Capitolo 23 - Passato, presente e futuro

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Austria, Spielberg

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Austria, Spielberg.
Red Bull Ring.

Jourdan assottigliò lo sguardo, fissando da lontano quell'uomo. Se ne stava fermo davanti al motorhome della McLaren, aspettando che qualcuno di interessante, per lui, uscisse. Pronto per scagliarsi e iniziare con foto e domande a raffica.

Più lo guardava e più si rendeva conto di odiarlo.
Con quella sua espressione e quei suoi modi di fare finti gentili, intortava chiunque, solo per poi colpirlo alle spalle. Esattamente come aveva fatto con lei, la prima volta in cui si erano conosciuti. Un'avvenimento che mai avrebbe potuto dimenticare, perché aveva contributo a cambiarle la vita, in peggio. Per quello lo odiava e per il modo in cui aveva continuato, facendo qualsiasi cosa pur di intromettersi nelle sue questioni private, fino ad arrivare a ricattarla.

Lanciò un'occhiata verso l'alto, notando Ricciardo, dalle vetrate, attraversare il piano superiore. Probabilmente si stava dirigendo verso l'uscita e per lei era quindi arrivato il momento di agire. Camminò velocemente in avanti, schivando le persone che aveva attorno, non prestando alcuna attenzione a nessuno. Raggiunse il giornalista, poco prima che il pilota uscisse da quelle porte scorrevoli.

Con un dito gli mimò di seguirlo, fissandolo in modo serio. Rob non ci pensò su, prima di andarle dietro, convinto che avesse qualche altra interessante notizia da dargli. In tal caso, quindi, tutte le domande provocatorie che si era preparato per Ricciardo, potevano aspettare fin anche dopo la gara. La seguì, tra le costruzioni di quel paddock, fino a che raggiunsero un posto decisamente più appartato, lontano da persone e occhi indiscreti.

«Che cazzo era quell'articolo che hai fatto uscire?!» domandò lei di botto, fermando i suoi passi e voltandosi verso di lui con un'espressione arrabbiata.

Rob sorrise, capendo che non ci sarebbe stata alcuna notizia per lui, solo l'ennesimo confronto con quella ragazza. Un qualcosa che comunque lo divertiva tanto. «Non capisco a cosa ti riferisci» si strinse nelle spalle. «Io ho semplicemente scritto ciò che tu mi hai detto, aggiungendo il mio parere personale» Jourdan lo fulminò con lo sguardo.

«Peccato che il tuo parere personale sia una stronzata» rimbeccò. «Non sai nulla di questo mondo, tutto quello che hai scritto su Daniel non è vero» aggiunse, cercando quanto più possibile di tenere a bada la sua rabbia, per un comportamento che già aveva iniziato a sospettare sin dall'inizio di quel ricatto.

Il giornalista scosse la testa, divertito. «Perché, tu pensi di saperne più di me su questo mondo?» la punzecchiò, mettendole davanti la realtà dei fatti. «No, cara Jourdan. Non fai parte di tutto ciò» le indicò quello che li circondava. «Sei semplicemente una ragazza ribelle, insoddisfatta. Che per colpa dei suoi errori si è ritrovata qui, chiedendo asilo al fratello perduto. Che si sta approfittando della sua vita per cercare di scappare dalla propria» avrebbe voluto rispondergli, contraddirlo, ma non aveva detto altro, se non la verità.

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