<Desideri che Diamond mi continui a chiamare "psichiatra"?> sorrisi alla mia domanda. Da sempre Diamond mi chiamò "psichiatra", "psichiatra n. 7" o anche "dottore" utilizzando tali appellativi con una punta di ironia, consapevole che un giorno avrei ceduto e le avrei rivelato il mio nome.

Ricordo vividamente il giorno in cui rimase nel parcheggio ad aspettarmi per ore. Quella notte ritardai appositamente, desideravo valutare la soglia di pazienza della mia Helianthus. La osservai attraverso le telecamere di sicurezza per un tempo imprecisato, infine scesi e accesi la macchina, fingendo di non aver sentito il bagagliaio aprirsi, fingendo di non averla notata negli specchietti.

"Me l'hanno riferito" fu la sua spiegazione quando le chiesi come avesse scoperto il mio indirizzo. Le sue guance arrossirono quando le dichiarai la mia intenzione di licenziare chiunque sospettassi l'avesse aiutata.

È stata audace e coraggiosa, riconosco il suo gesto e la ammiro per ciò che ha fatto. In questo paese tutti mi temono, lei invece ricerca nella mia persona il senso di protezione paterno, l'amore fraterno e la forza di un uomo degno di essere chiamato tale.

<Il tuo secondo nome.> i suoi occhi quasi brillarono quando le venne in mente questa idea. <Tutti ti conoscono come Eros Knight, non con il nome e il cognome che il tuo vero padre ti diede.>

<Non posso.> dichiarai con serietà.

<Perché?> chiese lei ingenuamente.

<Perché perderebbe la sua purezza.> mi imposi di non utilizzare quel nome finché le mie mani fossero state macchiate di sangue e la mia vita fosse rimasta un girone dell'inferno.

Quel nome rappresentava la versione angelica di me stesso, la purezza che un tempo possedevo, l'innocenza con cui mia madre mi crebbe prima dell'arrivo di quell'essere e di quel bambino.

<Cosa consideri più importante? Mantenere la purezza del tuo nome o mantenere la promessa verso tuo nonno?>

La verità? Nemmeno io lo sapevo.

Ci sono molti aspetti di Diamond che mi ricordano mia madre, soprattutto uno in particolare. Quale sarebbe stata la giusta decisione da prendere? Violare la mia imposizione e portare quel nome con me nell'oblio o rivelarle la verità e diventare ai suoi occhi il mostro responsabile del suo dolore?

Ryan Knight mi disse che l'avrebbe persuasa a cercarmi, la costrinse ad entrare in un mondo pieno di ingiustizia, un paese dove regna la legge del più forte. Non sono a conoscenza di come Ryan riuscì a convincerla a intraprendere questa missione suicida, ma so con certezza che il nome Eros Knight è la radice del suo dolore.

<Devo pensarci.> risposi infine. Lei si alzò e si posizionò a cavalcioni su di me, circondando il mio volto con le sue calde mani. <È semplice> sussurrò a breve distanza dalle mie labbra. Riuscii a percepire la sua fragranza di vaniglia, un profumo che più volte riuscì ad allontanare l'odore di narciso dal mio olfatto. <Vuoi mantenere la straniera con te, o preferisci perderla?> concluse posandomi un bacio sulle labbra al gusto di ciliegia.

<Sbaglio o la odiavi?> chiesi, curioso di sentire la sua risposta.

<Non voglio che ti penta in seguito. Io ti amo, Eros.> rispose, baciandomi con più passione e iniziando a dondolarsi su di me.

<Cosa ti fa pensare che mi pentirò?> chiesi nel momento in cui interruppe il bacio.

<Ti conosco. Stiamo insieme dall'asilo, ricordi?> sussurrò al mio orecchio, posando un bacio anche lì.

<E se decidessi ti cambiarti con la "straniera"?> domandai con indifferenza, bevendo un sorso di vino.

<Le faresti più male che bene.> iniziò ad aprire i bottoni della camicia, lentamente. <La faresti pentire dell'istante in cui decise di legarsi a te.>

The Promise 2Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin