capitolo 21-: i ricordi di venti:-

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Venti pov's

Ero seduto su un ramo mentre suonavo l'arpa, guardai la luce delle stelle ripensando a quella strana canzone che cantava Aether, per carità non era brutto e non volevo giudicare, in fondo ero il Dio della libertà e ognuno era libero di esprimere la sua arte come voleva, ma per me era stana perché mi ricordava qualcosa, ma cosa? Poi Aether stesso, da quando l'ho visto per la prima volta mi ricordava qualcosa, guardarlo mi dava un mix di sensazioni tra  nostalgia e sollievo, come se fosse qualcuno che conoscevo da tempo, ma che aveva perso e dopo secoli avevo ritrovato, Appoggia la schiena al trono del albero e chiusi gli occhi trasportato in dietro nel tempo dalle parole di quella canzone

~ flashback~

Ero nella mia forma originale in un giardino  gigantesco pieno di cespugli di rose bianche,rosse,verdi,gialle,viola,blu, azzurre e verde acqua, quel luogo era così famigiare... Inizia a volare nei dintorni, cercando di capire perché mi trovassi in quel posto e perché mi sembrasse così familiare, quando senti cantare, era una voce familiare, mi girai di scatto

< Luce bianca candidata
E splendente
In 7 colori si divide
E 8 creature ne
Diventaron l'incarnazione
Ma un giorno la luce si spense
E dal mondo da lei creato scomparve
Senza lasciar traccia
Anche le 8 creature da lei create
Ne persero la memoria>

seduto in mezzo al giardino, ad intrecciare corone di fiori con le varie rose che gli pungevano le mani facendole sanguinare, sporcando di rosso il suo vestito bianco candido che aveva in doso, evidentemente quel essere si accorse di me perché si girò e mi sorrise dolcemente,e finalmente lo vidi per bene , il suo  corpo ne troppo esile ne troppo scolpito,però slanciato verso l'alto, in tutti i sensi data l'altezza era che si aggirava sui 6/7 metri, ma non potevo esserne certo dato che era seduto,era ricoperto di tatuaggi bianchi brillantini, capelli che sembravano piccoli filamenti dorati con le estremità dele puntate bianche, lasciati liberi leggermente disordinati che li coprivano la schiena e andavano a spargersi sull'erba, ascoltare la mia schiena avevo delle ali gigantesche che sembravano essere fatte di luce purissima, era avvolto in una semplice tunica bianca che ricordava quella di noi Archon , che gli copriva la parte di sopra ma lasciandogli stomaco e schiena scoperti un po' come la mia, ma a differenza la sue  parte superiore aveva le maniche vaporose e semi trasparenti , la parte inferiore anche essa  di un candido bianco  con dettagli dorate, ricordava una lunga gonna che gli arrivava fino alle caviglie con uno spacco laterale che partiva da poco sopra metà coscia, hai piedi dei sandali dorati con  dei nastri che si attorcigliavano in torno alla gamba fin poco sotto le ginocchia, ma la cosa che più mi stupì era il suo viso, occhi dorato con accenni bianchi, labbra rossastre,quel...viso... Quel viso.... io avevo già visto quel viso... quel viso era quello di Aether!

< VENTI VIENI DA PAPÀ!>

Prendo le braccia e le ali

~ fine flashback~

Papà?! AHH, LA TESTA! la testa inizio a farmi malissimo mentre immagini venivano proiettati violentemente al interno della mia mente, tutto ciò facevano un male cane, a forza di muovermi cadetti giù da l'albero, non so quanto  quel dolore duro e quanto io mi contorsi per via di esso,ma quando mi alzai libero da egli vidi le prime luci del alba, respiravo ha fatica e avevo la vista annebbiata per via del dolore, non riuscivo a stare nemmeno in piedi,per la fatica e l'essere esausto persi i sensi. Mi svegliai che era di nuovo buio,mi misi a sedere confuso, poi i ricordi della sera prima attraversarono la mia mente come il vento del nord, rapido e ghiacato, AETHER! AETHER ERA MIO PADRE! AETHERNAL!IL LIGHT ARCHON!mi alzai è iniziai a correre, come avevamo potuto essere così ceco! Così stupido!dovevo trovarlo, avevo bisogno di spiegazioni! Quando era tornato a Teyvat? È tornato prima di arrivare a mondstadt? perché non mi aveva detto chi era? Avevo mille domande da fargli!

Narattore pov's

Quello che l'archon non sapeva però, era  che memento il padre aveva riposte da dargli, anzi il padre non ricordava nemmeno chi era. La partita a scacchi tra la luce e le tenebre era appena iniziata, con  la regina bianca che ora dopo secoli  si era rivelata, pedoni bianchi contro pedoni neri, la grande guerra sotto la guida del Light Archon era appena ricominciata, è per tutto Teyvat si percepiva un aria di tensione anche se nessuno sapeva minimamente il perché, questa guerra sarebbe stato un fulmine a ciel sereno per tutti tranne che per alcuni.

Aether la luce dimenticataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora