INNAMORARSI E' UNA DELLE COSE PIU' BELLE AL MONDO | CAPITOLO 7

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Una notte piena di passione fu quella tra Manuel e Simone che per il loro ansimare temevano che i loro genitori udissero ciò che stava accadendo, nonostante ovviamente ci fosse la porta chiusa. Fu, forse, la notte più bella della vita di Simone che per mesi aveva atteso quel momento e stentava anche a crederci perché vedeva Manuel come una persona inarrivabile, il suo grande amore impossibile.Sentiva che stava facendo la cosa giusta ma aveva tanta paura di dirlo a Mimmo che era un ragazzo che nella vita aveva sofferto non poco e per la prima volta aveva trovato una persona che gli stesse accanto nonostante i suoi mille casini e paranoie.Non poteva affatto lasciarlo da solo e non se la sentiva di spezzargli in cuore in quel modo, soprattutto per un "tradimento", quindi decise di tenere il silenzio.Dopo una lunga notte piena d'amore, palpitazioni ed ovviamente momenti intimi, Simone e Manuel rimasero in slip e per la prima volta dormirono abbracciati.Simone aveva poggiato la sua gamba muscolosa su quella di Manuel ed avevano dormito incrociati tra loro, con la testa di Simone poggiata su quella dell'altro ragazzo.
Manuel aveva aperto gli occhi da pochi secondi e vedendo Simone dormire in modo così dolce tra le sue braccia, prese il telefono in maniera molto silenziosa e volle riprendere quel romantico momento, scattando una fotografia come ricordo.Avevano, ovviamente, dimenticato di mettere la sveglia ai loro cellulari e Dante, alle 07:20, nel vedere che non si fossero ancora svegliati, si diresse verso la stanza aprendo la porta con fare brusco e non in maniera silenziosa, come suo solito.

«Scusate, scusate. Non volevo fare rumore. Sono le 7:20 ragazzi.»

Manuel e Simone saltarono dallo spavento coprendosi con le lenzuola per il totale imbarazzo e Simone cercò di dire qualcosa, ovviamente senza senso.«Noi non.. cioè non era quello che...»

«Simone, sta tranquillo, non stavo pensando nulla, forza andate a scuola, io entro alla seconda ora» rispose guardando Manuel sorridendogli.

Manuel abbassò la testa, rosso come un peperone, perché aveva immaginato che Dante avesse capito tutto dal suo sguardo.Il professore chiuse la porta e loro si guardarono e Manuel aveva una faccia sconvolta perché si era ricordato tutto nei minimi particolari ed aveva addirittura sognato Simone quella notte.

«Forse noi, abbiamo.. non lo so.. sbagliato?»

Simone lo guardò negli occhi e notò il suo imbarazzo e lo carezzò sul mento.«Tu per me non sei uno sbaglio, Manuel..»

Manuel lo guardò dritto negli occhi e si morse il labbro perché era troppo affascinante con quei capelli scombussolati e il suo corpo era così perfetto.

«Vestiti và» disse Manuel lanciandogli la canottiera.

Simone si avvicinò e posò le sue labbra sul collo di Manuel dandogli due baci e stringendolo a sé e l'altro ragazzo non si oppose, lanciandosi tra le sue braccia senza dire una parola.

«E mo che gli dici a Napoli?»

Simone spalancò gli occhi guardando altrove e subito cambiò espressione, che da tranquilla divenne preoccupata ed un po' si sentiva anche in colpa.

«A Mimmo non devo dire proprio niente, sta passando un periodo di merda coi stronzi del carcere e non voglio farlo stare male.»
Manuel annuii e con la sua solita faccia arrabbiata iniziò a vestirsi per andare a scuola.

Ogni mattina Simone prima di iniziare le lezioni passava da Mimmo per salutarlo e portargli la colazione ma quella mattina decise di non farlo perché non si sentiva pronto a guardarlo negli occhi dopo ciò che aveva fatto e purtroppo il cuore lo portava altrove, lo portava da Manuel, anche se la sua ingannevole mente gli diceva che era Mimmo quello giusto. Alla ricreazione Manuel e Simone erano seduti sulle scale dove accanto c'erano le macchinette e passò Mimmo con una fila di libri in mano.

«Simò pensavo di incontrarti prima.. ma non sei venuto.» sussurrò Mimmo con un'aria triste.

