"Abbastanza"

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Pov Vegas

Buum

Chiusi velocemente la porta, scaraventandovi contro Pete, mentre continuavo a baciarlo.

Il ballo in salotto, era durato solo una canzone. Ma come sempre, non ero riuscito a trattenermi.
Con Pete, mi capita sempre questo.

Avevo iniziato a baciargli il collo, e lui,che sa bene che una volta che ho iniziato non mi fermerò di certo, cominciò a passarmi le mani sul sedere, girando il collo per lasciare davanti agli ai miei occhi affamati, la visuale angelica della sua pelle.

"Vegas... Mmm... Almeno mettiamo Venice a letto"

"..."

"V-vegas...Ah!"

Gli diedi un forte morso, che ben presto, impresse sulla sua pelle il segno dei miei denti.
Avevo promesso di non fargliene di visibili, ma rare volte avevo mantenuto la parola.

"Se vuoi mettere Venice nella culla, conterò fino a Cinque. 1-2.."

"Cazzo"
Pete prende Venice velocemente dal tappeto.
Il comando perentorio, sarà sempre il suo linguaggio,anche se non ho mai in mente nessuna punizione alla fine e anche lui lo sa.

"3...4..."

Fortunatamente il salotto di Time, è diventato la nostra Nursery, quindi è provvisto anche di un piccolo box. Pete, poggiò Venice velocemente li dentro, anche se il piccolo non ne è entusiasta, infatti iniziò a comparire sul suo viso un piccolo broncio.

"Oh shh, Ve, papà ritornerà subito a prenderti. Su, non piangere"

"5"

Mi avvicinai e tirai sulle spalle Pete.
Nonostante non sia una piuma,lo porterei così anche sul monte Fuji.

"Vegas ... Ah...meglio non esagerare. Avevi mal di testa prima"

"Mi è passata, quando hai messo le tue mani sul mio sedere"
Dopodiché, gli diedi un sonoro schiaffo sul culo.

Quando arrivammo in stanza, lo bloccai subito tra me e la porta.

Iniziai a baciarlo e a leccargli la faccia, le orecchie, inspirando il suo odore profondamente, quasi a volerlo divorare.

"Ah Vegas...aspett... Ah"

"Non ho nemmeno iniziato e già non ne puoi più, Pete?"
Gli sussurrai all'orecchio,mentre sentivo che con il suo corpo, iniziava a strusciarsi contro i miei pantaloni.

Allora,inserii la mia gamba tra le sue, in modo da avere il suo inguine, sulle mie ginocchia.

"Ahh..."

"Shhh Pete....non vorrai farti sentire da tutti"

"Bhe se succede,la colpa è tua!"

Sfacciato...

Lo sguardo di Pete, mi sfida. Non dobbiamo parlarci, quando facciamo l'amore, entrambi sappiamo bene dove spingerci.

A quel punto, girai Pete col viso contro la porta. E con un gesto, gli abbassai i pantaloni e le mutande.

"Se ci riesci... Prova ora a non fare rumore"

Mi inginocchiai, in modo che il mio viso fosse all'altezza del sedere di Pete.
Senza esitare, infilai la mia lingua bagnata nella sua fessura.

Iniziai a leccare tutto il suo buco, fino a dove potevo arrivare. Bagnando tutto il sedere di Pete.

Giravo la lingua in modo rotatorio, dando dei leggeri colpetti e sentivo Pete, stringermi la faccia con le sue natiche.

Per sempre TuWhere stories live. Discover now