capita 13-: Kaeya :-

34 3 1
                                    

Narratore pov's

Nessuno sapeva molto su Kaeya, era compasso misteriosamente davanti alla villa Ragnvindr ormai più di 13 anni fa, a quel tempo aveva solo 8 anni, quando venne adottato dal proprietario della casa, il signor Crepus, il quale aveva già un figlio di 9 anni, Diluc, nessuno si era mai preoccupato troppo di chi fossero i genitori o perché l' avessero abbandonato , nessuno si era mai preoccupato di rispondere a questi quesiti, tutti pensavano che probabilmente come tutti gli orfani  i suoi genitori fossero delle persone povere, che semplicemente desideravano un futuro migliore per il figlio, è dato che il giovane dai capelli blu non si era mai dimostrato propenso nel cercare di capire chi fossero, nessuno sollevo mai un punto interrogativo sulle sue origini, per evitare di scuotere la sua tranquillità, ma la cosa che nessuno sapeva, che nessuno poteva immaginare, era che il giovane sapeva benissimo chi erano i suoi genitori, sapeva bene il motivo per cui era stato abbandonato, o meglio sapeva il motivo per cui il padre l'aveva lasciato davanti a quella villa quella notte, lui era il figlio del Capo dei futui, nonché ex re di khaenri'ah, mentre sua madre era il Cryo Archon uccisa durante la guerra, che aveva speso le sue ultime energie per ibernare nel ghiaccio il marito e il figlio per permettergli di sopravvivere a quello sterminio di massa, suo padre non perderò mai quello che fecero alla moglie, e ormai acciaccato dal dolore e dalla rabbia,  creò quella organizzazione, per distruggere coloro che gliel'hanno portata via , non esitando a lasciare il figlio nelle mani di un completo sconosciuto solo per poter ottenere delle informazioni in più, Kaeya sapeva benissimo che il padre lo vedeva come l'ennesima pedina del suo gioco di scacchi, il fatto  che era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta che aveva visto il padre che si era destino dimenticato come si chiamava, ormai lo chiamava semplice "capo". Crescendo imparo ad accettare la visione che le persone avevano di lui, in fondo l'avevano abbandonato tutti, il padre biologico, il padre adottivo che era morto sul campo di battaglia, il fratello adottivo che lo considerava responsabile della morte del padre, ormai per lui non aveva nessun importanza interessarsi del parere altrui, in fondo non aveva nessuno che avrebbe rischiato di deludere o ferire, tutta la città lo vedeva come l'eccentrico capitano della cavalleria dei Cavalieri di Fevogna, nonostante lo rispettassero, nessuno lo prendeva mai troppo sul serio, insomma la spia perfetta, il ragazzo passava la maggior parte del tempo da solo ad ammirare una vecchia foto rovinata dal tempo e dal ghiaccio, in cui a malapena si distingueva la figura della donna ma suo unico ricordo di essa,a Kaeya via sempre da ridere, quando qualcuno li rimproverato al fatto che doveva considerare di più la lealtà e l'amore verso le persone, ma loro cosa ne potevano sapere , le uniche persone incaricate ad insegnarglielo, una era morta in battaglia e l'altro love abbandonato sul ciglio della strada, tutti erano bravi a criticare, l'unico che sembravano interessati a lui, era Barbatos il dio della libertà, che ha sempre dimostrato una grande predilezione per lui, quando era entrato in quella regione il vento lo aveva sempre protetto, almeno così dicevano gli abitanti della città , però Kaeya lo sapevo che il Dio piumato lo proteggeva o per quanto meno l'osservava , dato che lo aveva incontrato più di una volta girando per le colline e di quella regione, riconobbe subito in lui il Bardo che girava sempre attorno alla taverna del fratellastro e puntualmente veniva cacciato fuori o perché bevuto troppo quel giorno o perché non aveva pagato i debiti,  trova divertente il fatto che un grande Dio sì fosse ridotto coi debiti finali collo, però c'era qualcosa che non gli tornava, un tempo, prima della Grande Guerra, Barbatos si era sempre mostrato come uno spiritello somigliante a un fantasmino, per quanto sì sforzasse non riusciva a mai a pensare ad una valida risposta a quello cambiamento

<fratellone Kaeya! Vieni a Pescara con Klee??>

<Va bene, però dobbiamo stare attenti che Jean non lo scopra>

< Cosa con dovrei scoprire?>

< ho no! Scappa Klee>

Kaeya prese in braccio la bambina e sorisse scappano, ok forse qualcuno di cui gli importava c'era, e quel qualcuno era l'unica persona che non lo vedeva diverso dagli altri.

Aether la luce dimenticataWo Geschichten leben. Entdecke jetzt