Capitolo 31

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«Porca vacca, sembra la villa di zio Phil in Willy il Principe di Bel Air

Aggrotto le sopracciglia ma allo stesso tempo non riesco a trattenere un tono colmo di stupore. «Tu conosci un principe?»

Jason ridacchia scuotendo la testa. «Ma no, è la serie tv che...» si blocca all'istante. «Giusto, uscirà tra un paio di anni. Credo. Dovrei cercarlo su Google per esserne certo.»

Ora sono più confusa che stupita. «Google?»

Il mio accompagnatore sospira abbassando leggermente le spalle. «Il più famoso motore di ricerca di internet...Perdonami, sto combinando un casino. Dimentica tutto quello che ho detto, okay?»

Se non sono informazioni utili per trovare Cinque allora non mi interessano, anche se una piccola parte di me è incuriosita da questa serie tv basata su un principe, quella parola strana che inizia con la U (mi sembra) e questo fantomatico internet. Se non ci trovassimo in questa situazione riempirei Jason di domande, ma non mi sembra il caso.
Non so chi sia questo Principe di Bel Air ma deve vivere in un posto incantevole se Jason l'ha paragonata a casa Bush. Che questa famiglia fosse ricca non era un mistero, ma onestamente non avevo idea di quanto fosse bella questa villa. Le mura bianche sembrano brillare alla luce del sole, le finestre riflettono l'esterno ma allo stesso tempo fanno intravedere un mobilio di alta fattura e librerie che sembrano arrivare fino al soffitto. Per non parlare dei lampadari che disegnano figure arcobaleno sulle superfici. Un luogo veramente da favola in cui vivrei molto volentieri.

Tuttavia pare che l'interno della casa non sia accessibile agli ospiti, infatti veniamo accolti sulla porta da un uomo che ha tutta l'aria e le vesti di un maggiordomo. «I signori sono sulla lista?»

Ho un momento di vuoto, non ricordo il falso cognome che Cinque ha assegnato alla nostra piccola famiglia, per fortuna Jason risponde prontamente al posto mio. Almeno uno dei due ha letto con attenzione l'invito di Barbara.
Veniamo condotti sul retro della villa, se prima mi sembrava di vivere un sogno, ora mi sento a disagio dinnanzi a tanto lusso e smancerie. Mi aggrappo al braccio di Jason come fosse un'ancora di salvezza e lui mi sussurra parole di incoraggiamento che, almeno un po', mi danno la forza necessaria per proseguire.

Il giardino rispecchia perfettamente lo sfarzo dell'interno della casa. Tavolini colmi di cibo di vario genere sono stati disposti ai lati, al centro c'è un'orchestra di violini che fa da dolce sottofondo per gli invitati, invitati che non si fanno problemi a squadrare me e Jason appena entriamo nel loro raggio visivo. Qualcuno abbozza un sorriso mentre altri, specialmente le donne, bisbigliano guardandomi male. Tutto regolare, il mondo del pettegolezzo non mi è nuovo e a quanto pare accomuna il popolo di basso rango ai ceti sociali più elevati. Che tristezza.

«Signor Anderson, sono felice che sia qui.» Barbara Bush arriva dal nulla con indosso uno sgargiante abito lilla di alta sartoria e un cappellino stile Regina Elisabetta, prende Jason e gli rifila un paio di baci a stampo sulle guance, non mi sfugge la mano destra che, un pelo troppo curiosa, scivola leggermente più in basso rispetto la schiena del mio accompagnatore. Vecchia buongustaia.

«Ha portato la sua amica a quanto vedo.» continua tagliente una volta conclusa la palpatina.

Non mi abbasserò al suo livello, la tratterò con rispetto anche se non ne meriterebbe un briciolo. «Signora Bush, grazie ancora a lei e suo marito per il suo invito.»

Lei mi squadra da capo a piedi, sorride in maniera così finta che in confronto la bambola Barbie meriterebbe l'oscar alla recitazione. «Ora George è impegnato, non ha tempo per salutarvi. Ma dimmi cara, dov'è tuo fratello?»

Calma Lib, devi stare calma...«Adam le manda i suoi saluti ma non si è sentito bene e ha preferito rimanere a casa.» ripeto alla perfezione la battuta che mi sono preparata in caso di necessità.

Il sorriso da squalo della signora Bush si fa ancora più ampio. «Davvero? Strano, perché è appena arrivato in compagnia della signora Anderson.»

Cosa?!

Io e Jason ci voltiamo all'unisono verso il punto indicato dalla padrona di casa.
Sheryl è fasciata in uno dei suoi abitini perfetti ed effettivamente è accompagnata da Cinque che, vestito in smoking nero, sembra la macabra miniatura di Jason. Sono stupita ma un leggero moto di soddisfazione mi incendia quando noto il livido scuro sotto lo zigomo destro della donna.

«A quanto pare il cambiamento è un vizio di famiglia.» mi sbeffeggia la signora Bush ridacchiando e mettendomi una mano sulla spalla. «Goditi la festa, tesoro

La sento a malapena, si allontana da noi per avvicinarsi a Sheryl e salutarla nemmeno fosse arrivato un ospite d'onore. Il signor Bush si avvicina al gruppetto e tutti e quattro iniziano a chiacchierare come vecchi amici, persino Cinque sembra essere a suo agio.

«Che cavolo ci fa in compagnia di quella pazza?» chiedo resistendo alla tentazione di urlare tutto il mio dissenso.

«Tranquilla, ha qualcosa in mente, ne sono sicuro.» Jason cerca di rassicurarmi ma sono sicura che neanche lui si aspettava questo colpo di scena.

«Lui o lei?» ribatto.

«Probabilmente entrambi.»

«Cinque non farebbe mai il doppio gioco, sono sicura che se avesse voluto ucciderla lo avrebbe fatto. Adesso vado lì e...»

«Ferma.» Jason mi agguanta stringendo forte il braccio, riuscendo nell'intento di bloccarmi. «Non agire senza pensare. Vediamo come si comporta e noi faremo di conseguenza. Non essere così avventata» accenna a uno dei tavoli del buffet con la testa. «Prendiamo qualcosa da bere, finché saranno in compagnia dei Bush...Beh, meglio non dare spettacolo, non credi?»

Ha ragione.
Lancio un ultimo sguardo al quartetto provando una rabbia lacerante. Perché Cinque non mi ha avvisato di un suo eventuale piano? Perché ancora non si fida di me dopo tutto quello che abbiamo passato insieme? Perché devo essere sempre quella che viene messa in secondo piano?

Cerco il suo sguardo ma gli occhi che trovo sono quelli di Sheryl. La maledetta si accorge di me, sorride e mi fa l'occhiolino con malizia.
Se non fosse per Jason che mi sta letteralmente trascinando alla zona bar, sarei andata molto volentieri a pareggiarle l'altra guancia con un altro pugno ben assestato.

Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Where stories live. Discover now