il mostro

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parte due

il suono dello squillo del telefono svegliò Lydia dal suo sonno profondo. strisciò freneticamente fuori dalle braccia di Steve per rispondere al telefono ed era pronta a urlare a chiunque la stesse chiamando quella mattina presto.

Prese il ricevitore e non le fu data la possibilità di parlare a causa di una ragazza angosciata che parlava a un km al minuto."Lyds, vediamoci con me e Jonathan al negozio di caccia e campeggio sulla strada principale tra 20 minuti, abbiamo capito come stanno le cose e te lo dirò quando arrivi, okay, ti voglio bene, ciao." e con questo riattaccò.

Lydia non sapeva cosa fare con queste informazioni. fissò semplicemente il telefono confusa prima di rimetterlo al suo posto e tornare a letto. (troppo io)"chi era ?" Steve gemette. si asciugò la stanchezza dagli occhi mentre si sedeva guardando la sua amica.

Non volette dire che fosse Nancy perché l' avrebbe portato a chiedersi cosa stavano facendo e l' avrebbe spinto a chiedere se poteva unirsi a loro. non che non volesse Steve lì, ma dubitava che sarebbe stato entusiasta di vedere la sua ragazza e migliore amico uscire con Jonathan Byers. "uh, era, uh, Steph." mentì.

"Steph è sveglia così presto di sabato? è scioccante." Sabato. cosa c'è di così importante nel sabato? si chiese Lydia. poi, la colpì. si mise a sedere velocemente, sorprendendo Steve, prima di afferrare goffamente il telefono dal tavolo e comporre i numeri in modo piuttosto aggressivo. Lo squillo allungava i secondi tanto da farli sembrare ore. a questo punto, il ragazzo seduto nel suo letto era più confuso che mai, ma non era una novità."cosa sta succedendo? perché hai avuto un attacco mentre cercavi di ottenere il tuo tel-" lo zittì mentre aspettava la voce familiare sull'altra linea.

"pronto?"

"Lawrie!" esclamò.
Il viso di Steve si contorse in un sorriso. aveva dimenticato che il suo ragazzo era tornato a casa ieri, e anche se sapeva che la situazione era probabilmente snervante per la ragazza, era dannatamente divertente da guardare.
"sì, scusa, riguardo, uh, ieri. ho avuto il funerale di Will, poi c'è stata la veglia funebre, poi Dustin aveva bisogno di aiuto e poi io e Nancy siamo uscite insieme. cosa? no, non l'ho dimenticato. voglio dire, io mi sono dimenticata di chiamarti perché Nance mi ha tenuto sveglia tutta la notte solo per parlare di cose e io- cosa? oh sì. sicuramente. che ne dici di cenare? possiamo andare da Enzo e vestirci in modo elegante e roba del genere. sì. sì. okay, sembra una buona cosa. dirò a Nance che hai detto ciao. okay, ti amo anch'io. Ciao." riattaccò il telefono e sospirò profondamente prima di sprofondare sotto le coperte.

"Sono una cattiva fidanzata." la sua voce era ovattata dalla trapunta. abbassando le coperte in modo che potesse vedere il suo viso, Steve la guardò negli occhi. si aspettava che dicesse qualcosa che l'avrebbe fatta sentire meglio riguardo all'intera situazione, ma si sbagliava.

"sì, in un certo senso lo sei, dimenticando che era a casa e tutto il resto." le rivolse un sorriso fastidioso al quale lei rispose afferrando uno dei suoi cuscini e colpendolo. ripetutamente.
alla fine si spostarono in una posizione in cui Lydia era seduta in ginocchio accanto a Steve che era raggomitolato in una palla proteggendosi i capelli dal cuscino.

"Spero di averti scompigliato i capelli, te lo meriti, stronzo." tuttavia la sua vittoria fu di breve durata perché fu placcata a terra. gemette quando il suo amico le atterrò addosso, schiacciandola con il suo corpo. "Non riesco a respirare Stevie." lei lo colpì ripetutamente sulla schiena, facendolo rotolare giù da lei e sul pavimento.

Giacevano fianco a fianco a terra, fissando il soffitto coperto di stelle risplendenti nel buio. tra loro si stabilì un silenzio confortevole e si godettero questo momento di pace che rappresentava una pausa dal loro stile di vita normalmente frenetico. prese fiato e ricordò tutti i momenti pacifici che aveva vissuto con la sua migliore amica e fu immediatamente grata di avere un matto così oltraggioso come compagno. non sapeva cosa avrebbe fatto senza di lui.

my girl || Steve Harrington traduzioneWhere stories live. Discover now