Taehyung.

"Oh, Taehyung non parla mai con nessuno Jimin, non sò cosa abbia realmente, ma indossa sempre la sua felpa con il cappuccio fino a coprirgli anche lo sguardo e cammina velocemente verso la sua classe senza mai fermarsi"

Mi disse Namjoon, scrollando leggermente le spalle mentre sorseggiava il suo caffè preso in uno dei distributori automatici a scuola.

Parlava senza dare peso esattamente a quello che stava dicendo ma, letteralmente, aveva descritto il piccolo me che aveva ricevuto quella punizione e adesso mi trovavo io dal lato di chi guarda puntando il dito, ma non mi andava bene.
Il fondo l'avevo già toccato, mi ci ero steso e ci avevo fatto amicizia e non avrei permesso a qualcun'altro di farlo, poiché la sensazione è lacerante dall'inizio alla fine.

Mi avvicinai a Taehyung, lentamente e senza fargli pesare l'avere un ragazzo strano intorno, trattandolo come avrei voluto essere trattato io, gradualmente e senza infierire più del dovuto.
La mia delicatezza nei modi lo colpii e si vedeva dai suoi occhi, che scoprii essere i più belli che avessi mai visto, quando incrociavano i miei.

Lentamente quella piccola conoscenza fuggitiva, fatta di alti e bassi, divenne una delle mie prime amicizie, contando il fatto che V l'avevo proprio immaginato come questo ragazzo, e il tutto mi rese ancora più felice.
Taehyung aveva passato i miei stessi problemi, prendendo il tutto in un modo un po' più ribelle, lasciandosi avvicinare da nessuno e credendo di avere come unica via di fuga l'immaginazione.

Con tutti aveva avuto un tono freddo, morto, ma non con chi del mestiere ne capiva, ed io potevo aiutarlo e quella mattina mi raccontò tutto.

"Taehyung, come mai sei arrivato così presto oggi?" Alzai un soppracciglio, vedendolo sedersi accanto a me in una panchina davanti scuola ancora vuota

"Potrei chiederti lo stesso. Sei sempre così troppo preciso?"

"Non lo sono quasi mai in realtà, ma mi piace l'aria mattutina prima di andare a scuola"

"Potrei farmela piacere anche io, da oggi in poi" sussurrò prendendo leggermente la mia mano, tenendosela fra le sue

"Devi dirmi qualcosa, Tae?"

"Non sono molto bravo con le parola" sussurrò "ma hai ragione, volevo dirti che ti ringrazio molto per essere entrato nella mia vita, sono felice di aver visto un piccolo spiraglio di luce in questo buio" sussurrò mordendosi le labbra, abbassando la testa.

Lo guardai, porgendogli due dita sotto al mento, lasciando che il suo viso si trovasse all'altezza del mio
"Taehyung, non devi ringraziarmi di nulla, sò come ci si sente, sò come ti sei sentito e sò che siamo due ragazzi che provengono dallo stesso posto"

"Come...come puoi saperlo sè non ho aperto bocca, Jimin?"

"Non ci vuole tanto per capirti, Tae"

"Non ci vuole tanto per capire che sono stato ricoverato in un'ospedale psichiatrico? O che i miei genitori non hanno avuto la decenza nemmeno di chiedermi come stessi, ma hanno preferito dare conforto al ragazzo che avevano salvato dalla strada, poiché lui aveva bisogno di cure e attenzioni, non io" sussurrò stringendo le mani sui suoi pantaloni

"Continua" sussurrai mettendogli una mano dietro la schiena, accarrazzandogliela

"Jungkook mi ha rovinato la vita" si morse le labbra abbassando la testa, mentre il suo corpo lentamente si ricopriva di brividi "non sò più cos'altro dire sè non questo. Quel ragazzo ha comprato i miei genitori con la sua storia commovente, i suoi grandi occhioni pieni di paura e di terrore, la sua difficoltà del fidarsi degli altri. Alla fine aveva ceduto alle advace di quei due idioti, ed è entrato a far parte della nostra famiglia"

Annuii lentamente, lasciandogli capire la mia intenzione nell'ascoltarlo ancora, e come infatti si strinse fra le mie mani, continuando.

"Andava bene all'inizio. Jungkook non mi dava fastidio, giocavamo insieme come due fratelli di sangue, condividevamo anche il letto alcune volte e mi piaceva lasciargli delle carezze prima di farlo addormentare, affinché non potesse avere incubi.
Ma il tutto cambiò quando lentamente, senza nemmeno sapere il perché, iniziò ad incolparmi di tutto e quindi prima a darmi la colpa su oggetti rotti in giro per casa, che non avevo mai toccato, poi passando ai suoi compiti strappati o i suoi quaderni distrutti ed infine arrivò ad insinuare che io gli mettevo le mani addosso"

Alzai un sopracciglio, notando il suo viso solcato da una piccola lacrima, che subito asicugai con il pollice
"Và avanti, se ci riesci, Tae" sussurrai

"Ci credi? Io che metto le mani addosso ad un ragazzino più piccolo di me o che lo faccio a qualcun'altro in generale" scosse la testa appoggiandosi verso la mia spalla "è stato lui a far credere ai miei genitori che stessi impazzendo, che fossi un pericolo per lui e per l'intera famiglia. Come si fa a convincere una persona che pende dalle labbra di un'altra? Non puoi farlo, ovvio, quindi ho dovuto sopportare visite sù viste, esami sù esami affinché non mi venisse diagnosticata la depressione e quindi rinchiuso in un'ospedale riabilitativo" tirò un sospiro stringendosi le mani fra loro, prima di asciugarsi altre lacrime

"Taehyungie" sussurrai "credo ad ogni singola parola che mi hai detto fino ad adesso, perché anche io sono come te, ma adesso è arrivato il momento di non dover più pensare al passato e guardare verso il futuro, credimi che sé ci sto provando io, dovresti farlo anche tu" gli accarrazzai i capelli sospirando

"Come posso riuscirci io? Sono un caso perso, un caso morto e poi...abito ancora con loro adesso, l'aria in quella casa è irrespirabile, non posso riuscirci"

"Non dirlo nemmeno per scherzo. Posso aiutarti io a risollevarti e, se me lo permetti, possiamo anche vivere insieme, ti va?"

"Vivere insieme? Io e te? E i soldi, come facciamo ad averli? Una casa? Un appartamento?" Si voltò di scatto, guardandomi sorpreso

"Non devi pensare a questo, penserò a tutto io, devi solo dirmi di si o no?" Sorrisi annuendo leggermente

"Davvero Jimin, quello che mi stai dicendo la verità?" Sussurrò mordendosi le labbra.

Gli tolsi il labbro che torturava insistentemente fra i denti, tramite il pollice, afferrandogli il viso fra le mani
"È la verita Taehyung, fidati di me come io sto facendo con te"

Taehyung scosse la testa, abbracciandomi forte e stringendomi le sue mani attorno, prima di annuire
"Mi fido di te".

Face// YoonminWhere stories live. Discover now