15th chapter.

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15.

Stamattina andiamo al parco. Fa un caldo incredibile e il sole batte rovente sull'asfalto della città. Mi vesto quanto più leggera possibile e lego i capelli in una coda di cavallo: non ho voglia di tenerli sciolti sulle spalle. Decido di truccarmi ben poco, come mio solito in queste giornate afose.
Mi incammino verso il parco che dista solo pochi minuti da casa mia, Allyson dovrebbe essere già lì. Il mio cellulare squilla di nuovo.

Sconosciuto: quanto sei bella stamattina.

Annabelle: sei qui?

Sconosciuto: sono proprio accanto a te.

Mi guardo intorno frettolosamente, non vedo nessuno. Comincio ad avere paura.

Sconosciuto: allora, dove andiamo?

Annabelle: fatti i cazzi tuoi.

Sconosciuto: siamo acidine, vero piccola puttana?

Annabelle: cosa cazzo vuoi da me? eh?

Sconosciuto: che diventi la mia schiava, altrimenti tutti sapranno il tuo segreto.

Comincio a camminare quanto più velocemente possibile per raggiungere in fretta Allyson. Lei mi avrebbe protetta. Non so chi possa essere e come abbia avuto il mio numero, però mi inquieta.
Spero con tutta me stessa che il segreto di cui parla non sia Allyson, perché per noi sarebbe la fine. Lei verrebbe denunciata per aver fatto sesso con una minorenne e i miei genitori mi ammazzerebbero. Non posso permetterlo.

«Allyson? Dove sei?» le chiedo telefonandole.
«Sono sulla panchina accanto alla fontana, tesoro»
Guardo in quella direzione e la vedo, così mi avvicino a lei velocemente. La saluto con un bacio sulla guancia e lei mi guarda con un grosso punto interrogativo tra le sopracciglia.
Decido di non dirle niente, devo risolvere da sola questa faccenda.

Sconosciuto: mh.

Metto via il cellulare. Nella mia mente compare il pensiero di scappare a casa, ma no, non voglio destare sospetti e non voglio far capire di avere la coscienza sporca.

«È tutto okay, piccola?» mi porge la mano, mentre si alza dalla panchina. Io la scosto e mi alzo insieme a lei.
«Sì, Miss Smith, va tutto bene»
Mi guarda attentamente, senza parlare. La seguo tra la folla e ci rechiamo fuori dal sentiero, dove c'è un prato e degli alberi alti che fanno una fresca ombra. Ci sediamo per terra e prendo i libri dallo zaino. Lei apre la sua borsa e mi lascia vedere qualcosa all'interno. È un dildo, ma non è come quelli che avevo visto fino ad allora. È di un materiale diverso, con sotto un tappo per le batterie. Dev'essere un vibratore, credo.
«Vuoi giocarci?» mi guarda maliziosa.
«No, Miss Smith, voglio fare matematica»
Ingoio la saliva, cercando di bagnare la mia gola ormai secca. Mi guardo intorno, prima di guardare fisso sul libro e chiedere spiegazioni sui vari esercizi. Allyson mi aiuta, ma ogni tanto mi guarda in modo strano. Vuole capire cos'ho, ma cerco di non far trapelare nulla.
«Fai così perché c'è gente, Annabelle?»
«No, solo che non ho voglia, okay? Non possiamo fare matematica per una buona volta?» alzo la voce, cercando di assumere un tono quanto più serio possibile. Lei inarca un sopracciglio, guardandomi dritta negli occhi.
Mi prende per mano e mi trascina verso i bagni pubblici del parco, continuando a camminare nonostante i miei tentativi di opposizione. Appena entriamo, mi sbatte con forza contro il muro e prende il vibratore dalla borsa. Mi abbassa il pantaloncino insieme alle mutandine e comincia a muoverlo su tutta la mia entrata, premendo appena. Si alterna il piacere del movimento a quello della vibrazione e, quando sto per venire, mette la punta nella mia entrata seguita dalla metà del vibratore.
«Ah, mio Dio, Allyson» comincio a urlare in preda all'orgasmo. Lei smette di pentrarmi e mi fa inginocchiare. Ho la testa tra le sue gambe e capisco cosa vuole. Sollevo la sua minigonna e sposto il suo intimo di lato. Comincio a muovere la lingua lungo tutta la sua entrata, mentre lei muove i fianchi verso la mia bocca. La sento gemere ed è una sensazione bellissima. Passo la lingua sul suo clitoride e succhio, per poi cominciare a fotterla con tutta la mia forza. È così buona ed è così bagnata.
Allyson mi solleva con forza e mi bacia, per poi sussurrare sulle mie labbra.
«Non permetterti più di respingermi, intesi?» respira in modo affannato e io ho il fiato tremolante. Annuisco, mentre lei continua a baciarmi.

Sconosciuto: sei curiosa di sapere che segreto conosco, piccola?

Annabelle: sputa

Sconosciuto: *immagine*

Sconosciuto: *immagine*

Sconosciuto: *immagine*

spazioautrice:
ho altri capitoli pronti e non vedo l'ora di postarli, quindi rompete la stellina sotto gli ultimi capitoli e soprattutto su questo.
siamo quasi a 40k, continuo quando le superiamo. quindi susu.

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