1 Un lieto evento?

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Le campane suonarono a nozze e gli sposi novelli uscirono tra le grida degli invitati. Agghindata nel mio abito bianco strinsi la mano di mio marito, io per lui ero quasi una sconosciuta. Probabilmente conosceva ognuno degli ospiti meglio di me, forse addirittura quelli che si erano imbucati.
Era solo un matrimonio combinato.
Ci incamminammo tra i festanti arrancando nella pioggia di riso e coriandoli che ci venivano tirati addosso. La sua mano era grande al confronto della mia e calda. Mi strinse non in cerca di conforto ma per non farmi allontanare. Un orlo del velo mi ricadde davanti agli occhi e alcune delle perline sbatterono dolcemente mandando suoni argentini. Di fronte a noi ad attenderci una carrozza trainata da cavalli bianchi. Lasciai che mi aiutasse a salire e mi lasciai cadere sul sedile della carrozza, lui si sedette accanto a me e agitò con aria annoiata una mano per dire al cocchiere di partire.  La giornata era limpida e alcuni petali rosa pallido cadevano dai peschi in fiore spinti da una brezza leggera.
Alzai lo sguardo e vidi che mi stava fissando con sguardo rapace, studiandomi attentamente. Mi sorrise ma il sentimento non raggiunse i suoi occhi color nocciola scuro. Vedendo che lo fissavo con aria un po' spaventata disse: -Questo è solo il primo giorno del resto delle nostre vite, non preoccuparti non sarà una cosa spiacevole.-
Poi con un sorriso malizioso aggiunse: -per ora godiamoci la nostra luna di miele.-
E passò l'indice sull'anello di giada che mi aveva messo al dito quello che sembrava solo un istante prima.
Non si fece domande sulla ragazza spaventata e silenziosa con la testa appoggiata sula sua spalla. Non si chiese quale fosse la sua storia o la sua vita prima di queso momento. Non fece molte cose, ma una di sicuro si. Commise un errore. Perché non aveva ancora idea di che cosa fossi.

Falling FeathersWhere stories live. Discover now