5th chapter.

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5.

Sento un solletichìo sulla guancia. Scuoto la testa. Lo sento ancora, stavolta sull'altra guancia. Apro gli occhi di scatto. È Allyson.
«Che ci fai qui?» balbetto. Mi alzo subito e cerco di assumere un aspetto decente, anche se sono sicura di avere i capelli arruffati, gli occhi succhiusi e le labbra secche.
«Sono le 15, tua madre pensava fossi sveglia»
«Cosa?» mi guardo intorno e noto un panino a metà sul comodino. Devo essermi addormentata poco fa.
«Allora» si siede sul letto accanto a me e io mi strofino gli occhi, cercando di svegliarmi un po' di più.
«Che lezione hai voglia di fare?»
«Direi matematica, dato che non so ancora niente e non mi va di portarmi questo studio per tutta l'estate» non lo penso davvero, ma sono sempre scorbutica appena sveglia.
Miss Smith annuisce, sembra approvare la decisione. Si alza e si siede sulla scrivania, come al solito. Indossa un vestitino abbastanza corto, nero, con una scollatura abbastanza profonda sul petto. Mi siedo davanti al tavolo e apro il libro.
«Dunque, cosa non hai capito?»
«Oh, beh, pensandoci bene...» sfoglio il libro «niente, prof.»
«Fammi questo esercizio» ne indica uno con la penna, la guardo di traverso. Si rende conto della mia tragica situazione e comincia a spiegarmi il primo argomento, tutto daccapo. Poso lo sguardo prima sui suoi lunghi capelli neri, poi sugli occhi color cioccolato, sulle labbra color pesca e sul suo seno perfetto. È bella da morire.
«Hai capito, Annabelle?»
«Ah?» scuoto la testa e guardo le sue labbra. Amo il modo in cui le muove per parlare e in quell'attimo, penso al giorno precedente, quando si muovevano solo per darmi piacere.
«A cosa stai pensando?»
«Io? Uhm»
Mi alzo, cercando di farlo nel modo più sexy possibile. Passo un dito sul suo collo, poi sul suo seno e poi la bacio, facendo muovere velocemente la mia lingua contro la sua. Mi metto tra le sue gambe, lei le avvolge intorno alla mia vita e mi tiene stretta a lei.
«Ricordi la lezione uno?»
Annuisco.
«Mettila in pratica tu, adesso» alza leggermente il vestitino con le mani, scoprendo ancora di più le sue magnifiche gambe. Io non le resisto. Mi inginocchio tra le sue gambe, lei avvicina i fianchi al mio viso e osservo la sua biancheria di pizzo bianco. Comincio ad accarezzare su tutta la linea che si intravede e poi sposto velocemente la mutandina su un lato, mentre lei si alza ancora un po' la gonna. Continuo a passare il dito sulla sua natura, con l'altra mano le sollevo il vestito su per il corpo fino a sfilarglielo. Comincio a giocare con il suo seno, tenendo gli occhi fissi sulle sue labbra vaginali, così morbide e dolci al tocco.
«Oh Annabelle» geme e capisco che è il momento. Metto la testa tra le sue gambe e, con movimenti lenti, comincio a muovere le labbra sul suo pube, poi arrivo al clitoride e lo lecco, spostando le labbra con la mia lingua. Alterno movimenti rotatori veloci ad altri molto più veloci, fin quando comincio a vedere del liquido bianco formarsi su tutta la sua entrata. Succhio forte e, quando lei mi stringe i capelli e cerca di trattenere i suoi gemiti, comincio a leccare la sua eccitazione. Sento il sapore salato, ma allo stesso tempo dolce. È così buona.
«Baciami ti prego» sussurra e ubbidisco, baciandola in modo dolce, unendo il sapore delle nostre lingue a quello del suo dolce nettare. Non mi stancherò mai di farlo con questa donna.
Finalmente le sfilo la mutandina, non essendo ancora stanca di vederla godere così tanto. Avvicino la sua natura alla mia, mentre lei si tiene alla scrivania con le mani, le appoggio le mani sulle natiche e comincio a muoverla. La sento fare su e giù su di me ed è la sensazione più bella del mondo. La sua pressione su di me comincia ad invadermi di fitte, brividi e sensazioni stupende.
«Cazzo» impreco, stringendola più forte. Mi bagno, nonostante non ci sia stato un contatto diretto per via del pantalone. Lei continua a genere, ormai sfinita dai molteplici orgasmi.
«Per essere stata la tua seconda lezione, non è andata assolutamente male, anzi...»
Allyson prende le sue cose e cerca di ricomporsi in un baleno. Un attimo prima era una professoressa dall'aria seria e professionale, poi una pantera piena di passione e, infine, di nuovo una professoressa. Questa donna mi destabilizza, ma allo stesso tempo mi fa impazzire.
«Ora riprendiamo a studiare»
Sbuffo, mentre lei cerca a tutti i costi di reprimere un sorriso. L'aria tra di noi è di nuovo formale. Ora per me è di nuovo Miss Smith, io per lei sono solo un'allieva, anche se l'odore di eccitazione che sento ancora sulle dita rende il tutto meno credibile.
«La terza lezione domani mattina, tesoro»
Mi posa un bacio casto e se ne va. Mi appoggio una mano sulla mutandina. Non riesco a credere di provare certe cose per una donna, soprattutto per una che avrebbe dovuto rovinarmi l'estate.

Sex lessons➳ lesbian.Where stories live. Discover now