Capitolo 2

114 30 59
                                    


"A nessuno piace la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia:così evito un po' di delusioni"

(cit. Haruki Murakami, Norwegian Wood)

POV: REBECCA

« È normale sentirsi così, Rebecca. Ma sei qui perché vuoi superare questi sentimenti e andare avanti. Ti aiuterò a farlo».

Le parole del dottor Marchi, ormai soprannominato dottor X, mi risuonano ancora in testa.

Non so se abbia ragione, se sono pronta davvero. Da un lato vorrei dimenticare tutto, dall'altro è l'ultima cosa che desidero.

La seduta non è stata semplice, mi sento svuotata e frastornata. Eppure, una parte di me si sente sollevata. Il Dr. X è stato comprensivo e mi è sembrata una persona capace, anche se i suoi metodi sono un po' strani.

Ho un urgente bisogno di caffè. Niente è meglio della caffeina per riprendersi da qualcosa.

Per fortuna, qui vicino c'è una caffetteria. Segno del destino!

Mi dirigo verso la salvezza eterna, ma noto che il tragitto verso il bar è bloccato da vari stand delle attività extra scolastiche.

Gli studenti stanno placcando le matricole indifese, dandogli volantini e offrendo informazioni su club e organizzazioni.

Mi metto le cuffie alle orecchie d'istinto, nessuno dovrebbe importunarmi così.

Faccio partire una canzone a caso su Spotify e vengo avvolta dalle note di Stay di Justin Bieber.

Procedo sicura della mia strategia e noto con orgoglio che i rappresentanti degli stand mi fissano, senza però disturbarmi.

Aggiro gli stand e il mio passo assume quasi baldanza, quando una cheerleader mi blocca e reclama la mia attenzione.

Il suo sorriso è smagliante, mentre mi saluta con la mano entusiasta.

Con riluttanza mi tolgo le cuffie, «missione fallita».

« Ciao» mormoro afflitta e infastidita. Lei non sembra assolutamente notare il mio tono.

« Ciao , benvenuta alla Alma Mater! Sono Emma e come puoi vedere sono una cheerleader». Fa un saltello sul posto continuando a sorridere.

« Si lo avevo intuito»

Squadro dall'alto verso il basso la sua divisa bianca e rossa. Al centro lo stemma dell'università dorato.

Lei ride, ma poi diventa subito seria e inizia a parlare gesticolando.

« Vado dritta al punto, questa università ha squadre di qualsiasi sport e ovviamente ci servono tante cheerleader per fare il tifo, perché non tutte possono andare a tutte le partite. Quindi ti prego, anzi ti supplico, dimmi che sei interessata».

Mi ha appena supplicata? Ho sentito bene?

Ok, sono spiazzata. Mi aspettavo le classiche cheerleader da film americano, cattive in stile Mean Girls. Sono tentata di dire di no e di continuare il mio viaggio verso la caffetteria, ma i suoi occhi verdi da cerbiatta mi fanno cambiare idea.

Rassegnata all'idea di vedere il mio caffè sempre più lontano, decido di ascoltare cosa ha da dire.

« Beh, se sai anche solo ballare un po' per noi va bene. Non facciamo coreografie complicate, studiamo tutte e non possiamo perderci tanto tempo dietro» spiega.

Oltre le nuvoleΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα