Fine

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Capitolo 23

Ancora una volta sono caduta nella sua trappola, ancora un volta mi ritrovo sotto le lenzuola con lui.
Le sue mani hanno accarezzato il mio corpo, riuscendo ad intimidirmi, nonostante non sia la prima volta che mi vede senza indumenti.
Siamo diventati una cosa sola ancora una volta, e c'è stata quella sensazione strana di completezza che vorrei sentire in ogni momento della giornata.
Il suo tocco leggero riesce a provocarmi emozioni che mi sono ancora nuove.

Mi giro tra le coperte, assicurandomi di coprire il mio seno con il lenzuolo. Fisso il volto di Justin che si è appena addormentato. Il suo viso, come il suo corpo, è rilassato al mio fianco.
Vorrei potermi avvinghiare attorno a lui e sentire il suo cuore battere per me, sentire il suo profumo e il suo caldo respiro contro i miei capelli.
Sospiro silenziosamente e mi mordo il labbro inferiore, sprofondando la testa nel cuscino.

Vorrei essere l'abitudine quotidiana di Justin: quella cosa che cerchi ogni giorno come il caffè o il wifi. E' così che ci si innamora, no? Diventando l'abitudine di qualcuno.

Perchè diamine, ogni secondo che passo assieme a lui mi convinco che quel che provo molto probabilmente è davvero amore e che Justin è ormai diventato la mia abitudine.

Dovrei parlare a Justin di questa strana relazione che si è creata tra noi in questi giorni. Dovrei farmi coraggio e affrontarlo, ma che figura farei? Forse per lui sono solo qualcuno da portare a letto.

Cos'altro dovrei fare? Far finta di niente e continuare tutto questo fino a quando lui non si innamora di qualcuno spezzandomi il cuore? No, non posso permetterlo. Non voglio soffrire a causa sua.

Stanca di tutti i pensieri, chiudo gli occhi, cercando di spegnere la mente. Al mio risveglio il letto è vuoto. Justin non c'è. Ancora un po' assonnata, cerco dei vestiti da indossare e scendo le scale sperando di trovarlo in cucina o da qualche altra parte della casa, ma non è così. Justin è andato via, senza lasciare alcun segno. Deglutisco appoggiandomi al muro, con una mano tra i capelli.
Questo conferma i miei dolorosi sospetti, lui non vuole altro che sesso da me e non so se riuscirò ad accontentarlo ancora. Anzi, non accadrà più.

Entro nella camera degli ospiti, dove trovo Sophie stesa sul letto, circondata da cuscini che le impediscono di cadere a terra. Justin si è preso Lucas a quanto pare.
"Andiamo a fare visita a zio Justin, va bene tesoro?" chiedo dolcemente prendendo la bambina già sveglia, tra le mie braccia.

Circa mezz'ora più tardi ci troviamo nell'ascensore della 'Jay Company.' Sophie gioca con i miei capelli facendomi ridacchiare.
Oggi la bambina sembra di buon umore, più del solito, e questo non fa altro che mettere di buon umore anche me, nonostante il modo in cui è iniziata la giornata.

"Smettila." rido togliendole i miei capelli dalle sue minuscole mani, quando cerca di metterli in bocca. I suoi grandi occhi verdi mi fissano con stupore, ma presto le sue labbra rosee si innalzano in un meraviglioso sorriso.
Sorrido a mia volta, baciandole la piccola fronte. Vorrei poter avere una bambina come lei. Vorrei avere una famiglia tutta mia.

Le porte d'acciaio dell'ascensore si aprono e con un passo le supero, intravedendo già la porta del ufficio di Justin. Non so bene cosa io stia facendo qui o cosa farò quando mi troverò faccia a faccia con Justin.

D'improvviso, la rossa segretaria di cui non ricordo il nome, esce di fretta dall'ufficio di Justin. Sento una fitta al cuore nell'istante stesso in cui i miei occhi si fermano su di lei.
Il suo viso è arrossato, i capelli rossi sono leggermente scompigliati, la sua gonna già maledettamente corte è innalzata di qualche millimetro e per di più e la camicetta bianca aderente è sbottonata così da mostrare il suo abbondate seno.

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