21 - Wedding (1) -

407 39 4
                                    

*Al matrimonio sarà dedicato più di un capitolo, buona lettura.

Ginevra's POV

Avete presente la reazione della tua persona, quella reazione che tutti sognano che quella persona abbia quando ti vede arrivare all'altare?

Bene, Federico aveva alzato le aspettative.

Alla vista di Swami in abito da sposa che camminava verso di lui, non si era semplicemente emozionato.

I suoi occhi si erano immediatamente inumiditi , ma non li chiuse neanche per un secondo.

Voleva soltanto vedere lei.

Lasciò che le lacrime scendessero libere, mentre un sorriso sincero gli adornava il viso.

Sorriso che crebbe sempre di più fino a quando la mia migliore amica non fu di fronte a lui.

Le alzò il velo e si sporse per baciarle la fronte.

Dal mio posto di damigella d'onore avevo una visuale privilegiata, e mi fu difficile non piangere.

Swami e Federico meritavano questo e molto altro.

***

"Pensare che se non mi avessero obbligata ad uscire per festeggiare, non ci saremmo incontrati mi terrorizza.
Però mi piace pensare che anche in un'altro modo ci saremmo conosciuti.
Perché se c'è una cosa di cui sono certa è che tu sei il mio destino, il mio cuore e la mia esatta metà.
Tu sei Bubi."

Sentire Swami pronunciare quelle parole, aveva fatto si che la sottoscritta non riuscì più a trattenere le sue lacrime.

Una mi sfuggì, ma fui veloce nel asciugarla.

"Ero letteralmente morto di sonno, ma estremamente felice per il traguardo che avevo raggiunto con i miei compagni, quando ti ho vista per la prima volta.
Una sola volta, un solo sguardo, ed eri già tatuata nella mia mente.
Lasciarti il mio cuore tra le mani, è stata la cosa più spontanea e decisamente la migliore che potessi fare.
Mi hai sempre detto che sono il tuo angelo, ma la verità è che tu sei il mio.
Sei l'angelo che ha deciso di illuminare la mia vita.
Sei Bubi."

Inutile dire che alle parole di Federico feci ancora più fatica a trattenere l'emozione.

E come se le lacrime non fossero abbastanza, mi sentivo bruciare.

Mi sentivo osservata e bruciavo.

Bruciavo, perché avrei riconosciuto sempre gli occhi che mi stavano guardando.

***

Avevo fatto almeno trecento fotografie ai novelli sposi e alla loro principessa.

E la serata era appena iniziata.

"Sono bellissimi." Disse Adriana accanto a me, intenta ad osservare suo fratello e sua moglie

"Lo sono davvero tanto." Le risposi sincera

Io e la ragazza eravamo sedute vicine.
Anche lei era una damigella.

Io avevo Adriana a sinistra e Leo a destra, anche se tra noi c'era ovviamente Camilla.

Dopo il primo ballo da marito e moglie, la pista era stata aperta anche agli invitati.

E in tanti l'avevano invasa.

Persino mia figlia era lì.
Ballava con Leonardo Morata in una danza strana tutta loro.

Erano adorabili e buffi alla stesso tempo.

La risata che strapparono quei due nani, durò poco.

Smisi di ridere e sentì un magone al petto al vederlo ballare e ridere con una ragazza.

Una morsa dolorosa mi stringeva il cuore.
Sentivo stringersi anche la gola.

Ed in quell'attimo realizzai quanto la sua lontananza mi facesse male e soprattutto quanto ero stata stupida.

Dio, a cosa diamine pensavo?

Quando la voce di Leo arrivò alle mie spalle, scossi la testa e mi voltai.

Incrociai i suoi occhi azzurri, e lui mi sorrise.

Ricambiai il gesto e lui mi porse la mano.

"Mi concedi un ballo?"

Scoppiai a ridere al vederlo fare un inchino e scossi la testa divertita.

"Non potrei mai dirti di no, lo sai." Gli risposi prendendo la sua mano

Leo rise e mi condusse in pista.

Mise le mani sui miei fianchi ed io allacciai le braccia intorno al suo collo.

"Sei bellissima." Mi disse con la sincerità che l'aveva sempre contraddistinto

"Anche tu."

E lo pensavo davvero.

Anche se avevo sempre dubito che esistesse qualcosa che gli stesse male.

Leo era sempre bellissimo.

Mi sorrise, e sorrisi anch'io al vedere quanto il suo sorriso fosse uguale a quello di nostra figlia.

Camilla fisicamente assomigliava più a me, era vero.
Ma caratterialmente era la fotocopia spiccicata del padre.

Con lo stesso sorriso e le stesse adorabili fossette.

Ci stringemmo, come ad abbracciarci mentre ballavamo.

Ed io feci l'unica cosa che non avrei mai dovuto fare.

Distolsi un istante lo sguardo dal volto di Leo.

La mia intenzione però era quella di cercare Camilla.

Incappai in Nicolò, che stava lasciando un bacio sulla fronte della ragazza con cui stava ballando.

Crack.
Il mio cuore fece crack.

"Gin, finirai per consumarlo se continui a guardarlo così." Mi sussurrò Leo all'orecchio

GOAL AL CENTRO DEL CUORE - Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now