14- the bitch and the ice queen

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" A volte puoi fidarti di più di una persona che conosci da due minuti, che di una persona che conosci da tutta la vita"




Violet

Mi stropiccio gli occhi, assonnata.

Siamo tutti seduti a tavola, finendo di fare colazione, come un'allegra famiglia.

«Andate a scuola, forza. È tardi»
La voce di mio padre mi fa tornare alla realtà, quando avrei solo bisogno di fare un pisolino. Sono andata "a letto", se così si può chiamare il prato alle due e mezza e mi sono ugualmente svegliata alle sei di mattina.

Mi alzo, prendo lo zaino dal salotto e mi avvio alla porta, seguita da Abigail e pallone gonfiato.

Apro la porta e sobbalzo appena vedo una signora anziana, capelli bianchi raccolti in uno chignon, occhi verdi, con delle valigie in mano,davanti a me.

«Emily!» Urla Abigail, dietro di me, correndo ad abbracciare la donna fuori dalla porta di casa, facendole cadere tutte le valigie dalle mani.

Emily?

Oddio chi è questa, adesso?

«Tesoro bello, anch'io sono felice di vederti» Ridacchia la donna, staccandosi dall'abbraccio.

«Cosa ci fai qui?» Chiede Alec, senza neanche salutare Emily.

« Ciao anche a te, scontroso. Non sei cambiato di una virgola, eh» Lo prende in giro la donna.

Dopo questo devo ammettere che mi sta molto simpatica.

«Non sapevo cosa fare in America, oltre a voi, lì nessuno aveva bisogno di me per pulire casa. E poi mi mancavate» Spiega, Emily. « Ma soprattutto, mancavate a loro»

La donna, che a quanto ho capito, doveva essere una specie di donna delle pulizie, fa un fischio.

In quell'istante due cani, Golden retriever e colore miele,entrano in casa scodinzolando.
Uno si fionda da Abigail, l'altro da Alexander.

«Mirtillo, Plumcake!» Esclama, Abigail, mettendosi all'altezza del cane più "grasso", se così si può definire, per accarezzarlo.

«Ciao bello, mi sei mancato»

Alec accarezza, invece, l'altro cane che lo sta leccando dappertutto.

Io sono più che confusa.

Improvvisamente i cani, abbaiando e scodinzolando, lasciano in pace Abigail e Alec e si avvicinano a me, iniziando ad annusarmi.

Io mi abbasso alla loro altezza.

Mi guardano per qualche secondo, per poi fiondarsi su di me, facendomi finire per terra.

Io inizio a ridere, insieme a tutti i presenti.

« È un piacere anche per me conoscervi, cuccioli» Dico, ridendo.

«Lasciate in pace questa povera ragazza! Plumcake, Mirtillo, qui. Subito!»

I cagnolini mi leccano il collo per l'ultima volta e si posizionano accanto a Emily.

«Tu devi essere Violet, vero?»

La signora si avvicina a me, aiutandomi a rialzarmi.

« Sì sono io, piacere di conoscerla»

« Scusa per prima, ma questi due non stanno un secondo fermi!»

Dice Emily, guardando male i cani, che si accucciano nel pavimento.

«Non li rimproveri. A me piacciono molto gli animali» La tranquillizzo.

In quel momento i cani mi guardano abbaiando felici.

My bandaidWhere stories live. Discover now