22 - Wedding (2) -

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"Gin, finirai per consumarlo se continui a guardarlo così." Mi sussurrò Leo all'orecchio

Sussultai, e per un'attimo mi si fermò il cuore.

Tremavo tra le braccia del padre di mia figlia e quando alzai lo sguardo per guardarlo in viso, lo trovai intento a sorridermi teneramente.

"Credevi che non me ne fossi accorto?"

Accidenti si.
Speravo che non avesse capito niente.

"Lo prendo come un si." Disse rispondendosi da solo visto il mio silenzio

Con Leo era inutile negare, mi conosceva troppo bene.

In più da quando ci siamo conosciuti fa bambini, a lui non avevo mai mentito.

Mai.

"Si nota così tanto?" Gli chiesi un sussurro

"Solo chi ti conosce davvero." Mi rispose

Sospirai e nascosi la testa nel suo petto sentendo gli occhi inumidirsi.

La sua mano mi accarezzava la schiena in segno di conforto, mentre continuavamo a muoverci dolcemente sulle note della canzone che c'era in quel momento.

"Non posso vederti così." Mi disse fermandosi e stringendomi in un abbraccio

Lo strinsi forte anch'io e lui mi lasciò un bacio sulla testa.

"Forza, vieni con me." Disse rompendo l'abbraccio e prendendomi per mano.

Non potendo fare altro, lo seguì.
Ma ero tranquilla.

Mi fidavo ciecamente di Leo.
E l'avrei fatto sempre.

Fu un sollievo sentire il vento soffiare, non appena uscimmo fuori dalla sala.

"Va tutto bene, Ginevra." Mi disse con quella dolcezza che lo caratterizzava da sempre

Io feci fatica a trattenere le lacrime e lui mi tirò nuovamente in un abbraccio.

Nascosi per l'ennesima volta la testa nel suo petto e lo strinsi forte.

"Fa male Leo, fa tanto male."

"Lo so Gin, lo so."

"Perché? Perché?"

Lo sentì sospirare.

"Avevi paura.
Sai come funziona l'amore, arriva quando meno te l'aspetti e combina un casino.
Ed è normalissimo spaventarsi." Disse ed io mi staccai dall'abbraccio, asciugandomi le lacrime

"Io non sono.." provai a dire ma mi interruppi non appena lo vidi alzare un sopracciglio e cercare di trattenere un sorriso divertito

"Stavi realmente per dirlo?
Credi davvero che me la bevi?" Mi domandò ed io sospirai

Leo Leo, perché mi conosci così bene?

"Prima o poi sarebbe successo Gin." Disse Leo voltandosi verso la vista che si aveva di Roma che avevamo dalla terrazza

"Certo, tu prima tra tutti non ti aspettavi un cuore nerazzurro, ma che ci possiamo fare?" Disse poco dopo facendomi ridere

Rise con me ed io scossi la testa divertita quando si voltò nuovamente verso di me.

"Hai ragione." Dissi e lui mi guardò leggermente confuso

"Avevo paura.
Ho paura."

"Ho paura perché Dio, sai come sono fatta.
Non sono brava a capire e gestire i miei sentimenti.
Ho paura perché non sono sola.
C'è qualcuno di più importante di me.
Avevo ed ho paura per te." Ammisi mordendomi l'interno della guancia

"Io voglio solo che tu sia felice Ginevra.
L'ho voluto e lo vorrò sempre.
Voglio che tu stia bene e che sia felice." Disse

"Per te ci sarò sempre, fino all'ultimo respiro.
E non lo dico perché sei la madre di mia figlia, ma perché sei tu.
Sei la mia Gin." Continuò ed io piansi nuovamente

"Non crederai mica di poterti sbarazzare del sottoscritto?" Domandò e scoppiai a ridere nuovamente

Mai Leo mai.

Non resisterei senza di te.

"Neanche lontanamente" gli risposi e lui mi sorrise

"Sarò sempre al tuo fianco Ginevra.
Per qualsiasi cosa." Mi disse e istintivamente lo strinsi in un abbraccio

Lui ricambio ed io mi ritrovai a pensare a quanto fossi fortunata ad averlo nella mia vita.

"Sei un pezzo del mio cuore Leo, lo sarai sempre." Gli dissi e lui mi sorrise

"Tu sarai sempre parte del mio." Rispose

Mi lasciò un bacio sulla fronte ed io chiusi gli occhi.

Quando li riaprì, mi stava sorridendo.

"Ora ti direi di andare.
Sia perché dobbiamo festeggiare un matrimonio." Disse ed io annuì concordante

"Sia perché c'è una persona con cui devi assolutamente parlare." Aggiunse ed io quella volta scossi la testa in negazione

"Non oggi." Sussurrai
"Ti conosco bene signorina, se non lo fai oggi, finirai per non farlo più." Mi rispose

"L'hai visto anche tu Leo.
Stava ballando con una ragazza e rideva di cuore.
È tardi." Dissi e lui rise

Scosse la testa ed io restai confusa.

"Non è affatto tardi.
E vede che non hai ancora avuto il piacere di conoscere Martina." Mi disse un po' divertito

Fui più confusa di prima e Leo sorrise.

"Martina è la sorella di Nicolò." Disse ed io sgranai gli occhi per la sorpresa

Non me l'aspettavo, ma non potei negare che mi sentì estremamente sollevata.

"Corri."

Ripuntai gli occhi su Leo con l'intenzione di chiedergli com'era messo il trucco.

Ma lui mi aveva sempre capita al volo e mi disse che era intatto.

"Grazie."
"Non devi neanche dirlo."

Gli sorrisi e mi voltai camminando velocemente verso l'interno della sala.

C'era ancora qualcuno in pista, mentre altri invitati si stavano accomodando ai loro tavoli per poter mangiare.

E poi c'era lui.

Nicolò era vicino al tavolo di S e Chicco.
Parlava con Manuel e Federico ridendo come matti.

Mentre Swami che rideva dietro a loro, scuoteva la testa, ormai abituata a tutto quello che quei tre combinavano.

Notai Camilla correre per la sala con i figli di Alvaro e sorrisi.

Vederla felice rendeva felice anche me.

Riportai lo sguardo sul quartetto e mi diressi verso di loro, posando gli occhi sul centrocampista dell'Inter.

E lui, come se si sentisse osservato, si voltò.

Si voltò incrociando il suo sguardo al mio.

GOAL AL CENTRO DEL CUORE - Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now