6. Aria di cambiamento

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L'aria tutto intorno aveva un buon odore, le note profumate delle piante aromatiche nel nostro giardino erano così forti e inebrianti, la menta in particolare, sprigionava tutta la freschezza in essa contenuta. La bella stagione si avvertiva ovunque, sulla pelle, per le strade e sui volti della gente, sempre sorridente. I colori e il mare erano diventati i protagonisti indiscussi.

I primi di luglio, cominciammo io, mia cugina e le amiche ad andare a mare, aspettammo questo mese per immergerci dentro le sue acque poiché il mio più grande desiderio fino ad allora era imparare a nuotare e con l'acqua bella calda sarebbe stato più rilassante. Una mattina ci svegliammo poco prima dell'alba, io e Samira ci recammo sulla spiaggia per vedere sorgere il Sole, ma nonostante fosse ancora molto presto, si respirava a fatica, l'aria era afosa, si sfioravano i 30 gradi. Aspettammo a guardare l'orizzonte finché non arrivarono le amiche e subito dopo andammo a fare un bagno...

Io avevo un costume che assomigliava ad una "sottana", me lo aveva regalato la mamma, era un'usanza della donne musulmane indossare quell'indumento per recarsi a mare, soltanto coperte ovviamente, persino le braccia, io lo odiavo, mi sentivo diversa e sbagliata. Eppure nei negozi vendevano diversi modelli e alcuni molto carini ma, mi ha comprato quello più orrendo.
Ultimamente tra me e me non facevo altro che pensare di voler veramente recidere la mia vita passata, cambiando persino religione. Aspiravo a cambiare tutto persino la mia persona, partendo da lì. Quando un qualcosa ti viene inculcato in modo prepotente, come fece mio padre con me, rischi di non capire cosa sia giusto o sbagliato.

Intanto, dopo aver adagiato il mio asciugamano sulla spiaggia, mi abbandonai a quella freschezza delle sue acque, erano così belle, limpide, lisce, una coccola su tutto il mio corpo. Imparare a nuotare non fu molto semplice, bevvi tanta acqua, mi irrigidivo come un cadavere, cominciai con il salvagente e pian piano imparai.

Nuotare con quella vestaglia addosso non era molto comodo, mi pesava essendo inzuppata e poi una volta stesa sulla spiaggia avrei voluto dorare la mia pelle ma non mi era possibile, purtroppo ero riuscita soltanto a colorare il volto e le braccia, rimboccando le maniche. Mi divertì moltissimo, avrei tanto voluto che il tempo si fosse arrestato per godere appieno di quella piccola gioia. Se avessi avuto accanto i miei fratelli, sarebbe stata una felicità incontenibile ma, il fato crudele in questo caso, ci separò per sempre, in cuor mio nutrivo la speranza di poterli rivedere anche se oggi di quella speranza non rimane più nulla purtroppo.

Avevamo preso l'abitudine di tornare a casa solo al tramonto. Io, Samira e le sue amiche eravamo sempre insieme come quattro sorelle. Anche se tra loro la più piccola ero io, non mi fecero mai sentire tale, parlavano apertamente di qualunque cosa anche in mia presenza, ne ero felice. Raccontavano dei propri amori, amori non corrisposti, amori finiti e altri ancora da sbocciare.

Spesso accendevamo dei piccoli falò, il mare al tramonto appariva incantevole, amavo ascoltare l'acqua calma sfiorare i granelli di sabbia, con quella delicatezza che appartiene solo a lei.

Una sera durante uno di questi falò, con l'aria a mio favore, mi incoraggiai a rivelare a mia cugina la mia voglia di abbandonare l'Islam per abbracciare la fede cristiana. Sentivo di appartenergli, lo avvertivo dal profondo del mio cuore. Udivo una soave e dolce vocina che mi esortava ad accogliere quel richiamo e, parlandone con qualcuno mi avrebbe aiutato a capire meglio come muovermi.

Tutto cominciò qualche mese prima, era il periodo di Pasqua e, le persone il venerdì santo piangevano, ero incuriosita, non ne conoscevo le usanze. Nel Corano, Gesù, viene menzionato ma poco e quindi cominciai a cercare su internet e pian piano, pagina dopo pagina, senza ricordare come, arrivai a conoscere una donna calabrese vissuta nel '900 e deceduta nel 2009, Natuzza Evolo.

Iris - Storia Di Un FemminicidioOnde as histórias ganham vida. Descobre agora