LA day 17: o di come o sbrani o vieni sbranato

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-Bianca! C'è unamacchina che ti aspetta fuori!

Sì Mitch. Losapevo. Sapevo pure che era Nick che mi era venuto a prendere. Eppureero comunque pietrificata seduta sul mio letto, il cellulare in manoe gli occhi che non riuscivano a staccarsi dallo schermo.

Ero indecisa sefosse più per le foto che Gavin aveva postato o per quelle che avevofinalmente visto scorrendo sul suo profilo Instagram. Cosa che, avevaragione Nick, avrei decisamente dovuto controllare molto prima.

-Bianca, cazzo!

Dovevo alzarmi.Subito. Ma come cazzo gli era venuto in mente di mettere quelle fotosul suo profilo?! Che cosa aveva in testa: trucioli?! Soprattuttoconsiderando che a quanto pareva il suo primo amore era unafottutissima modella ventiduenne caduta dall'Olimpo delle ragazzeperfette?

Devo dire checadeva un attimo nel clichè, ma era anche vero che si conoscevano daquando erano piccoli quindi magari lui si era innamorato di lei primache diventasse così dannatamente figa. No, impossibile: quelle cosìsono perfette da sempre.

Ogni loro fotosembrava appena uscita da uno shooting professionale e poi, eccolelì: dopo la foto dei gelati, ora quelle della sera precedente. Cheper quanto io potessi essere tirata a lucido, mica aveva messo quellescattate dai fotografi, no: aveva scelto quelle fatte da lui, dovesembravo un'emerita idiota.

La porta della miacamera sbatté con un colpo sonoro contro il muro e Mitch fece la suaterrificante entrata.

-Alza quel culo dalì e portalo in quella dannata macchina che se suona un'altra voltail clacson, mi farà squalificare dalla competizione di LOL.

-Partecipi allaserie tra comici?

-No, cretina: LegueOf Legends! Vattene!

Presi la borsa e mene andai dritta verso la macchina di Nick, che aveva una facciatutt'altro che agitata: gli piaceva solo fare pressing alla gente aquanto pareva.

-Buongiornocupcake.

-Che?

-Stavamodiscutendo...

-Aaaahhhh!!! Checazzo ci fai tu qui?!

Il testone ricciodi Gavin era comparso dal retro e mi sorrideva dallo spazio in mezzoai sedili anteriori.

-Stiamo andando alavoro.

-Mi sento male.

-Vuoi che apra ilfinestrino?

Feci un segno diassenso a Nick che accontentò la mia richiesta, suscitando peròl'interesse del personaggio seduto dietro di noi.

-Perché stai male?

-L'odore dellemacchine nuove mi fa venire la nausea. Comunque, di cosa stavatediscutendo voi?

-Di quale potesseessere un soprannome adatto a te.

Mi voltai unsecondo per guardare l'espressione soddisfatta che aveva Gavinstampata in volto e valutai che non valeva davvero la pena impuntarsisul non volere un soprannome. Tornai a buttare la testa fuori dalfinestrino come un disidratato in un'oasi in mezzo al deserto.

-E abbiamo decisoche cupcake era perfetto.

-E per quale cazzodi motivo?

-Non credo lepiaccia, Nick.

Nick si voltòverso di me e mi guardò con quel classico sguardo che usano igenitori con i figli maggiori quando vogliono che questi accontentinoi fratelli più piccoli. Non era giusto. Ma non avevo le forze peroppormi in quel momento.

-Lo accetto solo semi date una motivazione valida.

Gavin si mise adelencare sulle dita tutti i suoi eccellenti motivi.

Diario di bordo di chi non è mai salito a bordoWhere stories live. Discover now