Amore materno

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Pov Pete

Ore 9.00 A.M

Non stringevo il mio bambino da due settimane. Non avevo più il suo profumo di borotalco e latte addosso.
E anche se la sua stanza era rimasta come quella mattina, cominciava a sparire anche da lì, il profumo di Venice.

L'idea di non sapere dove fosse, se avesse mangiato, se stava piangendo... Il solo pensiero di Venice che piangeva e mi chiamava, senza che io potessi andare da lui, mi stava facendo impazzire.

Ormai non uscivo più di casa, ero perennemente nella sua stanza ad aspettare... Aspettare di vederlo tornare dalla finestra da un momento all'altro.

Forse un giorno tornerà qui... O forse crescerà e si dimenticherà di me, del suo DADa.

Pensieri del genere mi affollavano la mente di notte, non facendomi chiudere occhio.
Di giorno ,invece,insieme a Sorm cercavo notizie su dove fosse Pim. Avevo assoldato dei detective, come anche Vegas aveva chiesto rinforzi a Kinn e Porsche. Ma tutto sembrava inutile.

Da quando quella mattina Pim venne a prendersi mio figlio, entrambi erano scomparsi.
Ricordo le urla di Venice, si aggrappò così tanto al mio collo che porto ancora i suoi graffi.

Cosa avrà pensato? Avrà creduto che lo stessi abbandonando?

Ormai ero un folle, uno zombie che fingeva di vivere. Non parlavo nemmeno con Vegas.
Anche se non aveva colpe, ero arrabbiato con lui. Ero arrabbiato perché non era lì quel giorno. Ero arrabbiato perché non avevamo lasciato la famiglia principale come volevo.

La realtà dei fatti era che in cuor mio pensavo che a Vegas quella situazione facesse piacere.

Non ero cieco, vedevo che si stava impegnando nelle ricerche. Ma probabilmente era solo per me e Macau
Oltre me, anche lui era disperato. Non usciva dalla sua stanza e quando ci incrociavamo non riusciva a guardarmi e abbassava la testa. Si sentiva in colpa.

Posso capirlo. La scena di me che abbasso la pistola per paura che lo uccidessero, è ancora davanti ai miei occhi.

"Dove sei Ve ? Come farai senza il tuo dinosauro a dormire? Pim lo sa che a te non piace il latte in polvere? Sa che vuoi dormire senza coperte? Come riesce a calmarti quando piangi senza di me?"

Ormai parlavo con quel pupazzo verde ogni giorno.

Era passato poco da che Vegas, se ne era andato. Avevo visto la sua moto lasciare il giardino.

Lo invidiavo. Riusciva ancora a mettere il naso fuori casa, quando suo figlio era chissà dove.

Ma infondo cosa mi meravigliava? Vegas non ha mai saputo probabilmente cosa sia una famiglia. È cresciuto con l'idea, che ognuno se la deve cavare da solo. La legge del più forte e Venice, per lui, non era mai stato niente.

Quando mi rendevo conto delle cattiverie che pensavo, mi ritraevo disgustato. Ma davvero non riuscivo a convincermi del contrario.

Stavo torturandomi il cervello, quando Sorm entrò nella stanza.

"Pete ..."

" Cosa" non degnai Sorm di uno sguardo continuando a dargli le spalle.

"Pim, vuole vederti"
A quelle parole iniziai a respirare faticosamente,sentendo il cuore agitarsi.

"v-Venice...Venice sta bene? "

La mia voce uscì tremante, ero terrorizzato. La mia mente vagò alle cose più terribili.

"Non lo so, ma mi ha mandato l'indirizzo. Vuole che andiamo subito"

Cercai di riprendere il controllo.
Era una trappola?
Pim era una donna comune, cosa poteva mai architettare.

Per sempre TuWhere stories live. Discover now