Insecurities

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§

"GENERALE!"

Le frecce cadevano da ogni lato sopra i soldati  che cercavano disperatamente  di mettersi al riparo.

Scudi, spade, corpi di altri soldati... usavano qualsiasi cosa pur di sopravvivere.

Una pioggia di fuoco cadde sopra i loro carri facendo esplodere l'artiglieria e distruggendo le poche armi che gli erano rimaste.

Gli Unni cavalcarono nella loro direzione mentre i loro arcieri si ritiravano dietro le alture.

"GENERALE! SONO TROPPI, CI SCONFIGGERANNO COSI!"

Il generale Li realizzò in quel momento il pensiero che lo avrebbe accompagnato alla sua morte:

Minho aveva ragione.

...

<<Minho, vieni un attimo, credo sia arrivato il momento di parlare.>>

Erano passate 2 settimane ormai da quando Minho era stato portato nella nuova sua sistemazione, e in tutto questo tempo non era mai riuscito a pensare a cosa avrebbe fatto a quel punto. Lui sicuramente non voleva restare lì fino alla fine della guerra; ma qui non si stava più parlando di cosa volesse fare, ma di cosa dovesse fare. 

Perché sentiva di dover fare cose diverse per persone diverse: doveva subire la punizione, non scappare e restare al sicuro per suo padre, doveva rispettare le aspettative dei generali e non intralciarli, doveva evitare di deludere di nuovo la sua famiglia, non doveva far piangere di nuovo sua madre per lui, ma allo stesso tempo sentiva di dover essere un principe migliore per la sua gente...

Non aveva nemmeno valutato l'opzione di non ascoltare tutti loro e di ascoltare se stesso per una volta: di affermarsi come "delusione n.1" della famiglia Lee e fare ciò che lui riteneva giusto.

Semplicemente aveva scartato quest'opzione fin dall'inizio perché era terrorizzato all'idea di poter di nuovo subire tutto quanto. 

Il volto di suo padre arrabbiato con lui, i generali che lo guardavano esterrefatti, lui che veniva trascinato nelle segrete dai servitori, la tortura, quelle parole... quelle soprattutto lo terrorizzavano.

Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non era una cosa da principe. Non era una cosa da Lee Minho.

E per il momento gli andava bene, nascondere quello che provava a tutti.

Nessun fraintendimento, niente domande... era più semplice.

Ma chi l'avrebbe detto che poi, in futuro, rivelare i suoi sentimenti l'avrebbe portato ad essere così felice?

Nulla però era passato inosservato agli occhi scaltri di sua nonna, che aveva notato lo stato del nipote e che aveva appositamente scelto di non tirare fuori l'argomento "esercito" o l'argomento "famiglia", almeno per quelle due settimane.

<<Dimmi nonna>>

<<Hai già un'idea di cosa fare ora? Sei pronto per farlo? Per partire?>> 

In amore e in guerra-- MinsungWhere stories live. Discover now