5- trust is my greatest fear

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Spongebob: e se un giorno tradissi la tua fiducia?
Patrick:fidarmi di te è una mia decisione, dimostrare che mi sbaglio è una tua scelta.



Abigail

Adoro la casa di Guido. È grandissima, ma soprattutto è circondata da un paesaggio mozzafiato.
Ho sempre amato la natura. Quando avevo un po' di tempo libero, in America, andavo nel parco più vicino casa e mi mettevo a leggere sotto un albero.

Entro in casa insieme a Violet, Alexander e i miei genitori.

<<Io e Violet andiamo di sopra, dobbiamo parlare di...cose da ragazze>> Annuncio.
Rivolgo un'occhiata di avvertimento soprattutto ad Alexander: lui è davvero un ficcanaso.
<<Ok. Non preoccuparti, non verrò a origliare la vostra, sicuramente interessante, conversazione>> Mi rispose lui, andando in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Alzo gli occhi al cielo e mi incammino al piano superiore.

<<Vieni, forza>> Incoraggggio Violet, che guardava me e Alexander con un misto di divertimento e sorpresa.
È figlia unica, non è abituata alla pazienza che deve avere una sorella per sopportare il fratello più rompicoglioni del mondo.

Violet mi guarda e dopo un attimo di esitazione mi segue.

Arriviamo in camera mia e ci sediamo sul letto blu cobalto.
In questa casa, praticamente tutto è sui toni del blu: letti, pareti, la maggior parte dei mobili...non riesco a capire perché.
Ma ora non importa.

Oggi, in classe, Violet mi era sembrata molto turbata da ciò che le hanno detto i suoi...i nostri compagni.
Appena ho sentito che voleva andare in bagno ho cercato di fermarla a tutti i costi. Io so cosa voleva fare in quel bagno: autolesionarsi.
L'ho capito subito. Quello sguardo vuoto, il corpo tremante, il sorriso finto...sono tutte cose che ho già passato.

<<Allora vuoi dirmi cosa ti passa per questa bellissima testolina?>> Dico, indicando con un dito la testa di Violet.

In stanza piomba un silenzioso tombale.

<<Oh cavolo, scusa! Sei veramente una ragazza fantastica; solare e piena di vita ma non ti conosco. Non mi sono mai aperta con nessuno e non credo di riuscire a farlo con una ragazza che ho conosciuto da pochissimo tempo e di cui non so praticamente nulla.>>

Violet abbassa il volto, imbarazzata.

<<Allora ti racconterò la mia di esperienza e poi tu, sempre se vorrai, mi racconterai la tua.>>
Solamente Alec, oltre ai miei genitori, sapeva del mio passato; ma questa ragazza ha veramente bisogno di un aiuto.

Violet alza lo sguardo, incuriosita.

<<Sono nata in Francia. I miei genitori biologici si amavano tantissimo e hanno dovuto aspettare moltissimo tempo prima di aspettare un figlio; così quando mia madre è rimasta incinta di me, mio padre era al settimo cielo.
Mi ricordo benissimo i miei primi giorni di vita: i baci di mamma, le carezze di babbo e la gioia nei loro occhi di vedere finalmente il loro sogno realizzato.>>

Una persona normale a quest'ora mi avrebbe fermata, chiedendomi cosa ci fosse di strano in dei genitori che erano felici per la nascita della propria figlia; ma Violet non lo fece, lei continuò ad ascoltarmi.

<<Poi mia madre è morta, credo per delle complicazioni da parto.Mio padre da quel giorno, ha iniziato a bere diventando un alcolizzato,incolpandomi per la morte di mamma.
Aveva perso il suo lavoro e non mi preparava neanche un pasto; fortunatamente c'era la mia babysitter che, anche se mio padre non la pagava , mi portava sempre qualcosa da mangiare.
La notte mio padre spariva, andando chissà dove a fare chissà cosa.>>
Faceva sempre male parlarne.

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