9.

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-dove andiamo?- mi chiese Kenan una volta saliti sulla sua macchina.

Ci pensai un attimo su, poi mi venne in mente un'idea -la sai la strada per casa mia?- gli domandai, cercando nella mia borsa le chiavi di casa

-sì, vuoi che ti porto subito a casa?- mi chiese, quasi deluso

-si, ma tu vieni con me, a federico non darà fastidio, ora gli scrivo che sono con te- dissi tirando fuori le chiavi di casa per mostrargliele

-se proprio insisti...- si mise a ridere, contagiando anche me -ma, i tuoi genitori?- mi chiese poi mettendo in moto la macchina

-tranquillo, non ci sono, dopo la partita sono subito partiti per Firenze, dove vivono, io vivo con Fede-

Infatti purtroppo mamma e papà erano già partiti dopo essere stati a Torino per due giorni. Mi mancava molto la loro presenza in casa, ma allo stesso tempo amavo vivere qui a Torino con Fede.

-ah perfetto- rispose Kenan, distogliendo per un momento lo sguardo dalla strada per potermi guardare negli occhi.

Ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei era come se una scossa elettrica mi percorresse tutta la schiena provocandomi dei brividi intensi. Non sapevo spiegare quella sensazione, era la prima volta che la provavo.

Sentii un certo languorino allo stomaco, stavo morendo di fame. Così mi ricordai di avere un pacchetto di pistacchi nella borsa, lo tirai fuori e iniziai a a mangiarne qualcuno.

Prima che potessi offrirne uno a Kenan lui si voltò verso di me -che stai mangiando?- mi chiese, ma poi quando notò che quello che mantenevo era un pacchetto di pistacchi lui parve sorpreso -scherzi? Io amo il pistacchio dammene un po'- disse euforico.

Gli porsi il pacchetto dove lui immerse la mano per prenderne qualcuno e mettersene in bocca. Io ridacchiai perché ora era colmo di pistacchi, tanto che quasi non riusciva a masticarli.

-mi sa che hai esagerato- iniziai a ridere notando la sua faccia disperata.

Ma poi riuscì a inghiottirli senza rischiare di soffocare. Io però non smettevo di ridere.

-che ti ridi- disse lui, girandosi in mia direzione con un leggero sorriso sul volto, per poi tornare attento sulla strada -anzi dammene un altro- mi chiese allungando il braccio verso il pacchetto

-no- scherzai ridendo, spostando il pacchetto di pistacchi. Lui intento a cercare di prenderlo mi sfiorò la gamba e poi riuscì nel suo intento rubandomi il pacchetto di mano.

Lui non ci diede peso, forse nemmeno se ne era accorto, ma io stavo fremendo a quel tocco quasi impercettibile. Lui se ne accorse.

-che c'è, ti ho fatto male? Scusami- mi disse

-nono tranquillo- risposi io.

La sua capacità di guidare mentre letteralmente faceva qualsiasi altra cosa era assurda. Ora stava guidando mentre si gustava ancora i miei pistacchi.

Poi parcheggiò, e solo in quel momento mi accorsi che eravamo arrivati, così mi affrettai a scrivere un messaggio a Fede, dato che mi ero dimenticata.

Gaia- Fede io sono con Kenan a casa
Fede- perché solo voi due?
Gaia- Dusan mi ha lasciata con lui e non sapevamo che fare
Fede- mh va bene

Spensi il telefono, notando che Kenan mi stava guardando. Probabilmente stava cercando di capire cosa stessi facendo.

-ho scritto a Fede- dissi -possiamo andare- conclusi.

Aprii la portiera e uscii all'aria aperta, lui fece la stessa cosa. Era notte fonda, non faceva freddo, nonostante l'estate fosse quasi finita. C'era solo un leggero venticello che ti costringeva a portare la felpa.

Guidai Kenan verso la porta di casa, la aprii sotto i suoi occhi che osservavano ogni mio movimento e che mi mettevano alquanto in soggezione. A dire il vero il suo solo sguardo mi metteva in soggezione.

Entrammo in casa in silenzio -perché hai voluto che venissi anche io a casa?- mi chiese, mentre mi tolsi le scarpe

-volevo compagnia, tu eri solo e pensavo volessi altrettanto- cercai di dire, nonostante mi stesse guardando negli occhi e io non ero capace di sostenere i suoi occhi su di me

-hai pensato bene allora- disse, distogliendo lo sguardo e mostrandomi un sorriso -mi tolgo le scarpe?- chiese

-sisi- risposi io avviandomi verso la sala.

Mi ero dimenticata di star indossando dei Jeans abbastanza attillati... mentre camminavo in direzione del divano mi sentii osservata. Sapevo mi stesse guardando, proprio lì, nel fondoschiena.

Così feci apposta per girarmi di colpo, lui aveva lo sguardo verso il basso, appena vide che mi ero girata però puntò gli occhi subito sul mio viso.

Scoppiammo a ridere entrambi. Sapevamo benissimo per cosa.

-che ci posso fare, sono maschio- disse lui, per poi avvicinarsi verso di me -quindi, che facciamo?- mi chiese

-vieni, facciamo i popcorn, ho fame- dissi.

E così iniziò quella strana ma fantastica nottata passata con Kenan.

SPAZIO AUTRICE
capitolo un po' più lungo... più tardi arriva il continuo!
Preferite capitoli più brevi o leggermente più lunghi come questo? Ditemelo così cercherò di accontentarvi🫶🏻

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora