𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 23

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"𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐢,

𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞"

(𝐅𝐞𝐫𝐳𝐚𝐧 𝐎𝐳𝐩𝐞𝐭𝐞𝐤)

『♥』

Avevo appena finito di piangere sulla spalla di Joseph quando lo lasciai lì a fumarsi la sua sigaretta perché voleva rimanere da solo. Mi aveva dato la buonanotte lasciandomi un bacio sulla tempia, così tornai dentro sperando di non avere un aspetto pessimo. Ovviamente, non passai inosservata. Gaia, Lucia, Kumo e anche altri compagni, si accorsero dei miei occhi rossi e gonfi dal pianto. Ero sfinita, non avevo neanche voglia di mangiare da quanto mi sentivo lo stomaco sottosopra, soprattutto, dopo tutto quello che era successo in puntata. Feci in tempo a mettermi il pigiama con l'obiettivo di andare già a letto - nonostante fossero appena le 20 di sera - che qualcuno bussò alla porta.

«Avanti», dissi fermandomi sul posto. La porta si aprì mostrando il corpo tatuato di Tiziano con un'espressione preoccupata, «ciao Ti, scusa stavo andando a dormire», dissi passandomi il dorso della mano sotto il naso come a voler asciugare del moccio inesistente. 

«Come stai? Ti ho visto strana oggi, da dopo il compito di Emanuel Lo», lui entrò in camera lasciando la porta mezza aperta. Non seppi che dirgli, quindi, decisi di rimanere in silenzio, ero mentalmente stanca. Kumo si sedette con cautela ai piedi del letto di Gaia, accanto al mio, «poi ti abbiamo vista piangere con Holden, cioè, in realtà stavate piangendo entrambi».

«Abbiamo?», lo guardai con la fronte corrucciata, chi altro ci aveva visto in quel momento così intimo? Lui si raddrizzò capendo di aver detto qualcosa che non andava assolutamente dire in quel momento.

«Ehm... Io, Sofia, Simone e credo ci fosse anche Ayle, non ero sicuro», la mia più genuina reazione fu quella di sgranare gli occhi con tanto di movimento di testa in avanti a voler dire "come scusa?". Il calore si impadronì del mio corpo e non era solo imbarazzo, sentivo la rabbia crescermi nel petto.

«Dovreste imparare a farvi gli affari vostri», la mia bocca parlò prima di concordarsi col cervello. Un conto era farmi vedere in un momento così vulnerabile tra le braccia di Gaia o, giusto per ritirare fuori un altro momento con Joseph, quando mi tranquillizzò nei bagni della sala relax dopo aver saputo che sarei andata in sfida la settimana dopo del mio ingresso ad Amici; un altro era tra le braccia di Joseph mentre piangeva anche lui. Eravamo tutti e due senza filtri, "deboli" l'uno per l'altro e qualcuno ci aveva visto, e se avessero pure origliato?. 

Il moro accusò il colpo mettendo da subito le mani avanti, «no aspetta, stai fraintendendo».

«Ti, non sono dell'umore di mettermi a discutere, non ho intenzione di incazzarmi con qualcuno anche se in questo momento tu saresti un buon motivo per farmi uscire di testa», parlai con tono duro e severo, la mascella tesa e lo sguardo puntato su di lui.

Kumo si sporse verso di me con l'intento di calmarmi, «Emy lasciami spiegare, non è come credi».

«Non mi piace essere spiata»

«Non ti stavamo spiando, lo giuro. Vi stavamo cercando, ero con loro e sono stato io il primo a vedervi, ho subito allontanato gli altri e ce ne siamo andati», continuai a guardarlo chiedendomi se credergli o meno. Tiziano è sempre stato dolce e premuroso con me, prendendo le mie difese anche quando io e Nicholas litigammo qualche settimana prima, «lo giuro sulla mia ragazza». Mi guardò con i suoi occhi così scuri che potevo specchiarmici dentro.

𝔇𝔞𝔪𝔪𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔦𝔱à ♥ 𝓗𝓸𝓵𝓭𝓮𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora