capitolo 10-: la madre di Bennett:-

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Bennett pov's

Con la scusa che dovevamo andare in un posto troppo pericoloso per lei e saremmo stati più veloci se fossimo andati sono in due, lasciamo Paimon al villaggio accanto al lago di lava , ovviamente lei non accettò con le buone al primo tentativo, ci misimo infatti un bel po' a convincerla, Ma alla fine riuscimmo nel nostro intentato. Arrivammo davanti ad una grotta scavata nella vulcano, Ma dalla quale stranamente non usciva una sola goccia di lava, io e Aether entriamo al suo interno, accesi una piccola fiammella nel palmo della mia mano per evitare di andare a sbattere contro qualcosa nel buio più totale o ancora peggio cadere nella lava, per quanto ci potessimo guardare intorno non c'era nulla sembrava una caverna normalissima, ma noi non ci arrendemmo, in fondo se la mamma voleva che io venissi qui dentro c'era pur sempre un motivo, ci adentramo ancora più in profondità fino ad arrivare alla fine della caverna dove davanti a noi c'era una grande parete con tante rune scritte in cerchio, sembravano scritte Nella antica lingua Teyvat che avevo visto tra i libri di Lisa

<Secondo te cosa c'è scritto?>

Dissi inclinando il capo non capendo nulla di quello che avevo davanti

< "Qui dorme la regina di fuoco colei che diede la sua vita per salvare la nostra nazione">

Mi girai di scatto la testa verso Aether il quale sembrava pure lui scioccato

<CONOSCI L'ANTICA LINGUA DI TEYVAT!?>

<NO! ERA PRIMA VOLTA CHE VEDO QUESTE RUNE!>

<E ALLORA COME MAI RIESCI A LEGGERLE!?>

< NON LO SO!>

Ci guardiamo entrambi increduli non riuscendo a capire il come se fosse possibile che Aether sapesse leggere quella antica lingua, dopo un paio di minuti riuscimmo a calmarci e tornare a dedicarci alla questione"porta"

< Bennett guarda, Al centro c'è una rientranza nel muro come se fosse la serratura per una chiave, ma ha una strana forma, sembra la forma di una mano>

Non ci pensai molto prima di mettere la mano all'interno di quel solco, cosa che ammetto fu molto stupida perché sarebbe potuto succedere il peggio, ma invece il terreno inizia a tremare facendo aprire la parete in due lasciando spazio ad un grande corridoio, io e Aether ci guardammo e annuimmo simultaneamente prima di percorrere la strada, ci portò all'interno di una grande stanza, dalle pareti uscivano cascate di lava che andavano a riempire un grande fossato che delineava il perimetro del stanza e l'unica cosa ha collegare la piattaforma centrale con l'entrata era un piccolo ponte di pietra, al centro della stanza ci stava un sarcofago rosso con rifiniture gialle e arancioni e sopra di esso era disegnati tanti piccoli fiori di lacrime di fuoco, possi la mano sul sarcofago, immediatamente capire e caldi in ginocchio, lì dentro c'era mia madre, scoppiai a piangere ma sul mio viso non scorsero lacrime normali come al solito ma erano lacrime di lava, Aether mise le mani sulle mie spalle in silenzio

<Mi dispiace...>

<Non ti preoccupare... Credo in fondo di avere esaudito il suo ultimo desiderio...>

Mi guardo confuso, mentre io mi alzai e abbraccia il sarcofago stringendolo forte e cercando di trattenere le lacrime per la paura di  dare fuoco a quest'ultimo

<Sono tornato mamma... Sono a casa...>

E mi alzai asciugandomi le lacrime, poi vidi Aether farmi segno di avvicinarmi, così feci, e vidi due teche di vetro una in cui era custodita una spada sottile, metallo rosso e coi bordi nero cenere, eleganti decorazioni sul manico erano fatte d'argento e al centro c'era un fiore di ciliegio, mentre nell'altra teca sopra un piedistallo, dove c'era un ciondolo fatto di un metallo nero, spostare la teca e lo  presi in mano aprendo il pendente a cui era attaccato all'interno c'era una foto, in cui si potevano vedere mia madre che teneva in braccio un bambino, che assomigliava in modo incredibile A me nelle foto dei miei genitori adottivi da piccolo, quindi non avevo nessun dubbio quello ero Io quando ero un neonato , mia madre a sua volta era tenuta in braccio da un uomo dalla carnagione scura e molto robusta,  i capelli rosso fuoco, dei bei occhi verdi smeraldo è un grande sorriso, non avevo bisogno di qualche conferma Mi bastava vedere quell'uomo per capire che fosse mio padre strinsi il medaglione nella mano e rimasi qualche minuto in silenzio per poi mettermelo al collo, Aether vicino e mi porte la spada

<Questa è tua di diritto>

La Ferrari e la guardai prima di mettermela sulla schiena e avvicinarmi alla tomba di mia madre inginocchiandomi

<Prometto che userò la tua spada per difendere il nostro Popolo come l'hai difeso tu e di onorare la tua memoria è quella di mio padre, lo prometto sulla ma stessa vita, è più importante di tutto lo prometto a te madre, riposa in pace da adesso in poi prenderò io il ruo ruolo, sarò  io a difendere la nazione del fuoco, il qualità di figlio del pyro archon>

Mi girai verso Aether e gli chiesi di andarsene per lasciarmi qualche minuto da solo, lui annuì essendo, quando fu rimasto da solo tirar fuori dalla tasca il rametto di lacrime di fuoco e lo appoggiai sul sarcofago prima di dare un bacio a quest'ultimo

<Ci vediamo mamma renderò te e papà orgogliosi di me>

E mi allontanai

< Loro lo siamo già>

Mi voltai ma non vidi nessuno, mi senti osservato, come se non fosse in unico in quella stanza, la presenza che percepivo non era di sicuro una presenza malvagia, ma decisi di ignorarlo per ora e tornai da Aether.

Aether la luce dimenticataUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum