sogni nel cassetto

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respira Diana, respira.
lo hai sempre fatto perché non riesci più a farlo?

È questo quello che mi rimbomba continuamente in testa mentre cammino mano nella mano con Nahaze e kia,due ragazze che si ritrovano nella mia stessa situazione ma che sembrano gestire la cosa in modo molto più tranquillo rispetto a me.

la mano di Nahaze è ghiacciata e il suo modo di camminare veloce mi fa distogliere la concentrazione dai miei pensieri per evitare di inciampare e finire per terra.

quella di Kia invece è calda, come al suo solito, sembra quella più tranquilla delle tre, cammina leggermente dietro di me quasi come se la stessi "trascinando" io, la sua presa è decisa però e riesco a sentire il suo sguardo bruciarmi la pelle di tanto in tanto. Ed io? beh io sono in mezzo, come sempre.

Mi stoppo all'improvviso quando noto la scritta sulla porta dello studio mediaset avvicinarsi sempre di più.

Faccio fermare dalla loro camminata sia la Mora che la bionda contemporaneamente.

Prendo una grossa boccata d'aria, e per via del leggero tremore che si dirama sulle mie gambe, sono costretta ad accovacciarmi sul marciapiede.

- Didi tutto ok?-

mi chiede preoccupata Nathalie mentre la mora mi stringe più forte la mano abbassandosi a sua volta.
i pensieri nella mia testa prendono il sopravvento, e il mal di testa che sembrava essere andato via inizia di nuovo a martellarmi il cervello.

- e se non dovessi entrare?  dimostrerò a mio padre che sono una delusione -

do voce ai miei pensieri non riuscendo a tenerli ancora per molto dentro di me sussurrando più a me stessa che a loro.

Entrare ad amici è sempre stato il mio più grande sogno nel cassetto, il mio cassetto d'altronde è sempre stato semivuoto.

L'ho conservato e trattato con cura in tutti questi anni, riservando tutto lo spazio solo per lui. Penso di aver sempre saputo che un giorno sarei arrivata qui.

ricordo che già all'età di 6 anni quando mi chiedevano che volessi fare da grande rispondevo sempre " la ballerina ad amici" perché ero letteralmente ossessionata da questo programma.

e fidatevi OSSESSIONATA.

È da tanto che provo a entrare, si lo so non sembra ma in realtà ormai questo studio lo conosco quasi a memoria, potrei contare sulla punta delle dita quante volte mi sono accasciata proprio su questo marciapiede quando i miei sogni mano a mano svanivano senza di più, le notti insonnie, le mattine piene d'ansia, questo marciapiede ha visto davvero tutto, nonostante ciò non sono riuscita mai a viverlo davvero.

quando anche quest'anno non è arrivata nessuna chiamata non nego di esserci rimasta molto male,ho pensato di mollare la danza, d'altronde è quello che mi ripete mio padre da quando ho memoria.

E quando ovviamente aveva visto che anche quest'anno nessuno mi aveva chiamato non  ci aveva pensato due volte a ricordarmi quanto fossi una delusione per lui e quanto io sia "immatura " a detta sua solo perché inseguo un mio sogno.

durante l'ultima litigata avvenuta su ciò una sua  frase però mi ha colpito piu di tutte.

" vai avanti Diana cresci, non sei più una bambina ,non puoi vivere solo di danza"

ed è proprio da questa frase qui che mi sono resa conto che io non vivo solo di danza papà dovresti averlo capito, per me la danza è vita, fa parte di me, è l'unica cosa che riesce a farmi andare avanti da quando quel maledetto 12 Febbraio ha distrutto interamente la mia vita, e non solo la mia, anche la tua d'altronde.

soliloquio//lil jolieWhere stories live. Discover now