Capitolo 12

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"Potete evitare di litigare... non lo sopporto, il mio xanax non sta funzionando."
(Cate Blanchett nel film Jasmine)

POV: RICCARDO

È sabato e il weekend è finalmente arrivato. Io e Max stiamo raggiungendo Ethan e Mel al White Club, un luogo che frequentiamo solitamente in cui si può giocare a bowling e a biliardo.

La serata è fresca e la brezza mi accarezza il viso mentre io e Max camminiamo per la strada.  La temperatura non è ancora bassa da utilizzare un giubbotto, ma sono felice di indossare la mia amata felpa grigia che mi offre un po' di calore.

Bologna di sera si trasforma e diventa un mix di vitalità e suoni. I portici , caratteristici della città, si illuminano creando un'atmosfera accogliente. Passiamo per Piazza Maggiore, gli storici palazzi medievali si ergono maestosi sopra di noi, mentre la luce dei lampioni accentua le sfumature delle facciate dei palazzi. La piazza è animata da giovani, la maggior parte studenti universitari che vogliono divertirsi.

Stiamo facendo slalom tra la folla, quando la voce di Max sovrasta il chiacchiericcio . « Per fortuna è sabato, questa settimana mi ha spompato.»

Ha ragione , gli allenamenti e le prove ci hanno distrutto. I muscoli delle braccia sono ancora indolenziti e non vedo l'ora di bermi una meritata birra.

« Lo so véz, mi sento uno straccio anch'io. Come se mi avessero masticato e poi sputato» mi passo una mano tra i capelli.

La sua risata suona profonda « Che schifo, amico. In effetti hai un aspetto di merda».

Superiamo la piazza e svoltiamo a destra. Max si avvicina a me, passeggiamo fianco a fianco.  « Come vanno i tuoi  tempi?» gli chiedo.

Lui solleva le spalle « Bene ». Non ha voglia di parlarne, lo stress si fa sentire e dobbiamo restare concentrati sull'obiettivo, anche se abbiamo davvero bisogno di questa pausa. Quest'occasione è importante, non possiamo mandare tutto all'aria.

Il mio amico devo aver intuito che mi sto incupendo, perché mi dà una spallata e mi sorride. « Tutta questa pressione mi sta facendo diventare competitivo. Martedì in pista ti faccio il culo!»

Scoppio a ridere « Immagino ci siano un sacco di modi in cui tu voglia " farmi " il culo! »

Mi guarda dall'alto verso il basso. « Nah.. non sei il mio tipo»

« Si certo. Io sono il tipo di chiunque» gli rivolgo il mio sorriso più accattivante.

I suoi occhi marroni si illuminano e  sulle sue labbra si disegna un sorrisetto beffardo «Non vestito così»

Mi sento offeso. Squadro la mia felpa grigia extra large e i miei jeans, mentre lui ha un paio di pantaloni cachi e una camici blu. Ok, forse , non è il mio outfit migliore, ma sono così comodo. Inoltre alle ragazze importa più cosa c'è sotto i miei vestiti.

«Grazie eh. Ma poi da quando hai un tipo?  A te praticamente basta che respiri »

« Chi sono io per negare il piacere delle persone. Non è colpa mia se tutti vogliono un giro sulla giostra di Max » Ruota il bacino con fare allusivo, mentre dice questa stronzata.

Non riesco a trattenere la risata. « Giostra di Max? Oddio che schifo»

Il suo sguardo diventa malizioso « Sai si dice che chi disprezza vuol comprare».

Il suono della musica mischiata a voci e a risate ci preannuncia che ci stiamo avvicinando al White club.

Appena entriamo veniamo avvolti da un'atmosfera di energia e dalle note in sottofondo.

Oltre le nuvoleWhere stories live. Discover now