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Cecilia entra lentamente in casa. Non ha tutta questa gran voglia di andarci.

"Cecilia sei stata da Giulia? Dai vai a prepararti che tra un po' si mangia. E chiama tua sorella!" le urla sua madre dalla cucina. Spera che Emanuela non le abbia raccontato niente di ciò che era successo.

Cecilia si sporge sulla porta della camera della sorella "Ema muoviti che si mangia!"

Cecilia raggiunge il bagno. Si lava il viso, le mani e si scioglie i capelli.

Una volta arrivata in cucina sua madre la riprende "Ma perché non ti sei cambiata?"

"Perché stasera vado da Giulia. Mi ha chiesto se rimango a dormire da lei. Posso?"

"Va bene. Vai da sola o ti accompagno?"

"Vado da sola tranquilla."

"Prenditi le chiavi però, non si sa mai."

"Si mamma." È sempre previdente, a volte troppo.

Madre e figlie si siedono a tavola. Il padre ha il turno serale e per l'ennesima volta dovranno cenare sole.

"Allora piccole? Com'è andata a scuola?" la madre cerca di intavolare un discorso

"Tutto bene; ho preso 8 in storia dell'arte." Isabella sorride fiera della sua piccola Emanuela

"Brava! E tu Lia? Novità?"

"Niente di nuovo. Sempre lo stesso."

La madre sembra leggermente delusa. Sarà per la prossima volta pensa. La guarda mentre taglia il pane. Ha i suoi occhi, le sue mani, il suo sorriso. Si rivede da giovane e spera non faccia i suoi stessi errori. Lo spera con tutto il cuore.

La pentola fischia, i piatti sbattono, un cucchiaio cade per terra. "Sta attento per favore!"

In un'altra casa si cena come in tutte a quell'ora. Alla tavola si siedono madre e figlio. Cenano in silenzio, non sembra abbiano molto da dirsi.

"Esci stasera?" la madre azzarda una domanda

"Forse. Perché?"

"Così...non posso neanche più domandare?"

"Tranquilla mamma. Se esco ti avverto, come sempre."

"Quando vuoi tu mi avverti. Non so mai dove sei!"

"Mamma non cominciare!" Cristiano guarda scocciato negli occhi sua madre

"No! Tu non mi parli con questo tono. Sono tua madre non dimenticarlo."

"Si...quando vuoi tu..."

"Cosa hai detto? Non ribattere!" Cristiano non è uno che ama discutere e decide di troncare la discussione sul nascere. Finito di mangiare mette i suoi piatti nel lavello e va in camera sua. Non gli importa cosa mettersi, vuole solo uscire di casa il più presto possibile.

"Ciao vado."

"Torna presto Cristiano."

"Si si...torno presto."

La povera donna non può fare altro che guardarlo dalla finestra. Lo vede esitare davanti alla moto, portarsi una mano agli occhi e asciugarsela sui pantaloni. Cristiano si infila il giubbotto e parte. Vuole sparire.

Sua madre si sente inutile. Sa dell'infelicità del figlio, di tutti gli errori che ha fatto in passato e a quelli che continuerà a fare. Da quando suo padre se n'è andato non si fida più di nessuno, credendolo la causa di tutto e isolandosi. Ha sbagliato e lo sa, ma ora è troppo tardi, troppo. Ma lui che è all'inizio della sua vita non vuole finire come lui. Lui no di certo.

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