Spostati.

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Di tutta la mia vita, credo che questo sarà il mio più grande cambiamento, cioè ritornare in Spagna dopo sei lunghissimi anni. Sei anni con pause, per la mia voglia di recitare, ma vi starete chiedendo perché devo tornarci definitivamente. In parole povere, mi hanno licenziata dal vecchio lavoro, agenzia di viaggi, per la mia... poca pazienza, diciamo.
Adesso sono le quattro del mattino e sono in fila per compiere il check-in, così da prendere il primo volo per Madrid, dove mi aspetta il colloquio del nuovo lavoro, che in realtà ho accettato solo per la "leggera" insistenza da parte di mio padre, che avrei tanto voluto prendere a schiaffi (non è vero, state tranquilli); non posso negare il fatto di aver voluto accettare il lavoro anche come scusa per ritornare nella mia città natale, dove ho tanti bei ricordi dell'infanzia.
Non perdiamoci in chiacchiere, devo dare il mio... "Il mio biglietto, figli di puttana!" mi guardo intorno con il panico negli occhi; avevo controllato qualche minuto fa ed era nella mia borsa. O l'ho perso o qualcuno me lo ha rubato. Mi volto in cerca di aiuto, tra poco sarà il mio turno e non posso perdere questo volo, il colloquio è alle 8.00! Apro e chiudo la mia borsa preoccupata, ma allo stesso tempo furiosa, sperando che il mio biglietto appaia per magia. "Serve aiuto?" mi volto agitata verso la persona alle mie spalle, che probabilmente mi ha vista impazzire per un bel po'. "Si, qualcuno mi ha rubato il biglietto!" batto le mani sui lati delle cosce disperata. "Non preoccuparti, ne ho preso uno di riserva. Anche io sono molto sbadato." soffia una risata, afferrando il suo portafoglio dalla tasca anteriore dei jeans neri che indossa. "Comunque mi chiamo Paul, Paul Torres." porta lo sguardo su di me, mostrandomi sorridente il biglietto. "Maggie Civantos." apre la bocca sbalordito. "Mi sembrava di averti già vista! Sei Macarena di Vis a Vis." subito dopo si porta una mano davanti alla bocca dalla sorpresa. "Ti ho adorata, ti giuro. A te e a Zulema, cioè Najwa Nimri.". Mi soffermo sui suoi occhi colmi di felicità, mentre i miei sono colmi di una serietà mai vista prima... Non sentivo quel nome da parecchi anni. Najwa per me era una sorella, con cui condividere ogni stato d'animo, fino a che il suo personaggio ha iniziato ad influenzarla anche nella vita reale: era violenta, e come se non bastasse ha voluto spifferare a giro cose su di me. Infatti, finite le riprese di Vis a Vis.... Il nostro rapporto si era ormai consumato del tutto, praticamente ridotto in cenere. "Maggie... Maggie!" il ragazzo mi riporta alla realtà, visto che è il mio turno. "Si rilassi." mi ridà il mio biglietto, così che io possa proseguire per la mia strada.
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Dopo due ore e venti minuti, finalmente atterriamo su Madrid e dopo aver preso i bagagli saluto il mio fan, Paul, per poi raggiungere l'appartamento di mia cugina, che sarà la mia coinquilina. "Maggie!" mi salta addosso, facendomi cadere col sedere a terra. "Cazzo." dico dolorante, ma continuando a stringerla forte a me. "Scusa." sussurra sulla mia pelle. Dopo qualche istante si alza da me, aiutandomi ad alzare. "Ti devo raccontare troppe cose!" dice emozionata mia cugina, mentre mi segue nella mia stanza... Scusate non ve l'ho ancora presentata: Lucìa, ha pochi anni in meno di me ed è praticamente cresciuta insieme a me, forse è per questo che siamo così legate. "Va bene, va bene. Adesso devo riposarmi, se non ti dispiace." sbuffa, alzando gli occhi al cielo per la mia affermazione. "Sempre la solita rompi palle." annuisco divertita, mentre applaudisco per farla sentire in colpa, ma niente da fare, se ne va facendomi il dito medio. Quella stronza.
La prima cosa che faccio è buttare le mie valigie nell'angolo più vicino a me della camera, non ci penso proprio a mettere a posto adesso! Quindi mi spoglio e... "Fanculo." dico ridendo, mentre batto la mano sulla mia fronte: per tutte queste ore, avevo il biglietto nella tasca posteriore dei miei pantaloni. Capendo che il mio copro ha poche energie, decido di stendermi nel letto e non fare niente fino a domani. "Oh cazzo!" mi alzo dal letto, senza neanche esserci stata per più di due secondi. Mi sono dimenticata del fottuto colloquio. "Sei venuta per questo!" dico a me stessa, correndo in bagno per darmi una sistemata e dopo venti minuti sono già fuori ad aspettare il bus. Sono le 7:40, spero di fare in tempo!
Sono le 7:46 e arriva il bus, questo bastardo ha fatto ritardo: adesso lo farà fare anche a me.
Improvvisamente mi squilla il telefono, che fortunatamente mi distrae dall'ansia. "Maca, hai scordato qui i fogli per il colloquio." alla notizia di Lucìa il mio viso perde il suo colore: si sbianca. "Porca puttana." passo una mano sopra il mio viso, mentre mi dispero su questa vita inutile. Come ho potuto scordarmi quei fogli?
Fermo il bus alla prima fermata che vedo e subito corro fino a casa di mia cugina, che fortunatamente è già al portone principale del palazzo. "Grazie." li afferro con tutta la velocità che mi è possibile utilizzare e dopo corro nuovamente per arrivare alla fermata dell'autobus. "Cazzo! Non ce la farò-" sobbalzo al suono del clacson, della macchina alle mie spalle. "Fanculo." bisbiglio, voltandomi verso l'auto responsabile del mio quasi-infarto. "Paul?" per la prima volta in... un giorno, sono felice di vedere un mio fan. A passo svelto, raggiungo lo sportello anteriore della macchina. "Mi porteresti in Plaza Mayor?" chiedo al ragazzo, mostrando il mio bel sorriso. "Certo." Una cazzo di fortuna!
In pochi minuti arrivo davanti al luogo del colloquio, ma sono comunque in ritardo di cinque minuti. Ho già fatto una figura di merda.
Entro di corsa, per arrivare all'ascensore, con il quale raggiungo rapidamente il secondo piano. "Grazie a Dio." dico, notando che il capo non è ancora arrivato. "Ciao." un brivido percorre la mia schiena, anche se sono passati molti anni, mi ricordo la sua voce alla perfezione... Najwa Nimri è alle mie spalle. Mi volto verso di lei, ma non le rispondo, perché le parole mi sono morte in gola, non so se per la rabbia o per l'orgoglio. "Che ci fai qui?" chiede Najwa, sorridendomi. "Cosa ci fai tu qui?" chiedo, accigliando le sopracciglia, per sembrare la dura della situazione. "Niente di ché." Najwa continua a sorridermi, ma non le do molta soddisfazione. "Spostati." Cerco di andarmene, ma, sbuffando, mi blocca la strada. "Che?" chiedo, squadrandola. "Che?" ripete Najwa, ricopiando i miei movimenti. "Senti, devo fare un colloquio e sono già in ritardo, quindi se mi fai passare mi fai un favore." mi sposto a destra, abbassando lo sguardo, ma lei si sposta a destra, per bloccarmi il passaggio; allora provo a sinistra, ma si sposta a sinistra. "Dall'Italia, vieni qui a lavorare?" chiede, bloccandosi davanti a me, che sto perdendo il controllo per la sua infantilità. "Mi mancava la Spagna." rispondo, facendo annuire l'interessata. "Sai dov'è il capo?" chiedo, in speranza di un'affermazione. "Ti sembra che io lavori qui?" chiede, divertita, mentre mantiene il contatto visivo. "No, infatti." metto le mani sui miei fianchi, portando la testa indietro per la stanchezza. "Io devo andare a cercarlo. Ciao." sospiro, riportando lo sguardo su quello di Najwa. "Non ti scomodare." mi ferma, appena metto avanti il primo passo; alzo un sopracciglio, mentre guardo Najwa andare dritta davanti a me e voltare a sinistra, per poi ritornare subito indietro. "Najwa, per una volta non fare la bambina." dico con sincerità, stancandomi più di quanto pensassi; Najwa sbuffa una risata. "Che hai da ridere?" "Sono io il capo, Maggie." 

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Tengo a precisare che non ho niente contro l'attrice Najwa Nimri anzi, come avrete potuto capire, io la amo. Ho solo riportato le informazioni, riguardanti la fine della grande amicizia delle nostre due amate attrici, che mi sono capitate di sentire sui social e in effetti non so nemmeno se sono vere. Però avevo bisogno di un alibi per questa storia.❤

Lo Yin e lo Yang.Where stories live. Discover now