Capitolo 30.

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Justinn POV. -

Sono sconvolto per tutto ciò che le mie orecchie hanno ascoltato. Non pensavo assolutamente che lei avesse passato tutta quella merda nella sua infanzia,ho capito quanto sono stato stronzo a dirgli quelle cose così crudeli e brutali. Mi faccio seriamente schifo da solo.
Non do retta ai messaggi di Niall e Ryan in cui mi chiedono come sia andata a finire e scendo al piano inferiore dopo aver sostituito i miei pantaloni grigi di tuta con una jeans nero stretto.
Prendo frettolosamente un bicchiere d'acqua e,con tanto di chiavi,esco di casa.
Sulla soglia della porta mi ritrovo mia mamma e mio padre insieme a Stefania ed Andrew. Sono tutta la mia vita ma in questo momento non ho alcuna voglia di vederli ne di parlare con loro. Li liquido dicendogli che devo uscire a fare due passi e mi sento,anche se un po mi dispiace,sollevato quando scopro che stasera a cena Selena starà fuori con dei suoi parenti e i genitori. Sarebbe imbarazzante e frustrante doverle stare ad un metro di distanza. Non sopporterei per niente vederla stare così male a causa mia. Da quel discorso sulle scale ho avvertito una stretta terribile allo stomaco;è come se tutta la questione della lettera fosse passata in secondo piano.
Una volta salito in macchina,metto in moto e parto attivando lo stereo.
Rendendomi conto del fatto che sono già le 20:10, corro come non mai per arrivare il più presto possibile.
Alle 21:50 scendo dalla mia auto e immediatamente l'odore delizioso che sprigiona il mare entra nelle mie narici,il leggero venticello scompiglia di poco il mio ciuffo e tolgo le scarpe per sentire la sabbia sotto i piedi. Adoro questa sensazione.
Vedo da lontano una coppia in acqua. Lei è tra le braccia di lui,ha i capelli mossi ,gli occhi neri e ride a crepapelle per il solletico che il suo moroso le sta facendo. Sono così fottutamente adorabili.

Justin. Cosa cavolo dici?da quanto ti importa di queste cosette romantiche?Devo ritornare in me.ora.

Dopo aver dato un'occhiata generale mi siedo sulla sabbia. A pochi metri dietro di me c'è qυєℓ castello mentre proprio davanti ai miei occhi il mare leggermente agitato. Le onde rumorose arrivano a 30 cm dai miei piedi per poi ritirarsi in acqua. Osservo attentamente questo movimento mentre con la mano destra estraggo una sigaretta dal mio pacchetto e,posizionandomela sulla labbra,la accendo.
Ingoio il fumo e poi lo caccio fuori meccanicamente. La mia mente ,quando vengo qui,scaccia via tutte le preoccupazioni e mi fa riflettere. Mi da la facoltà di pensare,cosa che io raramente faccio per via del mio carattere estremamente istintivo.

Nel bel mezzo del silenzio il mio iPhone suona facendomi sobbalzare e sparare un "macheccazzo".
Quando lo prendo in mano noto che è Kendall. Cosa vuole ora?ci mancava solo lei.
Anche se controvoglia rispondo.
-*Hey..*

-*Hey!Justin! Come stai ?*

-*ehm tutto bene e ..tu?*

-*Anche,grazie mille. Tesoro senti possiamo vederci?che ne dici?*

Spero stia scherzando. Dio mio anche se non la posso guardare già immagino le sue smorfie,il suo modo di vantarsi persino quando parla,le sue ciglia che sbattono ogni tre secondi e quel fottuto muso a papera. La nausea proprio.

-*Kendall non lo so,ora..ehm..ora non credo. Mi hai colto alla sprovvista,non pensavo mi chiamassi*

-*hm si lo so ma..sai mi manchi*

Oh cielo,perché a me?

-*un po' anche a me.*

Perché?perché le dico queste cose?le parole escono dalla mia bocca senza essere controllate. Porca miseria,quando imparerò a collegare la mia bocca al mio cervello?

-*cucciolo so di aver sbagliato...devi perdonarmi!*

Quasi sto per vomitar quando ascolto quel "cucciolo"

Loveless.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora