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Anche quella mattina Joel era tremendamente in ritardo e aveva dovuto saltare nuovamente la colazione.
Mentre correva diretto a scuola imprecò sonoramente, possibile che in quel dannato dormitorio non esistesse qualcosa o qualcuno capace di tirarlo giù dal letto senza fargli fare tardi ogni volta?!
Thomas, il suo compagno di stanza era troppo pigro per chiamarlo più di due volte e la sveglia era pressoché inutile visto che la lanciava dall'altra parte della stanza al primo squillo senza neanche rendersene conto.

Doveva inventarsi qualcosa, aveva una fame tremenda, non poteva continuare a saltare la colazione tutte le mattine, ne andava della propria sanità mentale.


Arrivato davanti alla porta dell'edificio scolastico, si fermò stremato appoggiandosi alle gambe in cerca d'aria, proprio in quel momento fu sorpassato da una ragazza in lacrime.
Girò la testa dalla parte in cui era arrivata sapendo già cosa o meglio chi avrebbe visto.


Infatti ecco avvicinarsi Matthias Jackson, capelli e occhi nerissimi e un fisico mozzafiato, il sogno proibito di tutte le ragazze della scuola, nonché suo migliore amico dai tempi dell'asilo, almeno era quello che sosteneva Joel, visto che Matthias continuava a negarlo.
Camminava altezzoso con la sua solita espressione impassibile, come se niente lo toccasse.

Joel era certo che la ragazza fosse l'ennesima vittima del suo fascino, lei gli si era dichiarata e lui sicuramente le aveva risposto in modo poco carino come sua abitudine.
La risposta da lui più usata era "Sei noiosa".

Joel si raddrizzò, si passò una mano fra i capelli biondi per cercare di sistemarli dopo quella corsa e attese che l'amico lo raggiungesse.

"Sempre in ritardo idiota?"
Il biondo sbuffò "E tu sempre il solito bastardo che non sa far altro che far piangere le ragazze"
Matthias fece un sorriso inquietante "Geloso?"
Joel lo guardò sorpreso "Perché mai dovrei essere geloso?"
"Perché nessuna ti caga a parte quella gatta morta di Marysol"
Joel sentì la rabbia salire prepotente, Matthias riusciva sempre a farlo incazzare in un nanosecondo
"Non parlare male di Marysol, lei è dolce e carina ... e poi non è assolutamente vero. Solo perché non sono così spudorato come te, non vuol dire che non abbia successo con le ragazze"
"Sì come no ... non riusciresti a far innamorare nemmeno una mosca ... che per inciso ama anche la merda"
La rabbia divenne ancora più accecante mischiata a uno strano dolore al petto "Come ti permetti brutto stronzo! Ti faccio vedere...".
Senza pensarci gli si scagliò addosso, ma Matthias fu più veloce, riuscendo a bloccare il pugno diretto al suo viso lo guardò trionfante.
Il suono della campanella li costrinse ad interrompere il loro ennesimo litigio e ad entrare in classe.

Per tutta la mattina Matthias guardò divertito l'amico, gli piaceva vincere ogni loro scontro e quello sicuramente si era chiuso con una sua vittoria schiacciante.

Joel cercò di ignorarlo, ma senza riuscirci, così si girò verso il moro e gli alzò il dito medio venendo però richiamato dal professore che minacciò di spedirlo dal preside.

Sbuffò e ritornò a guardare davanti a sé senza però prestare la minima attenzione alla lezione.
Non riusciva a non pensare alle parole di Matthias .
Era vero che il moro aveva molto più successo di lui, ogni giorno una ragazza gli si dichiarava, a Joel non era mai successo, certo sapeva della cotta che Marysol aveva per lui, lo sapevano tutti, ma per il resto poco o niente.

Isamu, un suo amico, gli chiedeva sempre perché non ci provasse con lei, era una scopata assicurata con una bella ragazza tutta curve, ma Joel faticava a vederla di più che una semplice amica.

Ai tempi delle medie aveva perso la testa per una ragazza, ma lei gli aveva sempre dato il due di picche perché innamorata di Matthias.
Non se l'era mai presa con il suo amico, nemmeno quando lui se l'era scopata per poi lasciarla il giorno dopo, sbattendogli in faccia che con lei non valeva la pena nemmeno di sprecare un preservativo.
Joel l'aveva perdonato, perché era convinto che le ragazze non potevano e non dovevano in alcun modo rovinare la loro amicizia.

Lo scorso anno aveva avuto un paio di ragazze, ma era durata poco, non gli piaceva dover essere ciò che non era.
Lui era rumoroso, esuberante, gli piaceva divertirsi e nonostante il suo aspetto, capelli biondi, occhi azzurri e un fisico niente male, il suo carattere teneva le ragazze a debita distanza.

