3.1

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Joel si svegliò con un terribile "dopo sbornia", stava malissimo, la mente era completamente offuscata e in bocca dimorava un "topo morto".

Si alzò con fatica e si diresse in bagno, aveva bisogno di darsi una rinfrescata.

Si rese subito conto di essere da solo in camera, il suo compagno era già uscito, però non si preoccupò di controllare che ora fosse, era domenica e non aveva lezione.

Arrivato in bagno si sciacquò il viso e si lavò i denti, per poi guardarsi allo specchio.
Aveva un aspetto orribile, i capelli erano tutti arruffati e gli occhi erano rossi e spenti.
Il cuore gli si fermò alla vista dell'evidente succhiotto che ornava il suo collo, non fece in tempo a porsi alcuna domanda che i ricordi della sera prima gli piombarono addosso con la potenza di uno tsunami. La testa prese a girargli e un dolore lancinante allo stomaco lo fece boccheggiare, si appoggiò al lavandino con entrambe le mani e cercò di respirare.

La cosa che lo sconvolse più di tutto non fu il ricordo di ciò che aveva fatto con Matthias, ma la bruciante consapevolezza di ciò che provava per il suo migliore amico.
Come era potuto accadere o meglio quando era successo?
Quel gioco perverso gli si era ritorto contro.

In quel momento le parole di Thomas gli rimbombarono in testa.
L'amico l'aveva sempre saputo, aveva capito i suoi sentimenti molto meglio di lui e soprattutto molto prima di lui.
Perché non gli aveva dato ascolto?
Sì, perché in tutto quel casino di una cosa era certo, i suoi sentimenti non potevano essere cambiati così radicalmente in così poco tempo.
Lui credeva al colpo di fulmine, ma non si può avere un colpo di fulmine per il proprio migliore amico.
Non poteva essere amore a prima vista per chi è da sempre la tua vista.
No, i suoi sentimenti erano cambiati piano piano ormai da tempo, ma lui li aveva ignorati, si era ingannato nascondendoli dietro la maschera dell'amicizia.

Quel gioco erotico, che lo aveva spinto nella zona pericolosa del desiderio e che lo aveva portato a liberarsi di ogni remora, aveva fatto esplodere i suoi sentimenti con tutta la loro potenza e adesso non poteva più tornare indietro.
Adesso avrebbe saputo per sempre che ciò che provava per Matthias non era solo una profonda amicizia, ma qualcosa di ben diverso ... e non avrebbe potuto farci niente.

Era dura da accettare, ma per lui Matthias non poteva essere qualcosa di più che il suo migliore amico... e non lo sarebbe mai stato! Non poteva rischiare di rovinare il loro legame.
Se dichiararsi voleva dire rischiare di perderlo, non l'avrebbe mai fatto.
Matthias era la persona più importante della sua vita e per niente al mondo avrebbe messo in pericolo ciò che avevano costruito in tutti quegli anni.

Finì di darsi una sistemata e ritornò nel letto con una decisione, Theo sarebbe scomparso e lui sarebbe ritornato ad essere il Joel di sempre.

Prese il cellulare e notò molte chiamate di Matthias e anche diversi messaggi, fortuna che teneva quel telefonino sempre senza suoneria altrimenti Thomas lo avrebbe cacciato fuori dalla camera a pedate.
Non resistette alla tentazione di leggerli.
Erano tutti più o meno simili:

(M) – Ehi
(M) – Dove sei finito?
(M) – Perché sei scappato?
(M) – Rispondi cretino

L'amico giustamente si chiedeva dove fosse finito e perché fosse scappato senza dire niente.

Ma quello che lo convinse di stare facendo la cosa giusta fu: 

(M) – Comunque avevi ragione, la tua bocca è fatta per fare pompini.

(M) – Non vedo l'ora di avere il tuo bel culo. 

Quello che Matthias provava per lui o meglio per Theo era solo attrazione sessuale, probabilmente dettata dalla curiosità di sperimentare qualcosa di nuovo. Era solo voglia di scopare senza nessun sentimento.

Non poteva dargli torto, era stato lui ad averlo istigato in quella direzione, facendogli credere che anche lui, o meglio Theo, cercasse solo sesso e niente di più, però averne la certezza faceva terribilmente male. 

 Spense il cellulare e tolse la scheda, se la rigirò fra le mani, poi la spaccò in due per essere sicuro di non avere ripensamenti.

Cancellò anche tutti gli account che aveva creato per il suo alter ego, Theo sarebbe svanito senza lasciare traccia.

Se Matthias avesse saputo del suo inganno non l'avrebbe mai perdonato. Non sarebbe riuscito a dirgli semplicemente è stato uno scherzo, lo scherzo si era spinto troppo oltre e l'amico l'avrebbe odiato. 

Si stese nuovamente nel letto girandosi verso il muro, non voleva che una volta rientrato Thomas vedesse le lacrime che stavano sfuggendo dai suoi occhi. 

Sarebbe riuscito a nascondere ogni cosa, il proprio amore, la propria gelosia, il proprio desiderio... domani però, oggi si sarebbe concesso di essere debole. 

RIVINCITA PERICOLOSAWhere stories live. Discover now