XII. RINASCITA

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Il mondo, non rimase a guardare.

Quella guerra civile indignò i leader di ogni paese civilizzato, i quali organizzarono una controffensiva militare per porre fine alla stupida rivolta.

SOLDATO: "Qui sotto! Ho trovato qualcosa!"

Erano Doi e Yuria, apparentemente senza vita per via delle notti passate al freddo ed al gelo.

Avevano ceduto per la stanchezza, ma alla fine, riuscirono a salvarli: Vennero portati in un accampamento della JSDF, al tempo capitanata da un giovane colonello di nome Kurosawa...

INFERMIERA: "C-Colonello!! Abbiamo un problema alla tenda medica?"
KUROSAWA: "Ah? Alla tenda medica??"

Temendo qualche ribelle, il militare subito raggiunse il luogo designato, ma solo per trovarsi di fronte una scena... insolita.

DOI: "State lontani!! Non avvicinatevi!!"
YURIA: "D-Doi... calmati!! Ti prego!"

Con un bisturi alla mano, forse rubato da qualche carrello medico, il ragazzino stava minacciando chiunque osasse avvicinarsi a Yuria.

Non aveva più fede negli adulti.
Erano tutti nemici ai suoi occhi.

KUROSAWA: "Ragazzo! Calmati... noi siamo qui per aiutarti!"
DOI: "Sta zitto... guercio! O ti cavo l'occhio che ti rimane!"

Kurosawa aveva perso il suo occhio durante una missione in Libano a causa di una mina antiuomo.

Eppure, rimase calmo dinnanzi a quel giovane uomo di nome Doi, il quale non era per nulla intimorito da un adulto grande e grosso il doppio.

KUROSAWA: "Capisco... vuoi proteggere la tua amica... vero?"
DOI: "..."

I due si fissavano intensamente, senza mai sviare lo sguardo.

KUROSAWA: "Però... è spaventata, non vedi? È forse questo che vuoi?"
DOI: "..."

Vi furono attimi di silenzio.

KUROSAWA: "Come ti chiami... ragazzo?"
DOI: "........................Doi......................."
KUROSAWA: "Io sono il colonello Kurosawa! Perché non metti giù il bisturi e ne parliamo tra uomini, che ne dici? Io sono disarmato e queste infermiere vogliono solo curare la tua piccola amica... ci stai?'
DOI: "..."

Era stanco di combattere.

Doi si accasciò sulle ginocchia, ora con lo sguardo riverso per terra.

KUROSAWA: "Sei stato bravo li fuori! Un... vero soldato! Adesso però, devi riposarti! È un ordine, va bene?"

Quello fu il primo incontro tra Kurosawa e Doi insieme a Yuria.

Colpito dalla storia dei due ragazzini, decise di adottarli e portarli in Giappone, dove i due avrebbero potuto assaporare una vita nuova, lontano da guerre e violenza.

Inizialmente titubante, Doi cominciò anche a provare enorme rispetto per Kurosawa, il quale divenne non solo un padre adottivo ma anche un mentore.

Doi infatti, crebbe come militare.

Eccelleva in arti marziali, tattiche, strategie ed armi da fuoco oltre ad un intelletto di primo ordine.

Yuria invece non era interessata a certe cose, ma ben presto si dimostrò addirittura superiore in ambito scolastico rispetto al suo compagno: La ragazza era un po' come la mascotte della base in Giappone dove viveva con il colonnello, ora comandante, ed il suo adorato Doi.

Non nascondevano la loro relazione, anche se Doi si dimostrò alquanto geloso ed un po' possessivo nei suoi confronti.

Soprattutto quando arrivò la lettera per la sua ammissione alla... Saint Mary.

KUROSAWA: "Hanno selezionato Yuria-chan tra migliaia di candidate per una borsa di studio..."
DOI: "Non è pronta per il mondo esterno!! Io non la manderò li fuori!!"
YURIA: "M-Ma io..."
DOI: "Non una sola parola! Tu li non ci vai! È chiaro??"

Come ovvio che sia, Yuria si mise subito a piangere: Voleva dimostrare al suo Doi che poteva finalmente cavarsela da sola, che lui potesse provare orgoglio...

YURIA: "Doi... BAKA!!!"
DOI: "AH????"
KUROSAWA: "Pffft!!!"

Corse a chiudersi nella sua stanza, tra mille lacrime e bronci.

DOI: "Sgrunt! Come se questo potesse farmi cambiare idea!!"
KUROSAWA: "Ohi ohi! Non credi di aver... esagerato? Non è più una bambina eh!"
DOI: "Non importa! Approfitterebbero della sua buona fede!"
KUROSAWA: "E tapparle le ali invece? Anche quella è buona fede?"

Ci volle un po' per convincere la testarda mente di Doi.

Ma alla fine...

DOI: "Sgrunt! Ogni sera... ripeto, OGNI SERA, esigo una telefonata!"
YURIA: "Uh...?"
DOI: "Dovrai dirmi tutto della tua giornata! Vita, morte e miracoli... CHIARO???"

Yuria, sorrise come non mai e si lanciò tra le braccia del suo amato compagno.

YURIA: "Grazie... GRAZIE!!!"
DOI: "Tch... quel guercio riesce sempre a... convincermi!"

Mai avrebbero immaginato che una tale decisione potesse rivelarsi... fatale.

SUZUHA: "Oh? E così tu saresti la famosa la famosa studentessa che ha vinto una borsa di studio alla nostra gloriosa scuola? In tal caso ti dò il benvenuto!"
YURIA: "G-Grazie mille... Suzuha-sama!!"

Venne subito notata per la sua intelligenza ed il caratterr socievole.

HARUNA: "Suzuha-sama... crede che sia una scelta giusta ammettere un... estranea nel consiglio studentesco?"
SUZUHA: "Possiede un'intelligenza fuori dal comune... la darò qualche compito triviale e vedremo se magari ci torna utile..."

Inizialmente, Yuria doveva solo occuparsi di qualche irrisorio problema tra gli studenti.

Fu solo per puro caso, per pura sfortuna che si ritrovò dinnanzi uno strano "foglio"...

YURIA: "Uh? Conti... esteri...?"

Ne fece delle copie, di riflesso forse, e le conservò per se.

SUZUHA: "Hai trovato... dei movimenti che reputi... illegali?"
YURIA: "Si, Suzuha-sama! Guardi! Questi sono soldi che non... d-dovrebbero..."

Pensò di parlarne con Mikami Suzuha.
Pensava che aggiornare la presidentessa di un tale crimine, fosse la cosa giusta da fare.

SUZUHA: "Yuria-san... mia dolce Yuria-san... perché non dimentichi tutto quello che hai appena visto?"
YURIA: "M-Ma..."
SUZUHA: "Non è... un consiglio..."

Un brivido, percorse la sua schiena.

Quel giorno, Yuria comprese che Suzuha, la presidentessa che tanto ammirava, era un vero e proprio demonio.

E nulla, fu come prima...

BLACK SNOWUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum