Uno

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Yoo Jeongyeon era entrata a far parte di un'organizzazione di spie da ormai quindici anni e, essendo arrivata ai trentacinque di età, era tentata di lasciare tutto per godersi un po' della tanta agognata pace, ma un mondo senza combattimenti e missioni non faceva proprio per lei.

Infatti quella mattina non c'era stata esitazione nella sua voce quando aveva accettato di incontrarsi con uno dei suoi capi, una donna sulla quarantina che sembrava ancora una ragazzina. Che il problema fosse la sua folta chioma rosa evidenziatore?

Non che Jeongyeon potesse giudicarla visto il viola melanzana che aveva scelto di applicare sui suoi capelli soltanto la sera prima, perciò non aveva battuto ciglio dopo aver fatto il suo ingresso nel piccolo ufficio "mi hai fatta chiamare tu? All'entrata erano indecisi tra te e Julian"

Katarina, una spia degna di nota che aveva smesso di svolgere il lavoro sul campo a seguito di un grave incidente che le aveva fatto perdere la giusta mobilità alla gamba destra, le aveva rivolto un sorriso caloroso "ovvio che sono stata io, figurati se quello scemo riesce a soffiarmi gli agenti migliori. Siediti pure, abbiamo molto di cui parlare"

La spia non aveva mostrato esitazione prima di mettersi comoda sulla sedia, guardandosi intorno nell'attesa che la sua ex collega avesse trovato il foglio che stava cercando e notando come quel posto non fosse cambiato affatto nell'ultimo periodo.

"Eccolo qui, questa missione è chiamata Operation Strix"

"Come mai ha questo nome?" si era messa a leggere con attenzione ogni dettaglio.

"E io che ne so? Mi sembrava figo" la donna dai capelli rosa si era subito fatta seria "so soltanto che c'è un pazzo che sta programmando un massacro su larga scala e che abbiamo soltanto qualche sospettato su cui indagare. Sa come mettere in crisi anche i migliori hackers"

Jeongyeon aveva perso la sua espressione impassibile dopo aver passato in rassegna ogni nome "sono tutte persone ricche e pressoché irraggiungibili perciò dubito di poter usare le mie abilità di travestimento per avvicinarmi a loro"

"Non dovrai farlo, la difficoltà di questa missione sta nel delegare la parte più importante a qualcun altro" i suoi occhi stavano brillando di eccitazione "mia cara Jeongie, è arrivato il momento che tu metta su fa-"

La frase era stata interrotta dall'apertura improvvisa della porta, dalla quale erano poi entrate due donne completamente diverse tra loro: una aveva dei lunghi capelli neri e lo sguardo gentile, l'altra era castana e sembrava particolarmente scocciata.

Momo, dopo aver rivolto un cenno di saluto ad entrambe, si era presa la libertà di parlare "scusate il ritardo, non riuscivamo a trovare l'ufficio"

"Diciamo pure che è stata colpa tua e del tuo essere incredibilmente stupida, te l'avevo detto di non fare di testa tua. Sei brava solo ad usare il computer e a cucinare" Jihyo si era accesa una sigaretta e aveva rivolto il suo sguardo annoiato al loro capo "quale sarebbe l'emergenza? Ho dovuto interrompere una partita molto importante, che seccatura"

L'allegria di Katarina non era svanita davanti a quelle tre personalità completamente diverse, nemmeno quando era arrivata al motivo della loro convocazione "ogni sospettato ha dei figli e la loro prole frequenta una scuola di prestigio chiamata Tdoong Institute, nella quale possono accedere soltanto coloro che sanno usare bene il cervello"

La castana aveva stretto il filtro della sigaretta con le labbra, assottigliando gli occhi "cosa stai cercando di dirci?"

"Come stavo dicendo poco fa a Jeongie, non sarete soltanto voi a gestire questa missione, ma i componenti della famiglia che dovete creare. A proposito: avete una settimana di tempo per adottare delle adolescenti e almeno un marmocchio delle elementari. E, sempre in questo lasso di tempo, dovrete istruirli abbastanza da renderli in grado di superare il test d'ingresso. Tutto chiaro?"

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