Ventiquattro

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Minjun si era svegliato presto nonostante fosse sabato e, dato che odiava perdere il suo tempo, si era alzato per andare a fare colazione. Ormai aveva quasi undici anni ed il suo essere bambino iniziava già a vacillare per far spazio ad un adolescente.

Come al solito c'era già tutto pronto sul tavolo, ma era abituato ad aspettare che ci fosse almeno un membro della sua famiglia prima di iniziare a mangiare, quindi si era limitato a controllare cosa ci fosse di buono.

Casa Yoo era molto tranquilla in quel momento e non poteva negare di sentirsi a suo agio, ma preferiva di gran lunga il chiasso provocato dalle sue sorelle e le risate incontrollate delle sue mamme.

Infatti Mina aveva sceso le scale di corsa, non curandosi di aver sbattuto i piedi ad ogni scalino "sono in ritardo, Chae mi ucciderà"

"Scommetto che non hai ancora cambiato l'orologio appeso in camera tua"

"Cosa c'entra quello col mio non essere puntuale?"

Il ragazzino aveva indicato il cellulare che una delle sue mamme aveva dimenticato sul tavolo "sono soltanto le otto e il vostro appuntamento è alle nove"

"Hai ragione, forse dovrei davvero sostituire quell'affare" si era messa a tavola con lui, dando un morso al cornetto al cioccolato ed osservando il suo fratellino con un sorriso "oggi non indossi gli occhiali?"

"Mi servono soltanto per vedere bene da lontano, direi che non mi servono mentre sono a casa" si era calmato molto in quegli anni e parlare con lui era diventato piacevole per chiunque.

L'unica a non essere cambiata di una virgola era Sharon, la quale aveva saltato mezza rampa di scale per fare prima "vi sembra normale mettere una fottuta lezione di sabato mattina? Io ammazzo il professore"

Sua sorella aveva scostato la sedia per lei "essendo al primo anno non hai ancora visto niente, ti consiglierei di non lamentarti troppo o non durerai più di un altro mese all'università"

"Il problema non sono gli esami perché studiare con Dahyun e Tzuyu mi rende le cose molto semplici, è il dover fare lezione a farmi girare le palle come delle pale eoliche"

Un leggero schiaffo dietro la nuca era stato abbastanza per zittirla e Jeongyeon la stava fissando dall'alto "il linguaggio"

"Mammina adorata, come sei bella oggi. I capelli lunghi ti donano tantissimo e sembri addirittura più giovane, una mia coetanea quasi"

Nayeon si era messa seduta e si stava trattenendo dal ridere "tua figlia ti sta dando della vecchia"

"E tu non la stai rimproverando come dovresti, ti ricordo che hai il dovere di essermi fedele"

"Non posso proteggerti se la bulla in questione è una dei nostri bambini. Dovrai cavartela da sola, adesso sono troppo occupata a mangiare"

A dare manforte all'ex spia era stata la figlia maggiore "tranquilla mamma, prima o poi la ruota gira e sarai tu a ridere delle loro disgrazie"

Minjun era stato l'unico a non inserirsi nella conversazione, impegnato a controllare il suo cellulare "oggi posso andare a fare una passeggiata? Una mia compagna di classe mi ha chiesto di uscire a prendere un gelato"

Sharon l'aveva guardato con estrema serietà "chi sarebbe questa sgualdrinella?"

"Non ti ho mai detto il suo nome, ma è la stessa che ho accompagnato a casa l'altro giorno"

"Tu hai fatto cosa?" si era alzata per prendergli il viso tra le mani "hai solo undici anni, non è questo il momento di pensare alle donne"

"Ma io non pen-" la stretta che sua sorella minore gli stava dando sulle guance gli aveva reso impossibile continuare la frase.

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