11. Spinoza

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"Due caratteri diversi
Prendon fuoco facilmente
Ma divisi siamo persi
Ci sentiamo quasi niente
Siamo due legati dentro
Da un amore che ci dà
La profonda convinzione
Che nessuno ci dividerà
Tra le mie braccia dormirai
Serenamente
Ed è importante questo sai
Per sentirci pienamente noi"
~L'emozione non ha voce
(Adriano Celentano)

POV SIMONE

Mi vesto velocemente indossando il pigiama, e scendo giù in sala da pranzo, dove trovo mio padre e mia nonna che stanno guardando confusi Manuel, che nel mentre si sta abbuffando di brioche.

«Buongiorno» saluto tutti, e prendo posto accanto a Manuel che sembra più affamato del previsto.

«Buongiorno» rispondono insieme papà e mia nonna.

«Simone... Che ci fa qui Manuel?» chiede nonna.

«Eh ieri è venuto tardi per parlarmi, e non passavano più autobus da qui» mento.

«Ah va bene...».

«Virginia è buonissima questa brioche!» dice Manuel con la bocca piena.

«Grazie caro, ne vuoi un'altra?».

«Bè se proprio vuole, va bene!».

Tutti e quattro ci mettiamo a fare colazione, mentre mia nonna dice che oggi verrà a scuola per il corso di teatro.

«Ovviamente mi ruberai gli studenti durante una delle mie ore, vero?» domanda suo figlio.

«Eh Dado, se capita nelle tue ore non ci posso fare niente» risponde nonna con nonchalance. «Ma lo sapete stanotte io ho pensato ci fossero i ladri ad un certo punto?» cambia discorso.

«I ladri?» chiede papà stranito.

«Eh sentivo dei rumori strani. Non mi sono alzata per controllare, perché ero in condizioni davvero pietose» si tocca leggermente i suoi capelli bianchi, tutti in ordine.

Abbasso lo sguardo, mentre Manuel si affoga con la sua brioche.

Gli dò delle pacche sulla schiena, mentre tossisce, fino a che non smette.

«Scusate, mi è andato di traverso» dice lui. «Comunque non ho sentito niente».

«Bevi un po' d'acqua, Manuel» gli consiglia nonna, e lui la ascolta.

«Manco io, nonna».

«Nemmeno io, mamma».

«Comunque adesso dobbiamo proprio andare a scuola. Ci vediamo oggi» dico, mentre mi alzo.

«Si hai ragione» concorda Manuel. «Virginia, lei è sempre la cuoca migliore che conosca. Non lo dica a mia madre» le fa l'occhiolino, mentre io li aspetto dalla porta della sala da pranzo.

*

Dopo esserci vestiti, indossiamo entrambi una normale felpa, a causa del caldo, e usciamo di casa, io con il mio zaino leggero sulle spalle, e lui senza niente.

Sollevo il sellino della vespa, ed estraggo un casco per lui.

«Dai, fammi guidare Simo'» decide.

«Non puoi stare dietro?».

«No» risponde.

«Ma a te piace tanto stare dietro, no?» lo prendo in giro.

«Hai davvero usato un doppio senso?» chiede sorpreso.

Ce sto io con teHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin