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Era venerdì sera e Joel, steso sul letto della sua camera, era intento ad escogitare un modo per forzare le cose con Matthias, visto che era ormai dall'inizio della settimana che "chattava" con lui, quando gli arrivò un messaggio proprio dal moro nel quale gli chiedeva il suo indirizzo Skype.

Sicuramente Matthias voleva finalmente vederlo in faccia.

Joel non poteva permetterlo, ma sapeva anche di non poter rifiutare, così si creò un nuovo account e abbassò la webcam affinché non gli inquadrasse la faccia.
Si tolse la sua adorata tuta e si infilò una semplice maglietta bianca e dei pantaloncini blu anonimi.
Quell'abbigliamento non era nel suo stile, Matthias non lo avrebbe riconosciuto.
Per il momento poi avrebbe continuato ad usare la tastiera, almeno finché Matthias non avesse preteso di sentire la sua voce, in quel caso avrebbe cercato di camuffarla, esistevano tante applicazioni che potevano fare al caso suo.

Rispose al messaggio del moro dandogli il suo indirizzo e attese che lo chiamasse sul portatile.
Non poteva essere lui a chiamarlo e fargli così sapere che oltre al numero di telefono conosceva anche il suo indirizzo Skype.
Doveva ricordarsi che era Joel a conoscere tutto di Matthias non Theo. Non voleva passare per uno stalker.

Pochi minuti ed ecco la chiamata.

"Ehi"
La voce di Matthias era inconfondibile, l'avrebbe riconosciuta fra mille...
Era seduto alla sua scrivania davanti al suo portatile proprio come lui, però a differenza di Joel il viso del moro era in bella mostra.

Quando Matthias vide aprirsi la finestra rimase deluso, aveva deciso di fare quella video-chiamata solo per poter vedere finalmente Theo e invece lui aveva posizionato la webcam per celare nuovamente il suo volto.

Joel lo vide corrugare la fronte contrariato.
Doveva dire qualcosa, ma non lo fece, digitò un messaggio


(T) - Che bello vederti ... sei terribilmente da stupro :Q

La voce di Matthias, anche se leggermente distorta dal microfono, fece trasparire tutta la sua irritazione "Non posso dire lo stesso... hai qualcosa da nascondere?"

Joel doveva trovare una scusa plausibile, non poteva semplicemente dire di vergognarsi perché non era in linea con il carattere di Theo, spudorato e provocatorio.
Cercò di pensare velocemente immedesimandosi nel suo alter ego.

(T) - Tranquillo non sono un vecchio maniaco. Te l'ho detto, voglio che ti innamori di me e non del mio aspetto... perché ti posso assicurare che sono da URLO :3 ... e poi così sarà più eccitante... fidati ;)
(T) - La mia voce la sentirai quando mi farai gemere ;)

Matthias aveva pensato di chiudere la conversazione, perché quella situazione lo aveva irritato molto, ma adesso era curioso di sapere cosa avesse in mente l'altro.
E poi quell'ultima frase... perché riusciva sempre ad eccitarlo per così poco?

Sì, lo voleva sentire gemere per lui.

"Dimostramelo altrimenti chiudo"

Joel percepì le parole di Matthias come una sfida, una sfida che non poteva perdere, altrimenti il suo piano sarebbe andato in fumo.
Si sfilò piano piano la maglietta e osservò la reazione di Matthias.

Il moro lo guardò bramoso mordendosi il labbro inferiore.
Joel sorrise, Matthias lo desiderava, desiderava il suo corpo.
Questa consapevolezza gli diede una forte scossa di eccitazione e la voglia di averlo completamente in suo potere.

(T) - Ti piace ciò che vedi Matthias ...

Matthias seguì ogni movimento lento del ragazzo che aveva davanti, come la maglietta veniva sollevata rivelando poco alla volta quel fisico perfetto e quel tatuaggio che gli faceva letteralmente girare la testa.
Avrebbe voluto percorrerlo con la lingua e non fermarsi ... scendere dentro i suoi boxer...
Rimase stupito dai suoi stessi pensieri.
Non capiva perché Theo, che nemmeno aveva mai visto in viso, gli facesse questo effetto devastante, era come se tra loro ci fosse una potente alchimia.
Forse aveva ragione, il non poter vedere il suo volto poteva rendere il tutto molto eccitante.
Voleva assolutamente capire fin dove si sarebbe spinto.

Con lui sarebbe stato solo Matthias e non "un Jackson", cognome che odiava e che suo padre non faceva che ricordarglielo.
Un cognome potente tanto che sua madre non era riuscita a portare il figlio con sé per quanto ci avesse provato. Il giudice era stato categorico pieno affidamento al padre.
Altri due anni poi avrebbe ottenuto finalmente la sua libertà.
Suo fratello maggiore era rimasto con lui per non lasciarlo da solo con un padre padrone che non sapeva cosa fosse l'affetto.

Matthias scacciò quei pensieri e senza ulteriori indugi rispose sincero
"Togliti anche il resto"
Joel sentì l'eccitazione aumentare la voce di Matthias era bassa e autoritaria.

RIVINCITA PERICOLOSAWhere stories live. Discover now