Capitolo 11

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"Sei sicura di non volere che ti accompagni a casa?" Domanda, aspettando l'ascensore al mio fianco.

"Oh hai già fatto troppo per me questa sera, tornerò con un taxi. Grazie mille." Gli lascio un sorrido, sentendo poi il classico ding, che ci consente di mettere piede nell'ascensore. La suola dei miei tacchi si scontra contro la leggera moquetta rossa, mentre mi spingo verso il lato sinistro.

Gli ingrannaggi dell'ascensore sono l'unico suono percepibile oltre ai nostri respiri. Con la coda dell'occhio guardo la figura accanto a me, cercando di non farmi beccare.

Eretto in tutta la sua maestosità, con il ciuffo di capelli un po' scomposto e la giacca poggiata sul gomito piegato, cui mano si trova all'interno della tasca del pantalone. Me la immagino così l'entrata al paradiso o all'inferno. La mia perlustrazione prosegue, tracciando intensamente la linea del suo collo e della sua pelle, leggermente abbronzata. Per una frazione di secondi, mi sembra di notare anche il sio sguardo scintillare lungo le mie gambe, slanciate dal tacco.

 Per una frazione di secondi, mi sembra di notare anche il sio sguardo scintillare lungo le mie gambe, slanciate dal tacco

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Devo uscire da questo ascensore.

È così che si riduce una donna in astinenza? A trattenere i propri impulsi sessuali, per evitare di saltare addosso a qualcuno? Mediocre Alba, veramente mediocre.

Il tempo sembra essersi dilatato a non finire, in quelli che in realtà sono pochi minuti.
La mia mente è completamente in blackout e l'ascensore sembra non arrivare mai al piano terra. Il vortice di pensieri è talmente debilitante, da non consentirmi nemmeno di rendermi conto della mano del mio capo, scontrarsi accidentalmente con la mia.

Deglutisco, osservando la sua mano a pochi centimetri dalla mia.

"Signor Styles." La mia voce esce in un sussurro, l'uomo si volta guardandomi curioso.

"Alba non so quante volte ti ho detto di non chiamarmi così, solo Harry." Ridacchia, mentre seguo a guardarlo seria.

"Mi dispiace. Devo farlo." Potrei dare la colpa a mille cose. Alla birra giapponese, ai mille documenti compilati fino a tardi, e alla stanchezza accumulata dalle tante ore occupate a stare col capo chino e a lavorare intensamente.

Ma la verità è che sto baciando Harry Styles, perché mi piace e stasera in particolare stargli lontano, è impossibile. I miei tacchi in un millesimo di secondo hanno interrotto la poca distanza che ci divide e le mie labbra hanno preso il possesso delle sue.

Rapidamente, senza un briciolo di razionalità, come una cazzo di affamata.

Il suo viso tra le mie mani, il suo corpo muscoloso spinto contro una delle quattro pareti. Lui non ricambia, forse pietrificato dai miei movimenti.

Mi stacco dopo relativamente poco, con gli occhi sbarrati.

"Cazzo mi dispiace, non so cosa mi sia preso." Mi allontano, infilando una mano fra i capelli. Mi guarda col petto affannato e la schiena schiacciata contro il muro. Gli occhi verdi di una sfumatura più profonda e scura. Non faccio in tempo a proseguire il mio monologo di scuse, che le sue dita afferrano tempestivamente il mio polso, portandomi a scontrarmi di nuovo contro di lui. Le dita affollate da cinque anelli, compresi la fede, agguantano i miei fianchi. Lo guardo senza fiato, a causa delle sue azioni.

"Puoi scusarti più tardi Romero." Sussurra sulle mie labbra, prima di tuffarcisi sopra. Difficile spiegare cosa stia succedendo e cosa cazzo stia pensando il mio cervello. Fatto sta che le nostre lingue si cercano lentamente, le sue dita avvolgono le mie natiche con forza. In un attimo la sua mano spinge casualmente un pulsante dell'ascensore, nel tentativo di lasciarci più tempo.

Il bacio della vita.

Gemo contro la sua bocca, tirando le radici dei suoi capelli. Le sue mani sono ovunque e il suo profumo mi sta facendo impazzire, più di quanto io già lo stia facendo. Le porte si spalancano, il classico suono viene emesso.

Ci stacchiamo senza fiato. Harry mi guarda, con un sorriso sbruffone, abbandonando per primo il luogo.

"A domani Signorina Romero, le auguro una buonanotte."

The New York times h.sWhere stories live. Discover now