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Trascorse le prime due settimane scolastiche, Nayeon aveva finalmente avuto il tempo di andare in missione un paio di volte e, di conseguenza, aveva la necessità di lavare via il sangue dal vestito.

Era chiusa in bagno da almeno venti minuti, munita di qualsiasi cosa utile a rimuovere delle ostinatissime macchie "forse avrei dovuto fare più piano quando gli ho tagliato la gola, avrei sicuramente evitato questo disastro. È un peccato perché adoro questo abito"

Aveva messo il broncio e sembrava una bambina adorabile, tanto da essersi messa a sbattere i piedi sul pavimento dopo l'ennesimo tentativo fallito "non funziona niente!"

Un bussare leggero alla porta l'aveva fatta girare di scatto e Jeongyeon non aveva esitato ad entrare nel piccolo bagno, i piedi nudi sul freddo pavimento non sembravano procurarle alcun fastidio "va tutto bene? Ti ho sentita urlare"

"Sono soltanto frustrata perché una mia collega mi stava abbracciando e il suo naso ha cominciato a perdere sangue a quantità industriali sul mio vestito. Non riesco a rimuovere la macchia con nessun prodotto e vorrei evitare di dare spiegazioni alla signora della lavanderia, mi considera già una persona strana" nonostante fosse una persona molto sincera quella bugia era stata talmente naturale da essersi sorpresa da sola.

"Immagino tu non voglia separartene, ma se non riesci a pulirlo mi sembra l'unica soluzione" la spia si stava passando la mano nei capelli spettinati "se ti va più tardi potremmo uscire a comprarne uno nuovo, è molto semplice e non dovrebbe essere complicato da rimpiazzare"

"So che sei molto stanca a causa del lavoro e non ho alcuna voglia di essere l'ennesimo motivo di stress" l'aveva fatta voltare per spingerla fuori dal bagno "torna a letto, andrò io a prendere i ragazzi a scuola oggi e mi occuperò anche di preparare la cena"

Jeongyeon non si era mossa di un millimetro, anche se la forza di sua moglie la stava mettendo a dura prova "a dire la verità stavo proprio per andare a prendere Minjun, mi ha telefonato il professor Henderson"

A quelle parole il lato materno di Nayeon si era manifestato completamente "si sente male? Non dirmi che è caduto rovinosamente a terra mentre stava giocando coi suoi amichetti, povero piccolo"

"Niente di tutto ciò, anche se credo l'avrebbe preferito alle prese in giro che gli stanno rivolgendo sin dal giorno dei test d'ingresso" era andata davanti allo specchio per pettinarsi velocemente "è un bambino molto fragile e non riesce a reagire"

La bionda aveva dovuto trattenere tutta la sua forza per non distruggere la maniglia della porta, dato che il suo lato di spietato sicario stava minacciando di uscire allo scoperto "nessuno deve permettersi di fare del male al nostro bambino e qualcuno la deve pagare"

"A vederti non sembri una persona capace di arrabbiarsi"

"Tendo sempre a nascondere le emozioni negative perché influenzano chi mi sta intorno, ma in questo caso non posso farci niente perché il bullismo è a dir poco disgustoso. Credevo fosse una scuola in grado di prevenirlo"

"È impossibile impedire questo genere di cose, però mi consola il fatto che gli insegnanti si stiano mobilitando per risolvere la faccenda. Vieni con me? Sarà più tranquillo in presenza di entrambe"

"Certo, dammi solo un minuto per togliermi il pigiama ed indossare qualcosa di decente" la corsa di Nayeon era stata una delle più veloci che Jeongyeon avesse mai visto in vita sua. L'aveva fatta sorridere.

Grazie ad alcuni magheggi delle tre spie, ma soprattutto all'abilità di Momo al computer, le loro figlie erano state smistate in modo tale da essere tutte nella stessa classe e, nel caso di Mina e Chaeyoung, in una di quelle più vicine. Le due ragazze più grandi andavano d'amore e d'accordo e, anche se per miracolo, erano riuscite ad evitare di farsi rimproverare o di prendere dei punti di demerito.

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