava negli occhi impaurito, ero completamente abbagliata da lui
-sei sexy senza maschera- lui rise e abbassò la testa
-könig non vergognarti, a me piaci tantissimo anche senza maschera- lui mi riguardò negli occhi incredulo della frase che gli avevo appena detto, lui non credeva tanto in se stesso e questo me lo aveva raccontato, il fatto che lo prendessero in giro per la sua altezza per i suoi obbiettivi per tutto ed é per questo che si é messo la maschera dal primo giorno di reclutamento e da lì non se l'è più tolta e questo mi dispiace ma il fatto che si é aperto con me con questa cosa per me vale molto
-ti amo sofia-
- anche io-

La convivenza nella sua stanza andava bene ora mai quando eravamo solo noi dopo una lunga giornata mi concedeva di vedere il suo viso, e addormentarmi con lui al mio fianco, di questo ero felice, spesso litigavamo ma finivamo per mangiarci a vicenda nel letto, ecco una cosa positiva tra le tante è che scopavamo tanto, fa bene al copro no?

Passò un mese e Konig doveva partire per una missione suicida, io ero terrorizzata con perchè lui andava là ma perchè si trattava di una delle missioni pericolose di cui io non ho mai partecipato, almeno da quando sono qui, lui partì e in tutto il tempo ero sovrappensiero per lui, ma mi allenavo da sola, con la squadra, uscivamo ma il dolore più grande era ritornare in quel letto che senza di lui era così vuoto e in più non sapevo quando poteva ritornare e quindi avevo ancora più paura.

In questo periodo di tempo io e la mia squadra andammo in qualche missione ma massimo di due giorni, niente di che.


Erano passati 5 mesi e dal mio ufficio sentii degli applausi e qualcuno che urlava, l'urlo era quello che mi terrorizzava di più, non era di felicità ma di dolore, sofferenza; corsi fuori e la squadra era ritornata ma non vidi Konig andai da ghost a chiedere e abbassò lo sguardo e mi prese da parte

-sofia, konig e ferito e non poco è in infermeria con dei chirurghi, si è distratto per la felicità di rivederti non si era mai fatto male, cioè si ma non così- avevo le lacrime agli occhi e andai subito in infermeria, e dalle finestre opache lo vidi più o meno, mi sedetti lì per terra finchè non uscirono i medici

-tu sei una parente?-

-si la fidanzata- loro mi guardarono

-signorina konig è in coma ma in un mese dovrebbe riprendere conoscenza, lei le stia vicino, gli parli magri si sveglia prima- appena se ne andarono entrai nella stanza e crollai, la sua figura buia, con la maschera rotta per i tubi di respirazione che la attraversavano, il suo corpo enorme fermo e immobile lì mi faceva male, mi sedetti su una sedia e piansi e piansi fino ad addormentarmi.

Erano quasi due mesi che konig era in coma e ogni giorno andavo da lui alle 17:00 dormivo con lui ci parlavo e poi lavoro su lavoro; erano le  21:45 e ripensai ai tempi belli con lui, agli inizi che lui non mi poteva nemmeno guardare in faccia e mi scese una lacrima, appoggiai la testa sulla sua pancia e restai lì per 15 minuti fissando quell'orologio da muro dietro di lui che oramai era parte di me ma ringraziai che lui era lì perchè sentii una mano accarezzarmi i capelli lo guardai e aveva aperto gli occhi

-amore perchè piangi-

-konig- e iniziai a piangere abbracciandolo e andai a chiamare i medici che lo visitarono e mi fecero uscire.

ERA SVEGLIO VOLEVO URARLO AL MONDO se solo non fossero le 22.20

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