Capitolo 8

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Yasmin

Sono seduta nell'anticamera dello studio di mio fratello, in attesa di essere ricevuta dall'Emiro. È passata una settimana dal giorno in cui ho provato a scusarmi, ma non ci sono riuscita. Non sono stata ricevuta in realtà. MI è stato detto di prendere appuntamento con il suo segretario particolare.

Sospiro, guardando la parete davanti a me.

Da quanto sono seduta su questa sedia, in questo salottino privato? Lancio un'occhiata alla porta chiusa, da dietro cui non si ode nessun suono e torno a sospirare.

In diciassette anni non ricordo una volta che ho dovuto fare la trafila per parlare con mio fratello. Ne ricordo di essere mai entrata nel suo studio. Non ne ho mai avuto bisogno, era sempre presente quando avevo bisogno di lui. Mi bastava sgattaiolare nei suoi appartamenti per avere la sua attenzione.

Immagino che ora le cose siano cambiate.

Sospiro, lasciando cadere la testa all'indietro, osservando il soffitto affrescato.

- Stai cercando ispirazione? –

La divertita voce maschile mi fa mettere seduta di scatto. Mi volto ad incontrare lo sguardo divertito di Aza.

- Servirebbe a qualche cosa? -

Scrolla le ampie spalle, lasciandosi cadere sulla sedia accanto alla mia.

- Non vuole ricevermi- Ammetto, affranta.

- E 'arrabbiato-

Faccio una smorfia.

- Lo avevo intuito-

-Come pensi di sistemare le cose? -

- Io? -

Solleva un sopracciglio.

- Non io di certo. Sei stata tu a rinchiuderti nella tua stanza per tre giorni di fila, senza mangiare, piangendo disperata, per poi accusarlo di ogni male del mondo quando esasperato è venuto a mettere fine alla sceneggiata-

Faccio una smorfia.

- Non sei di aiuto, torna da dove sei venuto-

Scoppia a ridere.

- Avanti sorellina, ammetti che sei stata quantomeno infantile nell'affrontare l'intera situazione-

- Ho appena scoperto che mia madre vuole rivedermi e che mio fratello non me lo permetterà. C'è poco da essere immaturi-

- Ti è venuto in mente di chiedergli il perché? –

- Perché mia madre è la fonte di ogni male. Ecco perché. Persino l'Emira ha detto che mio padre è stato più che felice di liberarsene! –

Si passa una mano sul volto.

- Quella donna ha il tatto di un elefante in un negozio di porcellane- Mormora esasperato.

Scrollo le spalle.

- C'è una speranza che prima o poi mi riceva o passerò il resto dei miei giorni in questa sala d'attesa? –

Sospira.

- Lo sai che è lo sta facendo apposta, vero? –

Sollevo un sopracciglio.

- Non sono idiota-

- A volte ho dei dubbi. Ahi! –

- Ti sta bene, così ci pensi prima di insultarmi- Dichiaro, sapendo che il pugno che gli ho dato non lo ha neanche sentito.

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Where stories live. Discover now