Simone nel sentire la sua voce sobbalzò e si voltò, vedendolo proprio dietro di lui mentre Manuel lo fulminava con lo sguardo.

«Mimmo, scusami, ci vediamo dopo va bene?»

«Va bene Simò.. ti aspetto» rispose con tono sereno dandogli un bacio sulle labbra che non fu ricambiato.

Manuel strinse i pugni e girò la testa mentre Mimmo andava via.

«Perché devo vedere questo? E' una tortura.» disse Manuel sbruffando.

«Per favore non ti ci mettere anche tu. Anch'io ti ho visto mentre ti baciavi con Alice, con Chicca, con Nina. Anche per me era una tortura ma di certo non spaccavo la faccia alla gente.»

«Sì giusto scusami, spaccavi le macchine.»  rispose Manuel con tono provocatorio.

«Ma si può sapere che cavolo vuoi?» urlò Simone.

Manuel lanciò la merendina per terra ed andò via senza nemmeno degnarlo di una parola, camminando verso Viola che era in fondo al corridoio, dandole un bacio sulla fronte e abbracciandola e passò il resto della ricreazione con lei.

Al termine delle lezioni Simone fu il primo ad alzarsi e camminò a passo svelto verso la biblioteca sperando di trovare Mimmo lì e per fortuna lo vide, seduto alla sedia, concentrato nel sentire musica come suo solito.Gli mise una mano sulla spalla e lui sorridendo girò il capo, abbracciandolo e stringendolo a sé e notò la freddezza del suo fidanzato.

«Ma c tien Simò, è da stammatin che staj accussì.»

«Non ho niente.. ti va di venire a casa piuttosto che rimanere qui? Pranzi con noi e ti riaccompagno in carcere?»Mimmo sorrise ed annuii anche se in fondo al suo cuore sentiva che Simone in qualche modo era diverso e stava cambiando ed era convinto che ci fosse lo zampino di Manuel.

I due si incamminarono verso l'uscita e Simone intravide da lontano Manuel.

«Manuel! Aspetta!»

Lui si fermò senza nemmeno girarsi e il giovane si avvicinò a lui alzando il passo.

«Mimmo si ferma da noi a pranzo quindi tu torni a casa con papà e io porto lui in vespa va bene?»
Manuel, sempre dandogli le spalle, non rispose nemmeno e continuò a camminare inseguendo Dante che era a cinquanta metri da lui.

Simone mise una mano in fronte e sospirò rumorosamente perché era davvero scocciato dai suoi sbalzi d'umore. Lo amava, lo odiava, gli voleva bene e poi lo odiava ancora ma in fondo Manuel era fatto così e doveva accettarlo anche se la pazienza era quasi terminata.
Aveva due possibilità: seguire la testa e lasciare le cose come stanno e continuare il rapporto con Mimmo che era magico e sano o seguire il suo cuore ed andare dalla persona che realmente amava ovvero Manuel. Non voleva assolutamente fare "due piedi in una scarpa" come il detto dice e doveva solo prendersi un po' di tempo per riflettere e capire con chi doveva stare.
Arrivati in Villa Balestra c'erano Dante, Virginia e Manuel seduti alla tavola con il pranzo già pronto che attendevano i due ragazzi. Al loro arrivo Virginia si alzò in piedi e andò ad accogliere il nuovo arrivato in maniera calorosa come suo solito fare.

«Oh, ben tornato mio caro nipote, chi è questo bel ragazzo?»

«Nonna, è Mimmo, l'ex allievo di papà. Ora siamo insieme.» rispose Simone con tono gentile mentre guardava Manuel.

«Tesoro, insieme in che senso?» domandò la nonna dubbiosa.

«Nonna è il mio.. ehm.. fidanzato ecco.»

Virginia sorrise e Manuel iniziò a mangiare da solo con rabbia mentre ad ogni morso sbruffava eMimmo lo guardò notando il suo disagio.
«Ciao, Manuel. Ciao professò.» 

Manuel non rispose mentre Dante si alzò dalla tavola e abbracciò Mimmo anche se effettivamente capiva tutta quella tensione poiché aveva visto i due giovani dormire abbracciati e poi in realtà stava ufficializzando con Mimmo.Dopo aver pranzato tutti assieme cercando di mantenere le acque calme, Dante si alzò di soppiatto.«Simone, io credo che noi due dovremmo parlare, vieni fuori con me un attimo?»

Simone annuì anche se già aveva capito tutto e lo seguii nella veranda.«Mi spieghi cosa stai combiando?» disse Dante con una faccia molto seria e tesa.

«Ma tu vuoi dare lezioni d'amore proprio a me quando tu hai baciato mamma e il giorno dopo Anita o l'anno scorso che stavi con la prof di matematica, con la direttrice e con chissà quale altra donna?»

«Allora, della mia vita privata non deve interessarti ma tu sei mio figlio e sto solo cercando di capire.»

«Io sono confuso.. perché con Mimmo è tutto perfetto e lui è così dolce con me, mentre Manuel.. non te lo spiego nemmeno perché già sai..»

«Se devi prenderti del tempo, fallo, ma non far soffrire Mimmo perché è un ragazzo fragile e troppo buono. Come hai detto tu una volta a scuola, innamorarsi è una delle cose più belle al mondo ma può essere la cosa più brutta se la persona che ami ti prende in giro e Mimmo è innamorato davvero di te e penso anche Manuel quindi devi scegliere.»

Simone abbassò la testa e tornò silenziosamente nella sua stanza, dove ad attenderlo c'era Mimmo che si guardava attorno, quasi non avesse mai visto una cameretta.Simone lo guardò perché lo riteneva molto tenero in quel momento poiché sembrava quasi un pesce fuor d'acqua.

«Simò.. sei fortunato sai..non ho mai avuto una stanza così, dove occupavamo era una stanza che quasi cadeva a pezzi e dormivamo io e i miei tre fratelli»

Simone gli si avvicinò e gli carezzò il viso, non riusciva nemmeno a rispondergli perché non si era mai reso conto di quanto fosse fortunato e nel mondo c'erano davvero ragazzi bisognosi che tutto quel "lusso" non lo avevano mai avuto.Mimmo gli sorrise e gli carezzò i capelli che adorava davvero tanto e poi all'improvviso lo spinse sul letto saltandogli addosso iniziandolo a riempire di baci e coccole.Manuel attraversò il corridoio per andare nella stanza e vedendoli così intimi decise di tornare nel salone ed accomodarsi sul divano col cellulare pur di non vederli così vicini.

«Simò, che posso andare a bere un po' d'acqua?» disse Mimmo.

«Certo, vai pure, io ora mi faccio una doccia velocemente e scendo va bene?»Mimmo annuii e gli diede un bacio sulla guancia e scese giù per le scale.

«Manuel.. mi servirebbe un po' d'acqua. Me la prendi tu?»

Manuel girò la testa e vide che era Mimmo e si alzò sempre con aria scocciata e gli fece cenno col capo di seguirlo in cucina.Nel mentre gli versava l'acqua nel bicchiere lo guardò e gli lanciò una dura provocazione.

«Come siete intimi tu e Simone, quasi come noi..» esclamò Manuel mentre gli passava il bicchiere d'acqua.

«Scus.. ma.. c stai ricenn? Famm capi.»

Manuel prese il telefono e gli fece vedere la fotografia di Simone che dormiva abbracciato a lui e Mimmo lo guardò con una faccia nella quale racchiudeva molto odio e in quel momento il giovane si sentii davvero tradito perché non riusciva a capire come era possibile che i due avessero dormito in quel modo ed iniziò a farsi mille domande e non riusciva a darsi nemmeno una risposta. Forse c'era qualcosa tra loro? Forse era solo un modo di dormire di Simone? Forse Manuel era geloso perché stavano insieme?
Era molto furioso e decise di scappare via, raggiugendo Dante in giardino poiché voleva solo andarsene e stare da solo.

«Professò, mi scusi, ho avuto un avviso dal carcere, devo tornare prima. Mi può accompagnare lei?» domandò Mimmo.

«Certo, certo, andiamo subito.»

Simone dopo circa dieci minuti scese giù per le scale e mentre si asciugava i capelli con un asciugamano vide che c'era solo Manuel.

«Manuel, e Mimmo dov'è?»

«Bho, doveva tornare prima in carcere.»

Simone alzò gli occhi al cielo, scocciato.«Che palle.. va beh.. domani ci parlo.»

Per innamorarsi ci vuole un cuore leggero | SIMUELWhere stories live. Discover now