capitolo 4-: incubo:-

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Aether pov's

Era sera e ci eravamo accampati in una grotta dato l'arrivo imminente di una tempesta e visto che sia io , Paimon e Bennett volevamo essere sicuri che non saremo stati presi in pieno da un fulmine per via della sfortuna di quest'ultimo, dopo aver cenato ci stiamo in torno al fuoco e ci misimo a dormire .

Apro gli occhi e mi guardo in giro, mi trovo in una cita volante da quello che riesco a capire per via della visuale sfocata, mi sento chiamare e girandomi vedo otto figure ,tre delle quali mi sembrano familiari ,mi chiamano ma il nome che usano non è "Aether" e un altro nome, che non capisco pienamente e che non avevo mai sentito prima ma  riconosco comunque come mio, provo ad avvicinarmi verso di loro, ma più mi avvicino più le figure si allontanano, sento le braccia e le gambe sempre più pesanti, guardo li miei arti che cominciamo a diventare di pietra, impedendomi sempre di più il movimento, tutto diventa sempre più buio e nero fin quando la luce sparisce, l'unica cosa che mi permette di vedere ciò che si trova nelle mie vicinanze sono dei tatuaggi sul mio corpo che solo ora mi accorgo di avere e la punte dei miei capelli che erano diventate bianche, non l'avevo notato fino a quel momento che i miei cappelli partivano dalle radici con il solito colore oro per poi andando man mano a sbiancare sulle punte, ma anche essi iniziano a spegnersi e scomparire mentre i capelli tornavano lentamente biondi e perdevano luminosità appena il mio corpo si irigidisce totalmente, al imporoviso sento dei passaggi venire verso di me, in quel momento anche se ci fosse stata della luce sarebbe stata inutile  dato che anche la mia vista pian piano scomparendo. Riuscì più o meno ad identificare la figura solo quando si fermò a pochi metri da me, identificare per così dire dato che non la riuscivo a collegare a qualcuno che conoscevo ma comunque mi sembrava famigliare e la sua voce per qualche motivo mi scaturiva al interno una rabbia incontrastata, mi accarezzava il viso, la sua voce era ovattata non capivo bene quello che mi stava dicendo, capivo solo che mi stava parlando di come mi stessi spegnendo, come prima o poi aver preso la mia luminosità e di come avrei lasciato al buio la mia gente, ma lentamente persi anche l'udito, anche la voce nella mia testa, i miei pensieri diventavano sempre più impercettibili come se stessi diventando seriamente di pietra, come se stessi morendo ,come se seriamente mi stessi spegnendo, all'improvviso sento il pavimento sotto di me aprirsi lasciandomi cadere nel vuoto, non capivo quello che stesse succedendo, non vedevo e non sentivo nulla, nemmeno i miei stessi pensieri, sapevo solo di star cadendo ,ma non sapevo ne dove stavo cadendo e né meno quanto mi mancava fino a schiantarmi da qualche parte sul suolo. Mi sveglio all'improvviso sussultando spaventato, ho il fiatone non riesco a respirare, guardo le braccia, le mani e le gambe brillavano, ricoperti da quei tatuaggi, e i miei capelli erano tornati bianchi sulle punte,do una rapida occhiata a Paimon e Bennett che fortunatamente stanno ancora dormendo, preso dal panico,  corro in mezzo alla pioggia per non svegliargli per via della luce provenienti dal mio corpo, per non mostrare a nessuno quello che mi stava succedendo, inciampai e cadi in una pozzanghera vedendo il mio riflesso,il mio viso coperto da quei tatuaggi, Al centro della fronte cera una stella a sole 4 punte, che per certi versi ricordava quello sul collo di Albedo, il mio respiro divento sempre più affaticato, i miei polmoni facevano male, come se stessero diventando di pietra, il mio udito e la mia vista se ne stavano di nuovo andando, forse questo è un ennesimo incubo? Forse ancora non mi sono svegliato... Chiudo gli occhi è tutto diventa buio.

Xiao pov's

Stavo facendo il mio solito giro di pattuglia quando qualcosa attira la mia attenzione, qualcosa in mezzo alla foresta brilla, mi avvio verso la luce pronto ad affrontare qualsiasi essere ne fosse l'artefice, Ma quando arrivai lì davanti a me seduto su una pietra in mezzo al lago non si trovo un orrendo mostro ma bensì una creatura, a prima vista umana, all'apparenza sembrava un ragazzo della mia stessa età, ma con tre paia d' ali giganteschi fatte di piume bianche luminose come se le stesse piume fossero fatte di pura luce, il viso coperto da un velo bianco che lasciava intravedere solo un dolce sorriso, da sotto di esso spuntavano piccole ciocche dorate e bianche, il corpo ne troppo esile ne troppo scolpito era ricoperto di tatuaggi bianchi brillantini ,era avvolto in una semplice tunica bianca che ricordava quella dei archon , che gli copriva la parte di sopra am lasciandogli stomaco e schiena scoperti e un cappuccio come quello di Barbedos ma a differenza sua le maniche erano vaporose e semi trasparenti , la parte inferiore anche essa  di un candido bianco ricordava una lunga gonna che gli arivava fino alle caviglie con uno spacco laterale c'è partiva da poco sopra metà coscia con dettagli dorati, hai piedi dei sandali dorati con  dei nastri che si svolgevano in torno alla gamba din poco sotto le ginocchia

<Tu chi sei?>

Mi avvicinai piano, più mi avvicinavo a quell'essere  più il calore che la sua luce sprigionava mi dava un senso di tranquillità, di pace, di sollievo, la creatura giro il capo verso di me rivolgendomi un sorriso più dolce e pacato di quello di prima se era possibile, allungando una delle grandi ali verso di me e passandola su una delle ferite che avevo, quella più grave, che guarirò immediatamente, l'essere ritiro l'ala e continuo a guardarmi, almeno credo dato che non ero capace di vedere il suo sguardo, mi toccai il braccio per constatare con certezza che la ferita fosse sparita, completamente guarita come se non mi fossi mai ferito

< Chi sei!? da dove vieni!?>

La creatura inclino il capo muovendo leggermente le labbra come se fosse incapace di parlare ma volesse comunque rispondermi, per poi prendere il volo e scomparire nella grande volta celeste piena di stelle perdendosi tra di loro, mi sedetti per terra, ero abituato a vedere stranezze e bestie ma non mi era mai successo di vedere una creatura così bella e così maestosa da poterla paragone agli archor, per quanto fosse blasfemo paragone un qualsiasi essere a loro, ma quello che avevo appena visto non era un qualsiasi essere . Non sapevo se avrei dovuto dirlo al signor Zhongli, Anche perché sarebbe stato difficile spiegare ciò che avevo visto, o forse semplicemente quello che mi era appena successo era frutto del troppo lavoro ,infondo ho sempre sentito dire che il troppo lavoro fa venire le allucinazioni, e poi perfino per me che potrei mettere la mano nel fuoco di aver visto  e sentito il tocco di quella creatura mi viene difficile da credere ciò che è appena successo immaginiamoci per qualcuno che la sente raccontare.

Aether la luce dimenticataWhere stories live. Discover now