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Il locale era stracolmo come al solito e mai come quella sera, Eleonora, era felice di essere lì. Passava la maggior parte della sua giornata tra bambini e genitori ricchi, viziati ed isterici e il sabato sera voleva solo spegnere il cervello e divertirsi. La sua ludoteca didattica era la più rinomata di Posillipo e aveva solo bambini figli di ricchi imprenditori, sportivi e commercianti. La sua laurea col massimo dei voti in Pedagogia e il master con il voto più alto dell'istituto in Formazione della prima infanzia aveva dato i suoi frutti e lei era diventata un punto di riferimento per il quartiere. La sua non era una scuola ma una ludoteca didattica, badate bene. I bambini ci andavano per imparare giocando, di pomeriggio dopo la scuola. Imparavano le buone maniere, le lingue straniere, come stare a tavola, come comportarsi educatamente in ogni ambito. E i genitori straricchi del quartiere più chic di Napoli l'avevano presa ovviamente d'assalto.
Nei weekend, però, cambiava tutto: Eleonora smetteva di essere la dottoressa ligia e seria e tornava ad essere la ragazza venticinquenne che amava ballare con gli amici in discoteca. Ed era quello che era intenzionata a fare anche quella fredda sera di inizio gennaio. Con Simona, la sua amica di sempre, sceglievano ogni settimana un locale diverso per non incontrare sempre le stesse persone e ogni volta si scatenavano di più. Quella sera avevano scelto un locale di Fuorigrotta che andava molto in voga in quel periodo. Arrivarono verso le undici e iniziarono col primo drink, poi col secondo e col terzo. Si buttarono in pista quasi subito e come sempre si divertirono a punzecchiare i ragazzi.
Simona era rossa tinta e aveva degli occhi azzurri spettacolari, era bassina ma formosa e amava vestirsi in modo provocante. È inutile specificare che i ragazzi le morivano dietro ma a lei piaceva solo giocare, non ci faceva mai nulla alla fine. Il suo cuore era occupato ormai da anni da un ragazzo che però era già impegnato e che l'aveva solo illusa. Non riusciva a superarlo, ad andare avanti. Non era ancora stata con nessuno dopo di lui e non poteva immaginarsi con nessuno se non con lui. Eleonora, invece... lei era fuoco e fiamme. Non le mandava a dire, era schietta e diretta e non si era mai innamorata. 'Per scelta sua', continuava a dire, ma chi la conosceva sapeva bene che non era così. Continuava a dire che non le interessava l'amore, che l'amore è per i deboli, per chi non si sa bastare da solo. Nei ragazzi cercava solo divertimento e ci stava solo quando diceva lei. E poi aveva degli standard molto alti: si circondava di persone acculturate, di buona famiglia, con alte possibilità economiche e non si vergognava a dirlo. 'Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei' ripeteva in continuazione, ecco, lei era così. Non era classista ma credeva di non poter avere nulla da spartire con chi non aveva la sua stessa stabilità economica e culturale. Era così e ormai chi la conosceva lo sapeva, Eleonora non sarebbe cambiata per nulla al mondo.
Con i suoi lunghi capelli color nocciola, i suoi occhi grandi e scuri, con il suo corpo formoso e slanciato conquistava gli uomini in un batter d'occhio. Ma a lei non interessava, lei voleva solo divertirsi. Il suo cuore era off limits e lo metteva in chiaro sempre.
Quella sera alle due ragazze si avvicinarono decine di ragazzi a cui diedero sempre il due di picche, non era la serata di fare conquiste, volevano solo ballare.

«Che dici, andiamo a riposare due minuti?»
«Sì e dopo andiamo un attimo in bagno che voglio sistemarmi», disse la mora alla rossa aggiustandosi il vestitino nero che le era salito troppo e che le iniziava a dare fastidio.
Si misero sedute su due divanetti che stranamente trovarono liberi e bevvero un po' d'acqua dopo tanto alcol. Si rilassarono qualche minuto ma proprio quando stavano per andare ai bagni la voce di un uomo che Eleonora aveva già sentito richiamò la sua attenzione.

«Dottoressa Clemente?»

Eleonora si voltò di scatto e riconobbe subito quel ragazzo dal sorriso inconfondibile. E poi a Napoli chi non lo conosceva?

«Signor Di Lorenzo, come sta?»

Non fu in imbarazzo nemmeno per un attimo, nella sua vita privata poteva fare quello che le pareva.

Malessere | Pasquale MazzocchiWhere stories live. Discover now