CHAPTER 133- Noi insultiamo lui

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<<Oh si, piccolo, mi fai impazzire quando fai così>> Disse Giovanni. <<Eh, lo vedo, però calmati prima che eiaculi tutto di un colpo>> Dissi. <<Ma secondo te come mi posso calmare se mi stai dietro appiccicato?>> Disse. <<Qua ti posso capire, però il lato positivo è che sto per venire>> Dissi e poco dopo, sforzo dopo sforzo eiaculai dentro Giovanni. Tirò un sospiro di sollievo quando tutto ebbe finito, mi sembrava il classico bambino che voleva solo avere tranquillità e pace. Mi accasciai accanto a lui, esausto anche io. <<Questo caldo non aiuta>> Disse, aveva tutta la fronte sudata e non era perché aveva fatto tanti sforzi, quello anche, ma soprattutto perché a inizio giugno già faceva un caldo apocalittico e neanche il climatizzatore era capace di farci stare bene. Proprio nel momento in cui Giovanni si voltò verso di me per baciarmi squillò il telefono. Questo si rigirò seccato e rispose automaticamente. <<Dimmi piccola>> Disse Giovanni infastidito. "Mi spieghi dove devo trovare tutte le cose che mi ha scritto lo zio? In questo supermercato non c'è niente" Potei sentire dalla conversazione. <<Lascia stare le cose di Gus, quello è un pò particolare>> Disse Giovanni. "Vabbè, comunque ho quasi finito, ve li compro i preservativi nel mentre che ci sono?" Disse dal telefono, la nostra faccia fu giusto un pò confusa. <<In che senso>> Disse Giovanni. "Papà si sente che state scopando, proprio non ce la fate a tenere tutto nascosto" Disse, io giuro che a questa ragazza la amo. <<Sbrigati a tornare piccola>> Disse Giovanni. Quanto potevamo essere pessimi se non riuscivamo neanche a nascondere i nostri fiatoni nelle chiamate di nostra figlia? <<Questa è colpa tua>> Disse. <<Tu mi hai proposto di scopare>> Dissi. <<Ma tu perché accetti? Proprio non ti capisco>> Disse ridendo alzandosi dal letto. <<La prossima volta se mi regalano un milione di euro io rifiuto l'offerta>> Dissi paragonando la sua richiesta al medesimo esempio. <<Ti amo piccolo>> Disse rimettendosi i pantaloncini e baciandomi la fronte. La porta di casa s'aprì, segno che Giune era arrivata. <<Tra poco mi sciolgo con tutto questo caldo>> Disse Giune lamentandosi e posando le buste della spesa sul tavolo. <<Dove l'hai lasciata Elena?>> Disse Giovanni. <<L'ho accompagnata a casa, non c'avevo niente da fare tanto>> Disse Giune. <<Ma Gus ancora non è tornato da Cristian? È strana questa cosa>> Dissi. <<In realtà l'ho visto a casa di Elena, oggi volete scopare tutti a quanto pare>> Disse Giune andando in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. <<E allora perché non te ne vai a casa di Martina?>> Disse Giovanni, Giune quasi si soffocò con l'acqua e io con la saliva. <<Sto scherzando>> Disse Giovanni poi alla fine. <<Mi bastate voi, vedete che so che settimana scorsa avete scopato mentre io ero al campo con le ragazze. Il fiatone di papà Giovanni mi fa morire dalle risate ogni volta>> Disse avvicinandosi a Giovanni e lasciandogli un bacio sulla guancia. <<Vuoi sapere quanto è forte il suo fiatone a letto nella vita reale?>> Dissi. <<No grazie, mi basta quello in chiamata>> Disse Giune. <<Ma perché state insultando le mie azioni sessuali?>> Disse Giovanni sentendosi preso in causa. <<Perché sei quello vecchio>> Dissi. <<Sistemo la spesa nella valigia e poi mi metto nel divano, e non voglio sentire nessun altro. Ci sono quaranta gradi e siamo solo a inizio giugno, strabiliante>> Disse Giune. <<Giune domani cosa fai dopo scuola?