(rilettura, prima bozza da revisionare e correggere)
Hannah Evans ha una vita normale circondata da tutte le cose che ama, come le sue adorate stelle e lo studio per l'astronomia .
Nel fiore della sua età , scoprirà che tutto può essere stravolto...
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Avvolti per metà dal piumino leggero che conserva il tepore dei nostri corpi nudi, mi sento protetta raggomitolata tra le sue braccia. I raggi del sole iniziano a scaldare il mio viso e mi sveglio piano, resto a guardarlo mentre dorme tranquillo, sposto delicatamente il suo braccio e lui si gira a pancia in giù continuando a riposare sereno . Chi l'avrebbe mai detto, David McLay che dorme nel mio letto. Sorrido felice pensando che abbiamo tutto il tempo del mondo: mio padre tornerà stasera sul tardi, quindi posso stare serena. Scendo a preparare la colazione e per precauzione, lancio un'occhiata fuori alla finestra della cucina; la villa sembra essere deserta, meglio così, succederebbe qualche altro disastro se qualcuno vedesse David in casa mia. Certo che abitare qui adesso è proprio un bel rischio, mi auguro soltanto che quel vigliacco di Steve non abbia raccontato nulla a suo padre, sicuramente in un baleno questa notizia arriverebbe alle orecchie del mio. Non voglio pensarci, ma devo trovare il coraggio di parlare con lui .
Mentre preparo pancake e toast, sento le sue braccia che avvolgono il mio ventre, ero assorta nei miei pensieri e non ho sentito il rumore dei suoi passi. Le sue calde labbra si posano dietro la mia testa.
-"Ti sei svegliato"- sussurro.
-"Buongiorno testolina matta, che altro guaio stai combinando stamattina?"-
-"Buongiorno a te . . . ti sto preparando la colazione, immagino tu sia affamato"- mi volto per guardare la sua espressione, mi squadra con aria maliziosa e beffarda.
-"Dopo tutto quel movimento. . . devo dire che mi hai conciato per le feste questa notte"- dice stiracchiandosi. Io rido spingendolo con la mano.
-"Smettila, certo che anche tu non ti sei lasciato pregare"-
-"Avrei dovuto farlo?"- Scuoto la testa e continuo a ridere mentre preparo tutto in tavola, lui segue con lo sguardo tutto quello che preparo: non mi sono sbagliata, sembra veramente molto affamato.
-"La colazione è servita"- annuncio soddisfatta.
-"Che profumino, ma almeno è commestibile? - lo guardo con una smorfia imbronciata.
-"Piantala e siediti"- si siede e inizia a divorare tutto quello che ho preparato, mi siedo anch'io con calma e inizio a mangiare il mio toast.
-"Devo dire che non faccio una colazione così da un po'. . ."- Gli sorrido
-"Ti piace?"- Chiedo passandogli lo sciroppo per i pancake.
-"Non è malaccio"- sbuffo e continuo a mangiare ignorando le sue provocazioni.