Lui era ciò che le donne cercavano in un amico, non in un fidanzato.



Più Joel ripensava alla discussione con Matthias più si irritava, quel bastardo si credeva così tanto superiore!?


Gli venne un'idea per vendicarsi e avere la sua rivincita.

Una vocina gli ricordò che le sue idee non portavano mai a niente di buono, ma la ignorò, perché era convinto che questa volta sarebbe stato diverso.

Matthias si vantava di non essersi mai innamorato, aveva scopato diverse ragazze, guarda caso sempre quelle che interessavano a Joel, ma mai una volta aveva provato qualcosa per loro.
Probabilmente lo faceva per dimostrare all'amico di poter avere chiunque volesse.
Era arrivato il momento per Joel di dimostrargli qualcosa lui.
Era arrivato il momento di vendicarsi e di fargli vedere quanto si sbagliava.
Se voleva anche lui poteva far perdere la testa a chiunque e glielo avrebbe sbattuto in faccia nel modo più evidente possibile, facendo innamorare proprio lui.
Cosa c'era di meglio che fare innamorare il ragazzo "impossibile"?

Doveva escogitare un piano per fingersi qualcun'altro o meglio qualcun'altra, altrimenti non avrebbe mai funzionato.
Poteva chiedere aiuto a Thomas, lui era un genio.


Quasi si mise a saltellare dalla gioia al solo pensiero di vedere l'espressione impassibile di Matthias sgretolarsi davanti alla sua grande vittoria.


Ci pensò un po' poi arrivò a una semplice soluzione: avrebbe usato dei messaggi per conquistarlo, inviati da un numero sconosciuto, in modo da celare la sua vera identità.
Era un piano semplice e per niente originale, ma era perfetto, non correva nessun rischio, se non fosse riuscito nel suo intento Matthias non avrebbe mai scoperto niente, né il suo piano, né la sua vera identità.

Attese la fine delle lezioni, poi si precipitò da Thomas che stava come suo solito guardando distrattamente fuori dalla finestra, dopo averlo afferrato per un braccio, lo trascinò con sé in giardino, sotto lo sguardo sospettoso di Matthias.

Appena trovarono un posto tranquillo Joel sentì Thomas sbuffare "Ora puoi lasciarmi"
Il biondo mollò la presa "Oh, scusa"
Thomas lo guardò irritato "Cos'è successo questa volta con Matthias?"
Joel si sentì stranamente in imbarazzo, così cercò di difendersi incrociando le braccia al petto assottigliando lo sguardo "Perché deve c'entrare sempre lui?"
Thomas non rispose, alzò semplicemente le spalle, il gesto però fece innervosire il biondo ancora di più così sbottò "Hai ragione, ma questa volta è diverso! Ha esagerato!"
L'amico lo guardò scettico "E cosa avrebbe fatto?"
"Ha detto che sono geloso del suo successo con le ragazze, perché io non riuscirei a far innamorare neanche una mosca! Mi ha dato della "merda" quel bastardo! Ma questa volta ho ideato un piano perfetto per avere la mia rivincita e fargli rimangiare le sue parole! Si pentirà di avermi sfidato! Lo farò innamorare di me e poi riderò quando gli sbatterò in faccia la mia vittoria."

Thomas lo guardò serio "È una pessima idea ... è troppo pericoloso"
"Tranquillo, il mio piano è perfetto. Gli manderò dei messaggi facendogli credere di essere qualcun'altro"
L'amico scosse il capo "Dimmi una cosa Joel, Matthias è il tuo migliore amico?"
Il biondo annuì non capendo, era una domanda sciocca, lo sapevano tutti che considerava Matthias il suo migliore amico.
Thomas continuò "Lo consideri ancora così e cerchi sempre di stare con lui nonostante lui continui a trattarti male e a dirti di stargli lontano perché non ti sopporta ..."

Matthias era molto cambiato da quando avevamo iniziato le superiori, da quando i suoi avevano divorziato e lui era stato costretto a rimanere a vivere con suo padre. Quell'uomo lo opprimeva pretendendo da lui sempre il meglio.

Joel però continuava a considerarlo il suo migliore amico perché sapeva che era tutto solo apparenza, lui era e restava il Matthias di sempre.


Però non capiva cosa c'entrasse tutto quel discorso con il suo magnifico piano.
"E allora?"
Thomas alzò le mani "Se non lo capisci da solo ... io non posso farci niente" e se ne andò lasciando Joel con un terribile punto di domanda in testa ... non ci aveva capito niente.

Pazienza se Thomas non voleva aiutarlo avrebbe fatto tutto da solo.

Era ora di dare il via al suo magnifico piano.

RIVINCITA PERICOLOSAWhere stories live. Discover now