>> Dissi proprio perché era il suo ultimo giorno di scuola. <<Credo che esco con gli amici in città, ma torno presto 'che devo aiutare Elena a sistemare il giardino. Quindi se volete scopare fatelo appena finite il turno>> Disse. <<Credo che il gioiello di Giovanni non sia così integro per rifarlo>> Dissi. <<Vecchio>> Commentò Giune. <<Come piccola? Ripetilo>> Disse Giovanni prendendo da dietro Giune. <<Ho detto che sei vecchio>> Disse forse Giune e Giovanni la trascinò nel divano. <<E tu sei troppo piccola>> Disse Giovanni facendole il solletico ai fianchi. <<Papà, smettila, papà>> Provò a dimenarsi Giune. <<No, non ce la smetto>> Disse. <<Ti dovrei fare la ceretta una volta>> Disse Giune notando il petto di Giovanni. <<Se gli fai la ceretta muore>> Dissi. <<Ci vorranno più di tre ore>> Disse Giune. <<Ho capito che mi volete prendere il giro ma queste collaborazioni non mi piacciono>> Disse Giovanni. Verso la sera fummo tutti e tre nel divano a guardare un film horror: io e Giune ci stavamo divertendo, amavamo i film horror, mentre Giovanni sembrava annoiarsi ecco perché Giune lo utilizzava come peluche per smentire i suoi spaventi. <<Tanto si capisce che alla fine verrà catturato dal tizio con la motosega>> Dissi, tanto erano patetici quei film. <<No, invece credo che gli taglierà la testa il boia, anche perché -- AAH>> Disse Giune prendendosi uno spavento alla fine, anch'io mi ero cagato sotto perché è stato molto inaspettato e brutale quel mostro che era apparso: sembravo io la mattina appena sveglio. Giune si copriva gli occhi nel petto di Giovanni mentre quest'ultimo gli accarezzava i capelli delicatamente. <<Vi spaventate e continuate a vederlo? Di questo passo avrete un attacco cardiaco>> Disse Giovanni. <<è questo il bello papà>> Disse Giune. <<Giuro che non vi capisco>> Disse. Spesso faccio un sogno, o meglio facevo da piccolo, c'era sempre quel cane mutaforme nero con la pelle smagliata e gli occhi completamente neri luminosi che lasciano una scia mentre questo si muove. <Questa bestia, che non so per quale fantasia vive nelle mia mente dato che non l'ho mai vista in qualche film o in giro, e menomale aggiungerei, sembra inseguirmi tra le strade della mia città o all'interno di edifici immensi a piani elevati. Una volta sognai di essere seguito da questa bestia in un ospedale abbandonato che aveva fin troppi piani con fin troppe scale, e io salivo, salivo e continuavo a salire scappando da quell'essere che non la smetteva di inseguirmi. Arrivando anche al punto che le mie gambe cessavano ma nonostante questo io continuavo a correre finché i miei occhi non s'aprirono nella realtà. So che forse magari è un semplice incubo che si ripercuote nei miei sogni sin da quando sono bambino, ma non credo che sia normale il fatto che quella bestia alla fine è stata realmente idealizzata online dopo svariate volte che l'ho sognata da piccolo. La prima volta che vidi quella specie di cane artigliato come poster di una canzone mi venne il brivido, come se tutto quello che io pensavo fosse astratto e irrealistico invece era più reale della vita. E al giorno d'oggi tutti i miei sogni sono così, ho i sogni promotori, tutto quello che sogno si avvera eccetto ricordi di vita passata o illusioni. Non so se è un fattore positivo, infatti non amo sognare, non amo dormire, ma amo la fase prima del sonno profondo: quanto tutti gli arti sono off e solo il cervello rimane attivo automaticamente nel corpo. <<Siete ancora svegli?>> Disse Gus entrando dalla porta di casa inaspettatamente. <<Sei arrivato proprio quando ci sono i titoli di cosa>> Dissi mettendo in pausa il film. <<Grida il mio nome? Lo state veramente guardando? Ma non è horror per un cazzo>> Disse Gus e io e Giune ci guardammo in viso sconvolti. <<Io non parlo, non parlo sennò poi vi prendo in giro. Preferisco andare a letto, notte a tutti>> Disse Giovanni alzandosi dal divano e dirigendosi in camera. Ma come non faceva paura? Onestamente mi sono cagato sotto e Giune non ha fatto differenze.

Q.S.(11)- Mestizo 2: Gregor MendelDonde viven las historias. Descúbrelo ahora