𝐎𝐫𝐢𝐨𝐧𝐞 #16

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Abbiamo passato quasi tutta la notte al telefono. Ho dovuto spiegare a mio padre che stavo parlando con Katy, in quel momento è mi è sembrata la cosa più ovvia da fare. È stato stranamente meraviglioso, ci siamo scambiati la buonanotte e dati appuntamento fuori scuola come al solito.

In questo momento sto facendo fatica a stare sveglia, mio padre mi sta accompagnando a scuola come tutte le mattine e sento che mi parla in continuazione di discorsi sulla sua gioventù, vecchie fiamme e lezioni preistoriche di come ci si comporta tra adolescenti. Non ho molta voglia di parlare, ma annuisco sperando che finisca presto questa tortura.

-"Tesoro ma cos'hai questa mattina?"- mi chiede a un certo punto del suo racconto. La testa sul palmo della mano e lo guardo seccata.

-"Papà, ti sei accorto che stai parlando a raffica da quando siamo partiti da casa?"- si gratta la barba e poi torna a guardarmi con aria dispiaciuta.

-"Scusa tesoro . . .non volevo darti fastidio"-

-"Non è fastidio, il fatto è che non puoi farmi dei discorsi di prima mattina, soprattutto mentre sto andando a scuola e ho dormito poco"-

-"Ah già, dimenticavo che hai fatto tardi parlando al telefono con la tua amica, comunque aspetto ancora che mi racconti qualcosa di Steve"- sbuffo.

-"Ma papà te lo ha già detto lui, no? Steve è molto dolce, buono e premuroso, ma io adesso ho altre priorità. "- Si mette sulla difensiva per poi riprendere il discorso

-"Dico solo che è un peccato, sembrava che ti piacesse molto. Dopotutto siete stati in contatto per molto tempo prima del suo ritorno"-

Pensandoci bene ha ragione, ma David ci ha messo veramente poco a stravolgere tutto, poi il destino ha fatto il resto. Adesso capisco tante cose, il perché di tutto questo, con Steve era soltanto un'infatuazione che mi ha accompagnata durante la mia infanzia, semplicemente il sogno di una ragazzina. Che destino sciocco e insolito, si è fatto beffe di me per tutto questo tempo.

-"Papà io so quello che faccio, e va bene così"- rispondo un po' scocciata, stanca di dare sempre le stesse risposte. Lui mi sorride, ma è dispiaciuto.

Arriviamo fuori scuola e raggiungo Katy di corsa, che vedendomi arrivare, saluta mio padre agitando la mano.

-"Ehilà, come mai quella faccia? Sembri uno zombie"- commenta sarcastica.

-"Credimi, durante il tragitto avrei voluto esserlo veramente"- se la ride pensando a mio padre.

-"Allora? Cosa è successo ieri di interessante?"- alla sua domanda assumo di nuovo quell'aria sognante mentre ci dirigiamo verso i nostri armadietti.

-"Un passo in più"-

-"E sarebbe?"- sta diventando sempre più curiosa

-"Vuoi che ti faccia un disegnino?"-

-"Mi accontento di un gesto. "- anche lei non cambierà mai.

-"Diciamo che sto facendo esperienza"- ride inarcando le sopracciglia, e soddisfo la sua sete di curiosità cercando di spiegare a parole la mia situazione. Mi capisce al volo, sempre sulla stessa lunghezza d'onda.

-"Non è ancora arrivato al sodo "-

-"Devo dire che si sta comportando veramente bene"-

-"Ma tu ancora devi dirglielo però, cosa stai aspettando?"-

-"Il momento giusto, ma credo che se ne sia già accorto da un po'"-

-"Accidenti, allora è vero"- la guardo incuriosita

-"Cosa è vero? Di cosa parli?"-

-"Ho parlato con Yuri, e anche lui nota che c'è qualcosa che non va in David"- aggrotto la fronte

ᴀʟʟ ᴀʙᴏᴜᴛ ʏᴏᴜWhere stories live. Discover now