Reth

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Molto efficiente.
È così che considero la mia segretaria, forse dovrei chiamarla tutto fare, d'altra parte quello che mi fa lo fa perfettamente. Le stringo le dita tra i capelli, sembra compiaciuta, le sue labbra rosse e provocanti, avvolgono il mio membro spingendolo in gola. È calda e accogliente, le sue mani sono sulle mie natiche e mi fa impazzire quando rotea la lingua sulla cappella. Mi mordo le labbra e le tiro i capelli. Il verso gutturale che emana mi conduce all'apice del piacere. Affannato mi stacco da lei, che si lecca le labbra con sfacciataggine. L'adoro, Kristel.
Si mette in piedi e si copre il seno con il vestito attillato che indossa, il fatto che non abbia reggiseno mi fa impazzire.
《Sei stata meravigliosa》confesso, allacciandomi il pantalone.
《Signor Dubois, è sempre un piacere.》 Sorride maliziosa. Le dò un bacio sul naso e sistemo la cravatta. Questo si che è un buon modo di iniziare la settimana lavorativa. Kristel sistema la sua gonna e si avvicina allo specchio del mio ufficio per controllare il trucco, io mi accomodo alla mia scrivania. Ci sta, un pompino in solitaria ogni tanto, anche se Kristel conosce tutti i miei amici ed è compagna delle nostre serate, ogni tanto.
La porta emette un rumore, qualcuno vorrebbe aprirla. Kristel mi guarda in preda al panico e io alzo gli occhi al cielo. Le faccio segno con la testa per farle sbloccare la serratura che emette un Click. Mio padre entra nell'ufficio ampio e luminoso, uno dei più belli dell'edificio. È furioso, lo si vede dal suo sguardo severo. Saluta Kristel con un cenno e lei sgattaiola via.
《Reth! Come devo farti capire che la nostra è un'azienda seria? Siamo attivi dal 1888 e certe cose le fai solo tu! Sono stufo di...》
《Andiamo, papà, calmati》 lo interrompo, cercando di rabbonirlo un po'.
《Non voglio ascoltare le tue cazzate, Reth. Voglio che tu capisca l'importanza del tuo lavoro. Voglio che tu possa diventare responsabile 》non ne posso già più. Accendo il PC e controllo tutti i miei appuntamenti, ho l'agenda piena, constato. Questo perché non faccio niente, oltre che scopare le segretarie, è questo che sta ancora dicendo mio padre.
《Oggi incontrerai tu la signorina Roux, non puoi permetterti di sbagliare.》
《Chi?》domando perplesso.
《La maitre parfumeur di cui parlavamo ieri》
《Ah quella》 fingo di ricordare, la verità è che non ho idea di cosa debba fare questa signorina Roux, nè di chi sia, nè perché non mi sia concesso sbagliare.
Chi non sbaglia?
《Reth, cresci un po'》 papà scuote la testa e mi da le spalle. Lo osservo, le spalle ricurve, è stanco e deluso, lo capisco, anche io lo sono da me stesso. D'altro canto non credo di poter o voler cambiare. Sospiro e scuoto la testa e cerco nuovamente Kristel, questa volta ho bisogno di un caffè e di capire quanto dovrò incontrare questa pallosa maitre parfumeur.

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