LA day 21: o di quando è ora di tornare alla realtà

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-Facci sapere quando arrivi. Perfavore.

Meg mi abbracciò per la milionesimavolta in quell'ultima ora e mi lasciò solo quando la voceall'altoparlante chiamò il mio volo.

Non avevamo parlato molto nelle quattroore in cui avevo preparato le valige e prenotato il volo, ma avevoinvolontariamente ammesso la mia poco amichevole chiacchierata conquel giornalista fuori dall'ospedale. Mitch, di conseguenza, avevaintelligentemente suggerito di scegliere un volo notturno, di modoche ci fossero meno probabilità che tutta la storia avesse giàraggiunto la rete e che decine di fotografi si palesassero fuoridalla porta di casa al momento della partenza.

Quindi ora erano le due del mattino edio sarei stata a casa dei miei per la colazione della domenica: unabella ramanzina a ventotto anni suonati era un modo perfetto perconcludere quella giornata di merda.

-Bianca...

-Sì, scusa. Ti scrivo appena atterro.

Guardai Meg un'ultima volta e midomandai se fosse il caso di lasciarmi anche lei e Mitch alle spallee chiudere definitivamente con tutto quello che riguardava LosAngeles, ma in cuor mio sapevo che non ci sarei mai riuscita. Eranodue delle migliori persone che avessi mai incontrato e senza di loronon sarei sopravvissuta due giorni in quella città, quindi no: liavrei portati come me e se mai avessero desiderato perdersi inun'anonima cittadina del West Virginia, li avrei ospitati volentieri.

-Grazie. Per tutto Meg.

Le diedi un ultimo abbraccio veloce escappai verso l'imbarco prima di ricominciare a piangere come unafontana: ho sempre odiato gli addii.

Mi ci vollero quindici minuti buoni perimbarcarmi e ringraziai il cielo che ci fossero solo passeggeri involo per lavoro a quell'ora, perché l'ultima cosa di cui avrei avutobisogno era qualcuno che mi riconoscesse come quella che era finitasul profilo Instagram di Gavin da un giorno all'altro. O quella cheera scappata da un red carpet perché era magicamente comparsa la suaex. Mi pizzicarono gli occhi.

-Signorina, tutto bene?

Il signore sulla sessantina sedutoaccanto a me mi stava guardando con fare alquanto preoccupato, forseterrorizzato all'idea di dover trascorrere un viaggio di otto oreaccanto ad una in piena crisi esistenziale, così mi ritrovai achiedermi per l'ennesima cazzutissima volta come ci fossi arrivata aquella situazione.

Colpa del voler essere qualcuno che nonero, probabilmente. Non portava mai a niente di buono fingere, quandosei come me: prima o poi, la maschera cade e ne paghi tutte leconseguenze.

-Merda. Scusi. Va tutto... O cazzo...

-Non si deve preoccupare per il volo:se vuole ho delle gocce fantastiche che...

-No!

Mi sarebbe mancato solo il maniaco chevoleva drogarmi per fare chissà cosa del mio corpo inerme nel bagnodell'aereo. Forse stavo esagerando, ma ero stufa di quel posto e ditutta quella gente che non era mai come appariva.

-No, grazie. Va tutto bene. Adesso mipassa. Grazie ancora.

Il tipo parve rinunciare a qualsiasifosse il suo piano ed io mi infilai le cuffiette prima che potesserivolgermi la parola qualcun altro: fortunatamente avevo ancora unodi quei vecchissimi ipod che funzionavano da dio, pieno di canzoniche mi piacevano quando avevo quindici anni e non dovetti in alcunmodo prendere in mano il cellulare.

Presi sonno in meno di dieci minuti.Neanche a dirlo, sognai le spiagge della California ed un ragazzo dalsorriso caldo e magnetico che mibaciava sulla sabbia al tramonto.



Mi svegliai con le guance bagnate dilacrime e le asciugai prima che potessero attirarne altre. Mi guardaiattorno e vidi sullo schermo di bordo che eravamo a meno di due oredall'aeroporto di Charleston: era giunto il momento di chiamare imiei per avvisarli del ritorno della figliola prodiga. Mi immaginavogià le urla di mia madre perché non l'avevo informata in tempo pervenirmi a prendere all'atterraggio, ma avrei volentieri rimandato ilmomento del confronto il più a lungo possibile. Era difficileammettere di aver fallito così miseramente su tutta la linea.

Diario di bordo di chi non è mai salito a bordoWhere stories live. Discover now