Keep it secret

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§

Le inquietanti figure cavalcavano nella notte.

La prima tra loro si fermò e raccolse qualcosa da terra.

Una bambola.

Una scia di fumo era visibile da lontano:

ora sapevano dove andare.

...

Vedendo quella figura, gli si gelò il sangue.

Nonostante il buio, capì perfettamente fosse lui.

<<Capitano Min?>>

L'uomo lo squadrò dalla testa ai piedi mentre era ancora sdraiato, per poi aiutarlo ad alzarsi e ricominciare a parlare.

<<Principe, cosa ci fate qui?! Non eravate stato portato al sicuro? Devo assolutamente riportarvi a casa, non->>

Minho istintivamente portò le sue mani sulla bocca dell'uomo per evitare che parlasse ancora e che attirasse l'attenzione di qualcuno.

Dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno nei paraggi, lo trascinò via verso la sua tenda.

Appena entrò, trovò Jeongin che lo stava aspettando: di solito aspettava che finisse di esercitarsi, anche fino a notte fonda, ma sicuramente quella sera il ragazzo non si aspettava che Minho tornasse con qualcuno.

<<Chi è questo?>>

<<Il capitano Min, uno dei generali che erano presenti alla riunione...>>

<<Oh...>>

Jeongin a quel punto rimase in silenzio, capendo in che situazione si trovasse il suo compagno: pensava di aver risolto ogni problema dopo Felix e Seungmin, ma l'universo evidentemente non voleva rendergli le cose facili.

<<Perché siete qui? Pensavo che foste in un posto lontano dal castello...>>

Mentire a quel punto non aveva molto senso: sapeva chi fosse e che non sarebbe dovuto essere lì. Queste due cose, per Minho, erano sufficienti a costringerlo a parlare.

<<Sono scappato, mi sembra ovvio>>

<<Come? Non c'erano cavalli o servitori in quel luogo, lo aveva detto anche l'imperatore>>

<<Abbiamo camminato per due giorni, avevamo una mappa, so orientarmi bene, non ho bisogno di una scorta per spostarmi>>

Il capitano sospirò pesantemente, massaggiandosi le tempie e restando in silenzio.

<<Qualcuno sa che siete qui?>>

<<...nessuno.>> Ritenne più saggio non dire al generale che l'idea di farlo scappare era stata di sua nonna, non sapeva cosa volesse fare di lui a quel punto, e non voleva che anche lei venisse coinvolta dopo che l'aveva aiutato così tanto. Ci fu un altro silenzio e poi l'uomo parlò.

<<Tu sai che devo riportarti indietro vero?>>

Minho inghiottì il nodo che fino a quel momento aveva avuto in gola, e cercò di pensare ad una soluzione. Portò le mani alla spada, stringendo l'elsa con quanta più forza possibile per cercare di scaricare l'ansia che aveva in quel momento.

<<Proprio per questo non potete andarvene da qui>> in quell'esatto momento sfoderò la spada puntandola contro il capitano Min, che rimase sorprendentemente tranquillo a quel gesto.

In amore e in guerra-- MinsungWhere stories live. Discover now