Sconosciuto Sexy.

13.9K 547 47
                                    

"Non è possibile." imbambolata davanti allo schermo del mio pc.

"Sono così brutto?" scherza il ragazzo guardandomi divertito. Alzo gli occhi cielo, passandomi una mano tra i capelli disordinati. Improvvisamente mi ricordo di indossare una semplice canottiera e dei pantaloncini corti ed abbasso lo sguardo, sentendo le mie guance andarmi a fuoco. Accidenti!

"Posso sapere chi è Alexis?" chiede facendomi sussultare. Alzo lo sguardo verso di lui, assottigliando gli occhi. 

"Perchè ti interessa? Cavolo non so nemmeno perchè io non abbia ancora messo fine a questa benedetta chiamata. Buonanotte." dico pronta a cliccare sull'icona rossa, così da concludere la chiamata, ma Justin si affretta a parlare. 

"No ti prego, resta a farmi compagnia." mi supplica. Sospiro annuendo, infondo non ho meglio da fare a mezzanotte, giusto? "Dove sei?" chiede improvvisamente. 

"In camera mia." dico stranita, guardandolo confusa per la sua domanda. Dove vuoi arrivare, amico?

"Intendevo in quale parte del mondo ti trovi." ride di me, facendomi accigliare. Non è colpa mia se lui non sa formulare una domanda.

"Vivo a Nashville con la mia migliore amica, ma sono di Boston." rispondo sistemandomi meglio sul letto, coprendomi la le spalle con la coperta. "Tu invece?" chiedo tentando di portare avanti questa conversazione. 

"Sono nato in Canada, ma abito a Los Angeles." spiega.  

"Justin?" chiedo dopo alcuni minuti di completo silenzio. Alza la testa, fino ad ora abbassata, facendo incrociare i nostri occhi. "Posso farti una domanda?" chiedo timidamente.

"Solo se non vuoi chiedermi di sposarti." sorride. Inarco le sopracciglia, chiedendomi il motivo di questa stupida affermazione. "Spara." conclude esasperato in fine, quando si accorge che non ho per niente compreso il suo umorismo. Dovrebbe prendere lezioni di senso dell'umorismo il ragazzo, non ne azzecca una di battuta.

"Sei stato adottato?" chiedo facendolo sussultare. 

"Perchè questa domanda?" chiede divertito, facendomi stringere nelle spalle. 

"Io... umh... è che assomigli alla mia migliore amica in un modo inquietante e... lei è stata adottata, quindi..." mormoro titubante, mordendomi poi l'interno della guancia. Forse non avrei dovuto chiederglielo, sto solo facendo la figura dell'idiota. "Cos'è quello?" chiedo improvvisamente, puntando il dito contro lo schermo, facendo raddrizzare la schiena di Justin. 

"Quello cosa?" domanda guardandosi attorno con un'espressione confusa dipinta sul viso. I suoi occhi ritornano a fissarmi, mentre io mi stringo nelle spalle, fiere delle mie trovate. Dovevo pur cambiare argomento in qualche modo, no?

"Se n'è andato, sei stato troppo lento a girarti." mi stringo nelle spalle facendolo ridere. "Sei disposto ad aspettare cinque secondi?" chiedo sentendo l'improvvisa necessità di andare in bagno. "Intanto puoi fare conoscenza con Toby." sorrido. 

"Chi è Toby?" chiede stranito aggrottando le sopracciglia. Accidenti quant'è bello... il quadro dietro le sue spalle. 

"Il mio cuscino." dico mostrandogli il mio adorato cuscino a forma di spugna, con gli occhi e la bocca. In realtà avrei voluto chiamarlo Spongebob, ma mi sembrava poco originale. Quindi ecco a voi Toby. Mio fratello Josh, detto anche Losh, lo trova infantile. Lo capite? Infantile! Quel marmocchio ha solo tre anni e già si crede un intellettuale.

"Stai scherzando?" chiede sogghignando. Scuoto la testa, sistemando il cuscino al meglio possibile, così che Justin possa vederlo e viceversa. Okay, chiunque possa leggermi nel pensiero in questo preciso istante penserebbe che io sia da manicomio - probabilmente anche Justin lo pensa, senza dover accedere alla mia mente - ma non è così, credo, spero. 

Mi affretto a correre in bagno a fare i miei bisogni e, mentre aspetto che la mia vescica si liberi del tutto, penso a Justin. In realtà lo faccio sempre - pensare quando sono in bagno intendo - mi rilassa. Il bagno è probabilmente il posto in cui posso prendermi del tempo per stare da sola, isolarmi dal mondo e mettere in ordine i miei pensieri.  

Oh, Justin! Cavolo mi sembra di essere rimasta stregata da lui, è, come dire, simile ad un dio greco. Che poi, non per offendere gli dei greci, ma a me non sembrano tutta questa bellezza. Justin però è perfetto... quel suo nasino alla francese, i lineamenti quasi maturi, i capelli tirati in una cresta disordinata che lo rende ancora più dannatamente sexy... 

'Accidenti Kensy, riprenditi!' oh sì, questa è la mia dea interiore - io la definisco più un'amica rompiscatole. Noi psicopatici ne abbiamo una.

Mi lavo in fretta le mani - forse non troppo in fretta - senza dimenticarmi di mettermi abbondante sapone liquido alla fragola. Amo il profumo alla fragola. Torno poi in camera,  rimettendomi seduta al mio posto, sistemando Toby dall'altra parte del letto. 

"Finalmente! Credevo tu avessi bisogno di soccorso." mi rimprovera. Arriccio le labbra, tirando su un sorriso. Che ci posso fare, mica è colpa mia se ho le mie necessità. "Raccontami qualcosa di te, Kay." impone sottolineando il soprannome. 'Mi piace JayJay'

"Vuoi per caso crearti una falsa identità sotto i miei dati personali? Sai, credo che Justina Gomez sarebbe un bel nome." rido guadagnandomi un occhiata gelida da parte sua, evidentemente non coglie l'ironia nella mia frase. "Okay, sono Kensy Blye e vivo a Nashville, ma mi pare di averlo già detto. Ho diciassette anni e in questo momento mi trovo in casa da sola a parlare con uno - quasi - sconosciuto sexy." Oh cavolo ditemi che non l'ho detto. 

"Sono sexy?" chiede sogghignando. 

"Sexy? Io ho detto sexy? Intendevo dire... devo andare." arrossisco cercando di porre fine, per la seconda volta, a quella che è ormai diventata un'imbarazzante chiamata. 

"Oh andiamo, resta ancora con me, lascia almeno che io mi presenti, così non sarò uno 'sconosciuto sexy', ma 'un ragazzo sexy'." Parla sorridendomi maliziosamente. Alzo gli occhi al cielo. Questo si è appena montato la testa. "Comunque salterò le informazioni che già sai sul mio conto... ho diciotto anni e in questo momento dovrei star svolgendo la mia ricerca di economia, ma una ragazza mi ha distratto dagli studi chiamandomi accidentalmente su Skype." ride verso la fine facendomi arrossire. Opss.

"Mi dispiace." mormoro falsamente dispiaciuta. Okay, forse mi dispiace davvero, giusto un pochino. Lui prenderà un brutto voto per colpa mia. Beh, ho sempre sognato di poter essere la distrazione di qualcuno. Il mio sogno si è avverato. Credo che il sonno mi abbia dato alla testa.

"Non fa niente." sospira. Rimaniamo per alcuni minuti in completo silenzio, senza proferire una singola parola. A cosa è dovuto questo improvviso silenzio? 

"Devo andare." dico quando i miei occhi cadono sull'ora. E' già l'una e qualche minuto.

"Ti rivedrò?" chiede catturando la mia attenzione. Faccio incontrare i nostri sguardi, stringendomi poi nelle spalle. 

"Non posso saperlo." affermo sincera. Non sono ancora diventata indovina. "Lasceremo tutto in mano al destino." continuo sospirando. 

"Va bene." sospira a sua volta. Mi mordo il labbro inferiore. "Allora chiudo." dice. Annuisco. "Buonanotte Kensy." sussurra. 

"Buonanotte Justin." sussurro a mia volta, cliccando sul bottoncino rosso che chiude le chiamate, sicura del fatto che non lo rivedrò mai più. E dopo le figuracce che ho fatto questa sera mi va più che bene.

The BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora